domenica 29 giugno 2014

Spoleto - Festival dei 2 Mondi

Festival di Spoleto

Il Festival dei Due Mondi, conosciuto anche col nome di Spoleto Festival, è una manifestazione internazionale di musica, arte, cultura e spettacolo che si svolge annualmente nella città di Spoleto. Quest'anno è iniziata il 27 giugno e terminerà il 13 luglio. 

Fondatore del Festival dei Due Mondi di Spoleto è il maestro compositore Gian Carlo Menotti (scomparso nel 2007), che istituì la manifestazione nel 1958. Dalla metà degli anni novanta e fino al 2007, direttore artistico è stato il figlio Francis Menotti. Prima di lui si ricordano le direzioni di Romolo Valli e di Raffaello De Banfield. Attuale direttore artistico è il maestro Giorgio Ferrara.

La manifestazione ha raggiunto il massimo della fama mondiale nel primo trentennio di attività, ed ha ispirato molte manifestazioni analoghe nate successivamente. L'intenzione del suo fondatore Menotti, sin dall'inizio, era stata quella di creare, con il Festival, un terreno di incontro fra due culture e due mondi artistici, quello americano e quello europeo (da qui il nome del festival definito, appunto, "dei due mondi") e che celebrasse le arti in tutte le loro forme. Dopo aver visitato molti centri storici del centro Italia, Menotti optò per Spoleto per la presenza dei due teatri e per lo scenario unico della Piazza del Duomo. Da ribadire come questa rassegna di arte, cultura e spettacoli, sia stata, durante la gestione Menotti, prevalentemente internazionale e solo in minima parte italiana.

Gli artisti e personaggi che vi hanno preso parte appartengono al mondo della prosa, della lirica, della danza, dell'arte marionettistica, dell'arte oratoria, della musica, del cinema e della pittura. Negli anni ottanta è stata istituita anche la rassegna medico-scientifica Spoletoscienza, ai quali congressi prendono parte scienziati e ricercatori.

Molteplici sono stati i personaggi lanciati dal Festival o che si sono fatti conoscere maggiormente in Italia e in Europa grazie ad esso. Numerosissime sono state, dalla prima edizione del 1958 ad oggi, le celebrità artistiche di fama mondiale che hanno lavorato a Spoleto durante il Festival.

Di fatto, il Festival dei Due Mondi è padre e mentore di altri due analoghi eventi che si svolgono all'estero: lo Spoleto Festival Usa (comunemente chiamato Piccolo Spoleto Festival) di Charleston (Carolina del Sud), fondato nel 1977, e l'australiano Melbourne International Arts Festival, fondato nel 1986. Ambedue gli eventi hanno visto tra i propri fondatori lo stesso maestro Gian Carlo Menotti, che ne è stato anche il direttore artistico rispettivamente per 17 e per tre anni. Le edizioni estere non sono repliche di quelle italiane, né hanno a capo la stessa amministrazione dell'edizione italiana.

Il festival si conclude con il tradizionale Concerto in Piazza del Duomo, nel quale, anno dopo anno, si esibiscono le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo.

Per informazioni e programma: http://www.festivaldispoleto.com/

mercoledì 25 giugno 2014

Rifugio Havis De Giorgio

Rifugio Havis De Giorgio

Il rifugio Havis De Giorgio - Mondovì (a volte indicato semplicemente come rifugio Mondovì) è un rifugio situato nella catena delle Alpi Liguri nel comune di Roccaforte Mondovì, in provincia di Cuneo, a 1761 metri di altitudine.

Il rifugio venne costruito nel 1929, con il nome di rifugio Mondovì; nel 1945 venne ampliato, e fu dedicato alla memoria dell'alpinista monregalese Havis de Giorgio, morto in Africa Orientale Italiana nel 1939, lanciandosi eroicamente contro il nemico per permettere la messa in salvo dei compagni. Mussolini consegnò al padre Guido De Giorgio la medaglia d'oro al valore militare. Il rifugio venne ulteriormente ampliato e adeguato alle normative nel 1999. Nel 2008 è stato completamente ristrutturato, con nuova inaugurazione il 30 agosto 2008.

L'accesso principale al rifugio è dalla località Porta di Pian Marchisio, in valle Ellero, raggiungibile con l'auto. Da qui si diparte una pista agro-silvo-pastorale che permette di raggiungere il rifugio in 45 minuti circa a piedi.

Ascensioni:

  • Punta Marguareis (2651 m)
  • Cima delle Saline (2612 m)
  • Cima Pian Ballaur (2579 m)
  • Monte Mongioie (2630 m)


Il rifugio si trova sul percorso della Grande Traversata delle Alpi, di cui costituisce una tappa facoltativa (punto intermedio tra Viozene e il rifugio Garelli).

È inoltre inserito nel Giro del Marguareis, trekking di 5 giorni intorno alla sommità delle Alpi Liguri.

Per informazioni: http://www.caimondovi.it/index.php/rifugi/rifugio-mondovi

lunedì 23 giugno 2014

Langhe e Monferrato

Le Langhe

I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte, sono da oggi patrimonio mondiale dell'umanità. Il sì definitivo alla candidatura è arrivato dal comitato dell'Unesco, riunito a Doha, in Qatar.

Il vigneto è il paesaggio tipico del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato coprono cinque aree vinicole e distinti paesaggi come il Castello di Cavour, un nome emblematico sia nello sviluppo dei vigneti che nella storia italiana.

L'area si trova nella parte meridionale del Piemonte, tra il fiume Po e l'Appennino ligure, e comprende l'intera gamma di processi tecnici ed economici relativi alla viticoltura e vinificazione che ha caratterizzato la regione per secoli.

Polline di vino risalente al 5° secolo a.C. è stato trovato nella zona , quando il Piemonte era un luogo di contatto e di scambi tra Etruschi e Celti; parole etrusche e celtiche, in particolare quelle legate al vino, si trovano ancora nel dialetto locale.

Durante l'impero romano, Plinio il Vecchio cita il Piemonte come uno dei luoghi più favorevoli per la coltivazione di vigneti in Italia; Strabone ne menziona i suoi barili.

Per informazioni: http://www.langheroero.it/

venerdì 20 giugno 2014

Rifugio Piero Garelli

Il rifugio Garelli

Il rifugio Piero Garelli è un rifugio situato nella catena delle Alpi Liguri nel comune di Chiusa Pesio, in provincia di Cuneo, a 1970 metri di altitudine.

Il primo rifugio "Piero Garelli" fu costruito nel 1949, e poteva ospitare solo una ventina di persone. Il primo ampliamento del rifugio avvenne nel 1968, quando fu aggiunto un piano, aumentando la capienza a 76 posti letto. Nel 1987 il rifugio venne completamente distrutto da un incendio, venne ricostruito e quindi inaugurato il 13 ottobre 1991, con una cresciuta capienza (90 posti attuali).

Il rifugio è dedicato alla memoria dell'avvocato monregalese Piero Garelli (1905-1945), già presidente del Cai di Mondovì, morto nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.

Da Chiusa Pesio, si risale la fondovalle della Val Pesio direzione Certosa di Pesio, oltrepassata la quale si raggiunge il posto auto del Pian delle Gorre, 1044 m. Imboccata la carrareccia H1, partendo dal Pian delle Gorre e percorrendo il Vallone del Marguareis, si raggiunge il rifugio in ore 2,30 circa.

Le ascensioni:

Punta Marguareis (2651 m)

Cima delle Saline (2612 m)

Cima Pian Ballaur (2579 m)


martedì 17 giugno 2014

Silvio Gazzaniga

Italia - campione del Mondo nel 2006

In queste giornate "mondiali" forse non tutti sanno che la Coppa del Mondo che la squadra vincitrice alzerà al cielo la notte della finale brasiliana è stata disegnata e realizzata in Italia.

Silvio Gazzaniga (Milano, 23 gennaio 1921) è lo scultore italiano che l'ha ideata. È il creatore dei trofei di importanti competizioni calcistiche, quali la Coppa del Mondo FIFA, della Supercoppa Europea e della UEFA Europa League, tutte prodotte dalla G.D.E. Licensee Bertoni.

La Coppa prende forma nella sua mente e nelle sue mani nel 1971. Da allora ha visto passare la sua creazione tra le mani di molti personaggi. Franz Beckenbauer è il primo a presentarla al mondo nel 1974; onore che tocca in seguito a Daniel Passarella nel 1978, Dino Zoff nel 1982, Diego Armando Maradona nel 1986, Lothar Matthaus nel 1990, Carlos Dunga nel 1994, Didier Deschamps nel 1998, Cafu nel 2002, Fabio Cannavaro nel 2006 e Iker Casillas nel 2010.

La coppa, fusa con la tecnica detta “a cera persa”, è in oro massiccio a 18 carati e, anche se vuota al suo interno, pesa 6.175 grammi, è alta 36,8 centimetri e il diametro della base è di 13 centimetri. Il basamento è realizzato da due fasce di malachite verde, mentre intorno e al di sotto del basamento in appositi riquadri predisposti sono incisi, ciascuno nella lingua ufficiale della relativa nazione, i nomi delle nazionali che dal 1974 si sono aggiudicate il trofeo vincendo il Mondiale.

Al contrario della Coppa Rimet, questa coppa non sarà mai assegnata alla squadra che la vincerà per tre volte, ma continuerà a essere rimessa in palio fino al momento in cui tutti i possibili spazi per le incisioni delle nazioni vincitrici verranno riempiti, quindi almeno fino ai mondiali del 2038. A partire da Germania 1974 il trofeo è stato finora assegnato due volte alla Germania (1974 e 1990), all'Argentina (1978 e 1986), all'Italia (1982 e 2006) e al Brasile (1994 e 2002), una volta alla Francia (1998) e una alla Spagna (2010).

A partire dai mondiali di calcio di Germania 2006 in poi, la FIFA ha stabilito che il trofeo originale non verrà più dato in prestito alla nazionale di calcio vincitrice. In precedenza il vincitore lo deteneva nella sede della sua federazione per quattro anni restituendolo solo durante la cerimonia dei sorteggi dei gironi. Oggi viene solo consegnato durante la cerimonia di premiazione al capitano della squadra vincente per i festeggiamenti dopo la partita finale. Dopo le celebrazioni, la FIFA regala alla federazione vincitrice del torneo una copia dell'originale.

Chi la vincerà quest'anno?

domenica 15 giugno 2014

Rifugio Parco Antola

Rifugio Antola

Il rifugio Parco Antola è un rifugio costruito nel 2007 alle falde del monte Antola (1.597 m) grazie al Parco dell'Antola, alla Regione Liguria - Fondazione Carige e al Ministero dell'Ambiente.

Si trova presso lo spartiacque tra val Trebbia la Valbrevenna e la val Borbera e non molto lontano dalla val Vobbia.

È gestito dal CAI sezione ligure con sede a Genova ed è di proprietà Ente parco dell'Antola con sede a Busalla. Per informazioni: info@rifugioantola.com

Ha 34 posti letto ed è aperto da aprile a ottobre.

Nella zona si incrociano e dipartono numerosi sentieri escursionistici, tra cui la Via del Mare da Milano-Parco Ticino-Pavia-Varzi fino al Parco di Portofino che interseca presso Torriglia l'alta via dei Monti Liguri.

Il Parco naturale regionale dell'Antola si trova in Liguria e precisamente tra l'entroterra genovese e l'Appennino Ligure vero e proprio. Il territorio (4.837 ha) è sito interamente in Provincia di Genova e confina a nord con la Provincia di Alessandria e ad est con la Provincia di Piacenza; è facilmente raggiungibile anche dalla Provincia di Pavia.

L'intero parco è dominato dal Monte Antola (1597 metri) che fa da spartiacque tra le valli principali del parco: la val Vobbia e la val Brevenna (che confluiscono poi nell'alta valle Scrivia) e le valli Brugneto e Cassingheno che confluiscono nell'alta val Trebbia. Questa posizione divisoria ha permesso alla montagna di essere durante i secoli passati un importante crocevia commerciale tra gli abitanti delle due valli.

Dalla vetta si può ammirare un paesaggio straordinario che spazia dall'intera costa ligure fino alla Corsica e all'Arcipelago Toscano a sud; dagli Appennini alle Alpi Apuane ad est; dalla Riviera di Levante della Liguria alle Alpi Marittime ad ovest e infine dalla Pianura Padana fino alle Alpi dalle quali svettano chiari il Monviso, il Monte Bianco e il Monte Rosa.

mercoledì 11 giugno 2014

Rifugio Sanremo


Alta Via Monti Liguri


Il Rifugio Sanremo, situato sul versante sud-est del monte Saccarello (2.201 m), è il rifugio più elevato della Liguria.

Si trova presso il confine con la Francia sullo spartiacque tra Valle Arroscia e Valle Argentina.

È raggiungibile da Briga Marittima (F), Briga Alta (I) e Montegrosso Pian Latte (I).

È incustodito ed è di proprietà e gestito dal CAI, sezione Sanremo.

Nei pressi del rifugio passa l'Alta Via dei Monti Liguri.

L'alta via dei Monti Liguri (AVML o più semplicemente Alta Via) è un itinerario escursionistico lungo circa 442 km che si sviluppa sullo spartiacque delimitante il versante costiero ligure.

Nasce ufficialmente nel 1983 da un progetto congiunto del Centro Studi Unioncamere Liguri, del Club Alpino Italiano e della Federazione Italiana Escursionismo. L'alta via è tutelata dalla legge regionale 25 gennaio 1993, n. 5 che ne ha affidato la gestione ad una associazione omonima appositamente costituita.

Il suo percorso è suddiviso in 44 tappe di diversa lunghezza e difficoltà ed è segnalato con un segnavia rosso-bianco-rosso con la scritta AV nella parte bianca. Il terminale occidentale è posto a Ventimiglia, mentre il terminale orientale si trova a Ceparana, nella piana di Sarzana, al confine con la Toscana.

Il sentiero attraversa il parco naturale regionale del Beigua, il parco naturale regionale delle Alpi Liguri, il parco naturale delle Capanne di Marcarolo e il parco naturale regionale dell'Aveto. Il punto di massima quota toccato dall'alta via è il monte Saccarello (2201 m s.l.m.).

L'alta via è percorribile interamente a piedi e per lunghi tratti a cavallo ed in mountain bike. Alcune delle tappe o parti di esse sono percorribili in auto e moto su strada asfaltata o sterrata.

lunedì 9 giugno 2014

Storia d'Italia- Dal primo triunvirato all'età imperiale

Caio Giulio Cesare

Il mondo romano si avviava a divenire troppo vasto e complesso per le istituzioni della Repubblica; la debolezza di queste ultime, ed in particolare del senato divenne già evidente nelle circostanze del primo triumvirato, un accordo informale con cui i tre più potenti uomini di Roma, Cesare, Crasso e Pompeo, si spartivano le sfere d'influenza e si garantivano reciproco appoggio. Dei tre, la figura di Cesare era la più emblematica dei nuovi rapporti di potere che stavano emergendo: nipote di Mario, egli aveva anche per questo aderito sin da giovane alla fazione dei populares e costruì il suo potere con le conquiste militari ed il rapporto di fedeltà personale che lo legava al suo esercito. Fu per questo che quando, dopo la morte di Crasso (53 a.C.), le ambizioni personali di Cesare e Pompeo si scontrarono, il senato preferì schierarsi con quest'ultimo, in quanto più vicino agli Optimates e più rispettoso verso i privilegi senatoriali (per quanto non sfuggisse ai più attenti, come Cicerone, che qualunque dei due contendenti avesse prevalso il potere del senato sarebbe stato irrimediabilmente compromesso).

Lo scontro, sempre latente, si mantenne sempre entro i limiti delle tradizionali forme di governo romane, fino al 49 a.C., quando il senato intimò a Cesare di rimettere il suo comando delle legioni che aveva condotto alla conquista delle Gallie, e di tornare a Roma da privato cittadino. Il 10 gennaio, abbandonando gli ultimi dubbi (Alea iacta est), Cesare attraversò con le sue truppe il Rubicone dando inizio alla guerra civile contro la fazione opposta. La guerra civile fu combattuta vittoriosamente da Cesare su tre fronti: il fronte greco, dove Cesare sconfisse Pompeo nella battaglia di Farsalo, il fronte africano, dove Cesare riuscì ad avere la meglio sugli Optimates guidati da Catone Uticense con la decisiva battaglia di Utica (49 a.C.), ed il fronte spagnolo, dove la battaglia decisiva avvenne a Munda sull'esercito nemico guidato dai figli di Pompeo, Gneo e Sesto. Cesare, avuta la meglio sulla fazione avversa, assunse il titolo di dictator, assommando a sé molti poteri e prerogative, quasi un preludio della figura dell'imperatore, che però non assunse mai, ucciso alle idi di marzo nel 44 a.C.

La morte del dittatore, contrariamente alle dichiarate intenzioni dei congiurati, non portò alla restaurazione della Repubblica, ma ad nuovo periodo di guerre civili. Questa volta però i due contendenti, Augusto e Marco Antonio, non erano i campioni di due fazioni rivali, ma rappresentanti di due gruppi che combattevano per il predominio sulla parte avversa, senza avere alcuna velleità di restaurare la Repubblica, ormai superata come istituzione storica. La guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio terminò con la Battaglia di Azio nel 31 a.C., che decretò il trionfo di Ottaviano e diede inizio de facto al periodo imperiale della storia romana. Augusto mantenne in vita (formalmente) la Repubblica, di fatto trasformandola in una monarchia, pur nell'apparenza del Principato. Ufficialmente ebbe fine dopo il 235 d.C. In particolare, nel 284, l'imperatore Diocleziano, iniziò una nuova fase, il Dominato, cambiando radicalmente le antiche istituzioni romane. 19 - CONTINUA

domenica 8 giugno 2014

Rifugio alpino Franco Allavena

il sentiero degli alpini

Peanuts inizia questa domenica una rassegna, rivolta in particolare agli amanti della natura e della montagna, per far conoscere i rifugi alpini presenti in Italia. 

Sono circa 800 i rifugi alpini di proprietà del CAI, Club Alpino italiano (http://www.cai.it/) e da ognuno di essi si può partire per sentieri che conducono a luoghi incontaminati e spettacolari della nostra bella Italia.

Iniziamo oggi la serie parlandovi del Rifugio Franco Allavena. Il rifugio Franco Allavena (http://www.rifugioallavena.it/) , chiamato anche "rifugio Colla Melosa" è un rifugio di proprietà del CAI di Bordighera situato in località colla Melosa a 1.545 m.s.l.m. nel comune di Pigna sul versante sud-est monte Grai (2.014 m.s.l.m.) e poco lontano dal confine con la Francia e dallo spartiacque tra val Roia, val Nervia e valle Argentina.

Il rifugio è raggiungibile a piedi dagli abitati di Triora, lungo un sentiero di circa 4 ore, da Briga lungo un sentiero di 5 ore che tocca anche l'Alta Via dei Monti Liguri e da Buggio dove partono due sentieri che consentono di arrivare in circa 4 ore a colle Melosa e quindi al rifugio. Il rifugio è comunque raggiungibile durante l'anno in automobile grazie ad una strada asfaltata, che proviene dall'incrocio delle strade che salgono rispettivamente dalla val Nervia e dalla valle Argentina.

Dal rifugio Allavena è possibile partire per compiere suggestive escursioni lungo il sentiero degli alpini sul monte Toraggio, si può percorrere l'Alta Via dei Monti Liguri che aggira ad ovest il monte Pietravecchia verso il passo della Valletta oppure si può percorrere la gola dell'Incisa, un percorso attrezzato che richiede un minimo di esperienza alpinistica. Altri sentieri percorrono monte Pietravecchia (in cui è presente anche una via ferrata), monte Grai e per gli amanti di fortificazioni, dal rifugio Allavena è possibile seguire una vecchia strada militare che conduce alle fortificazioni del Vallo Alpino occidentale del Balcone di Marta; un suggestivo insieme di caserme e batterie rivolte verso il territorio francese e utilizzate negli anni '30 dalle forze armate italiane.


sabato 7 giugno 2014

Pellegrinaggio Macerata - Loreto

L'arrivo a Loreto del pellegrinaggio 2013

Come ogni anno dal 1978, anno in cui fu eletto Papa Giovanni Paolo II, anche quest'anno si svolge il pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, nelle Marche.

I pellegrini partono oggi 7 giugno verso le ore 22 da Macerata e arriveranno a Loreto alle prime luci dell'alba di domani 8 giugno. Il percorso è lungo circa 27 KM.

Giunti a Loreto, si può visitare la Santa Casa di Nazareth, dove nacque e visse Maria, la mamma di Gesù.

Riportiamo un breve passaggio del messaggio scritto in occasione del Pellegrinaggio da Juliàn Carròn Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione: "Anche a noi è accaduto di trovare sulla nostra strada – senza di questo nessuno di voi sarebbe al pellegrinaggio oggi − qualcuno la cui vita ci è apparsa subito più umana, più desiderabile, tanto che ci è venuta l’invidia di vivere come lui. E così nel tempo, seguendo, è diventata nostra quella esperienza che ci ha affascinato all’inizio, la stessa esperienza di Giovanni e Andrea sulla riva del Giordano, come ha ricordato papa Francesco proprio visitando quel luogo: «Venendo qui al Giordano a farsi battezzare da Giovanni, Egli mostra la sua umiltà e la condivisione della condizione umana: si abbassa fino a noi e con il suo amore ci restituisce la dignità e ci dona la salvezza".


Per informazioni:  http://www.pellegrinaggio.org/

mercoledì 4 giugno 2014

Massimo Troisi

Massimo Troisi ne Il Postino

Il 4 giugno 1994 mancava prematuramente l'attore Massimo Troisi. 

Scomparve a quarantuno anni, per un fatale attacco cardiaco, conseguente a febbri reumatiche di cui soffriva sin dall'età di dodici anni.

Nacque il 19 febbraio 1953 a San Giorgio a Cremano, cittadina alle porte di Napoli, da Alfredo Troisi, macchinista ferroviario, e da Elena Andinolfi, casalinga. Crebbe in una famiglia molto numerosa; abitò nella stessa casa con i genitori, cinque fratelli, due nonni, gli zii e i loro cinque figli. Troisi si diplomò geometra all'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Eugenio Pantaleo" di Torre del Greco. Contemporaneamente scrisse alcune poesie in dialetto ispirate a Pasolini, suo autore preferito.

Nel 1972 a Troisi venne diagnosticata un'anomalia cardiaca che lo obbligò, nel 1976, a recarsi negli Stati Uniti per un intervento alla valvola mitralica; alle spese del viaggio contribuì una colletta organizzata, tra gli altri, dal quotidiano di Napoli Il Mattino. L'operazione venne eseguita a Houston dal professor Michael E. DeBakey ed ebbe buon esito, tanto è vero che Troisi riprese la sua carriera teatrale poco tempo dopo. 

Troisi non amava parlare della sua malattia, solo i familiari e gli amici intimi erano a conoscenza dei suoi problemi di salute.Troisi cominciò la sua carriera di attore, dal 1969, nel teatro parrocchiale della Chiesa di Sant'Anna insieme ad alcuni amici d'infanzia (tra cui Lello Arena, Nico Mucci, Valeria Pezza). Successivamente il gruppo affitterà un garage in via San Giorgio Vecchio, 31 che verrà chiamato Centro Teatro Spazio, dove verranno rappresentati diversi spettacoli in stile pulcinellesco, al quale si aggiunge una commedia scritta dallo stesso Troisi: Si chiama Stellina. Al gruppo si aggiungerà successivamente anche Vincenzo Purcaro, che più tardi cambierà il suo cognome in Decaro.

Dopo il ritorno di Troisi dagli Stati Uniti, dove si era recato per l'intervento chirurgico, il gruppo del Centro Teatro Spazio si assottiglia e nasce quello de I Saraceni che, oltre all'attore napoletano, comprende anche Enzo Decaro e Lello Arena. In seguito il gruppo cambierà definitivamente nome in La Smorfia, voluto proprio dallo stesso Troisi in quanto « è un riferimento, tipicamente napoletano, a un certo modo di risolvere i propri guai: giocando al Lotto, e sperando in un terno secco... la "smorfia", infatti, non è altro che l'interpretazione dei sogni e dei vari fatti quotidiani, da tradurre in numeri da giocare a lotto».

Dopo alcuni spettacoli al Teatro Sancarluccio di Napoli, il gruppo ha un rapido successo che gli consente di approdare prima al cabaret romano La Chanson e ad altri spettacoli comici in tutta Italia, poi alla trasmissione radiofonica Cordialmente insieme, e infine in televisione, dove il trio partecipa ad alcuni programmi tra i quali Non stop (1977), La sberla (1978) e Luna Park (1979). L'ultimo spettacolo teatrale del trio è Così è (se vi piace), citazione del Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello.

Lasciata la Smorfia, Troisi inizia la carriera cinematografica che lo porterà nel 1994 ad interpretare il suo capolavoro, Il Postino, candidato all'Oscar come miglior film straniero nel 1996, due anni dopo la morte del grande attore - regista napoletano.

lunedì 2 giugno 2014

Festa della Repubblica italiana

le Frecce Tricolori

Oggi, alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano, si celebra a Roma la Festa della Repubblica italiana. Dopo due anni di assenza dai cieli, torneranno a volare anche le Frecce Tricolori con due passaggi sui cieli della capitale.

Questa giornata è in memoria di quanto avvenne nel 1946. Nella giornata del 2 giugno e la mattina del 3 giugno 1946 ebbe luogo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica. I voti validi in favore della soluzione repubblicana furono circa due milioni più di quelli per la monarchia. I ricorsi della parte soccombente furono tutti respinti e le voci di presunti brogli non furono mai confermate.

I votanti furono 24 947 187, pari all'89% degli aventi diritto al voto, che risultavano essere 28.005.449. I risultati ufficiali del referendum istituzionale furono: repubblica voti 12 718 641, pari al 54,3%; monarchia voti 10 718 502, pari al 45,7%; voti nulli 1 498 136. Analizzando i dati regione per regione si nota come l'Italia si fosse praticamente divisa in due: il nord, dove la repubblica aveva vinto con il 66,2%, ed il sud, dove la monarchia aveva vinto con il 63,8%.

Non poterono votare coloro che, prima della chiusura delle liste elettorali si trovavano ancora al di fuori del territorio nazionale, nei campi di prigionia o di internamento all'estero, né i cittadini dei territori delle province di Bolzano, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, e Zara, in quanto oggetto di contesa internazionale e ancora soggette ai governi militari alleato o jugoslavo. Furono inoltre esclusi coloro che erano rientrati in Italia fra la data di chiusura delle liste (aprile 1945) e le votazioni.

Da tutta Italia le schede elettorali e i verbali delle 31 circoscrizioni sono trasferite a Roma, nella Sala della Lupa di Montecitorio. Il conteggio avviene in presenza della Corte di Cassazione, seduti ad un tavolo a ferro di cavallo, degli ufficiali angloamericani della Commissione alleata e dei giornalisti. Due addetti assommano i dati dei verbali su due macchine calcolatrici, una per la monarchia e una per la repubblica, tenendo una seconda conta a mano.

La Stampa di mercoledì 5 giugno, sotto il titolo «Affermazione della Democrazia cristiana», ne riporta un altro più piccolo: «La repubblica in vantaggio di 1.200.000 voti» (alla fine il margine sarà più ampio).

Auguri Italia e buona Festa a tutti gli italiani.

domenica 1 giugno 2014

Buon Compleanno a Peanuts from Italy

l'Italia vista da molto in alto!

Oggi parliamo di noi perché un anno fa nasceva questo blog!

L'idea era quella di raccontare e di far conoscere il nostro Bel Paese. Mostrare gli aspetti noti, ma anche quelli meno conosciuti ma altrettanto positivi del Paese più bello del mondo. Ci siamo riusciti? A voi lettori la risposta.

In un anno abbiamo pubblicato 251 post e registrato, ad oggi, 11.475 visualizzazioni di pagine. Un buon risultato che speriamo di incrementare negli anni a venire: segno che questo blog incomincia ad essere conosciuto e apprezzato.

Come regalo di compleanno abbiamo provveduto ad un restyling del sito e alla creazione del nuovo logo che non poteva essere diverso!!!

Peanuts rivolge un saluto caloroso a tutti i suoi lettori, vicini e lontani, e li invita a far conoscere questo blog ad amici e parenti in modo che sempre più persone possano conoscere ed amare l'Italia, il Paese del sole, del mare, della cultura, del buon cibo e della bella gente!!!

Al prossimo post!