mercoledì 30 aprile 2014

365 giorni ad EXPO 2015



Manca un anno esatto all'inaugurazione dell'EXPO 2015 che si terrà a Milano.

Il titolo della manifestazione è : Nutrire il pianeta, energia per la vita.

Sono 147 fino a questo momento i Paesi che hanno annunciato la partecipazione all'EXPO.

Expo Milano 2015 è un’Esposizione Universale con caratteristiche assolutamente inedite e innovative. Non solo una rassegna espositiva, ma anche un processo partecipativo che intende coinvolgere attivamente numerosi soggetti attorno a un tema decisivo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un evento unico che incarna un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore. Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, 184 giorni di evento, un Sito Espositivo sviluppato su una superficie di un milione di metri quadri per ospitare gli oltre 20 milioni di visitatori previsti.

Un viaggio attraverso i sapori

I visitatori, coinvolti in prima persona in percorsi tematici e approfondimenti sul complesso mondo dell’alimentazione, hanno l’opportunità di compiere un vero e proprio viaggio intorno al mondo attraverso i sapori e le tradizioni dei popoli della Terra. Expo Milano 2015 sarà la prima Esposizione della storia ad essere ricordata non solo per i manufatti realizzati ma soprattutto per il contributo al dibattito e all’educazione sull’alimentazione, sul cibo, sulle risorse a livello planetario.

Amici di peanutsfromitaly, avete un anno per organizzare la vostra visita ad Expo 2015, un evento internazionale da non perdere e un'occasione per visitare il Paese più bello del mondo: l'Italia!

Per informazioni: http://www.expo2015.org/it


domenica 27 aprile 2014

I quattro Papi

Giornata indimenticabile quella di oggi a Roma. 

In Piazza San Pietro alle ore 10 Papa Francesco, insieme al Papa Emerito Benedetto XVI, ha celebrato la Santa Messa di canonizzazione di due Papi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Salgono così ad 80 i Papi Santi della Chiesa.

Per meglio comprendere l'importanza delle figure dei due nuovi Papi Santi, riportiamo un brano di Don Julian Carron Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, pubblicato su Avvenire il 26 aprile (http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/carron-fraternita-comunione-liberazione-commento-avvenire-due-papi-santi.aspx) : "Occorrerebbe riandare alla situazione della Chiesa negli anni Cinquanta per capire la portata storica dei due Papi che oggi vengono canonizzati. 

Una Chiesa che rischiava di rimanere chiusa in se stessa, con una grande difficoltà a stabilire un rapporto adeguato col pensiero moderno, era bisognosa di una svolta epocale per tornare ad annunciare Cristo in un modo convincente e attraente agli uomini del nostro tempo.

«La longanimità misericordiosa di Dio per la salvezza dell’uomo», con queste parole don Giussani sintetizzò la testimonianza del Papa buono, che nella Pacem in Terris aveva intuito che la “frattura” nei battezzati tra fede e vita era «il risultato di un difetto di solida formazione cristiana. È perciò indispensabile che l’educazione sia integrale e ininterrotta» (n. 80). Chi avrebbe potuto immaginare solo poco tempo prima un evento come quello del Concilio Vaticano II? Occorreva una personalità semplice come quella di Giovanni XXII per assumersi tutta la responsabilità di convocare un concilio ecumenico. E anche se sarà Paolo VI a guidare i lavori dell’assise, il merito di averlo convocato e di averne impostato le prime mosse sarà per sempre di Papa Roncalli. ....

Se a Giovanni XXIII spetta l’onore di avere indetto il Concilio, si deve senza dubbio all’altro Papa che viene canonizzato, Giovanni Paolo II, l’avere raccolto il mandato conciliare e l’ansia per la sua realizzazione che era stata di Paolo VI. Dopo anni di scombussolamento del cosiddetto post-Concilio (Papa Montini ne parlò come di una «giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza»), in cui si vedeva con chiarezza quello che non serviva più ma si era ancora alla ricerca di quello che veramente poteva rispondere alle sfide del presente, l’arrivo di Giovanni Paolo II ha rappresentato una ventata d’aria fresca per una Chiesa in difficoltà. 

Forse solo adesso cominciamo a renderci conto della natura dell’impatto che la sua elezione ebbe sulla vita della Chiesa. Egli riuscì a invertire «con la forza di gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva sembrare irreversibile», aiutando «i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo» (Benedetto XVI, Omelia alla beatificazione di Giovanni Paolo II, 1° maggio 2011). Papa Wojtyla ha incarnato, come disse di lui don Giussani, «la chiara certezza di quel che significa il contenuto del messaggio cristiano anche per la storia di questo mondo. La fede cioè nel Dio fatto uomo, con il conseguente entusiasmo per questo Uomo, in cui è possibile riporre tutta la speranza dei singoli uomini e del mondo intero». "

Da oggi abbiamo due nuovi amici in cielo ai quali rivolgerci e chiedere di intercedere verso il Signore per la salvezza delle nostre anime.

Piazza San Pietro oggi



venerdì 25 aprile 2014

Festa della Liberazione

Questa mattina alle ore 9,30 il Presidente Giorgio Napolitano, il Primo Ministro Matteo Renzi e il Presidente del Senato Pietro Grasso hanno reso onore a Roma al Milite Ignoto sull'Altare della Patria in occasione dei 69 anni dalla Liberazione dell'Italia dal nazi fascismo da parte della Resistenza.

La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN (Comitato Liberazione Nazionale), i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo.

Il periodo storico in cui il movimento fu attivo, comunemente indicato come "Resistenza", inizia dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre) e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell'appello diramato dal CLNAI per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano dell'Alta Italia.

E' importante ogni anno ricordare la data del 25 aprile e la storia della Resistenza, soprattutto per le nuove generazioni che non hanno idea di cosa hanno vissuto e sofferto i loro avi per realizzare un mondo dove tutti potessero convivere in pace.


Il Presidente Napolitano questa mattina all'Altare della Patria

lunedì 21 aprile 2014

Natale di Roma

Oggi, 21 aprile, oltre ad essere il giorno di "Pasquetta" si ricorda anche il Natale di Roma. Oggi Roma compie 2767 anni! Si aspettano più di 200.000 turisti per le strade di Roma a festeggiare la Pasquetta e il compleanno della città eterna!

La data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio. Altre leggende, basate su altri calcoli indicano date diverse.

I Romani avevano elaborato un complesso racconto mitologico sulle origini della città e dello stato; il racconto ci è giunto con le opere storiche di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Plutarco e le opere poetiche di Virgilio e Ovidio, quasi tutti vissuti nell'età augustea. In quest'epoca le leggende, riprese da testi più antichi, vengono rimaneggiate e fuse in un racconto unitario, nel quale il passato viene interpretato in funzione delle vicende del presente.

I moderni studi storici e archeologici, che si basano su queste e su altre fonti scritte, nonché sugli oggetti e sui resti di costruzioni rinvenuti in vari momenti negli scavi, tentano di ricostruire la realtà storica che sta dietro il racconto mitico, nel quale man mano si sono andati riconoscendo elementi di verità. Secondo la storiografia moderna, Roma non fu fondata con un atto volontario, invece nacque, come altri centri coevi dell'Italia centrale, dalla progressiva riunione di nuclei abitati sparsi, fenomeno detto sinecismo.

Prove del corteo storico per le vie di Roma - aprile 2014

venerdì 18 aprile 2014

Venerdì Santo: la Via Crucis

La Via Crucis (dal latino, Via della Croce - anche detta Via Dolorosa) è un rito della Chiesa cattolica con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.

L'itinerario spirituale della Via Crucis è stato in tempi recenti completato con l'introduzione della Via Lucis — che celebra i misteri gloriosi, ovvero i fatti della vita di Cristo tra la sua Risurrezione e la Pentecoste.

Alcuni fanno risalire la storia di questa devozione alle visite di Maria, madre di Gesù, presso i luoghi della Passione a Gerusalemme, ma la maggior parte degli storici riconosce l'inizio della specifica devozione a Francesco d'Assisi o alla tradizione francescana.

Intorno al 1294, Rinaldo di Monte Crucis, frate domenicano, racconta la sua salita al Santo Sepolcro "per viam, per quam ascendit Christus, baiulans sibi crucem", per varie tappe, che chiama stationes: il luogo della condanna a morte di Gesù, l'incontro con le pie donne, la consegna della croce a Simone di Cirene, e gli altri episodi della Passione fino alla morte di Gesù sulla Croce.

Originariamente la vera Via Crucis comportava la necessità di recarsi materialmente in visita presso i luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato messo a morte. Dal momento che un tale pellegrinaggio era impossibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese rappresentò un modo di portare idealmente a Gerusalemme ciascun credente. Le rappresentazioni dei vari episodi dolorosi accaduti lungo il percorso contribuivano a coinvolgere gli spettatori con una forte carica emotiva.

Tale pratica popolare venne diffusa dai pellegrini di ritorno dalla Terrasanta e principalmente dai Minori Francescani che, dal 1342, avevano la custodia dei Luoghi Santi di Palestina. Inizialmente la Via Crucis come serie di quattordici "quadri" disposti nello stesso ordine (vedi il capitolo seguente) si diffonde in Spagna nella prima metà del XVII secolo e venne istituita esclusivamente nelle chiese dei Minori Osservanti e Riformati. Successivamente Clemente XII estese, nel 1731, la facoltà di istituire la Via Crucis anche nelle altre chiese mantenendo il privilegio della sua istituzione al solo ordine francescano.

Uno dei maggiori ideatori e propagatori della Via Crucis fu San Leonardo da Porto Maurizio, frate minore francescano che ne creò personalmente alcune centinaia. Al fine di limitare la diffusione incontrollata di tale pratica devozionale, Benedetto XIV ricorse poco dopo ai ripari stabilendo, nel 1741, che non vi potesse essere più di una Via Crucis per parrocchia.

La collocazione delle stazioni all'interno della chiesa doveva rispondere a norme di simmetria ed equidistanza: il corretto espletamento delle pratiche devozionali consentiva di acquisire le stesse indulgenze concesse visitando tutti i Luoghi Santi di Gerusalemme.

Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una "via dolorosa", o almeno di una sequenza murale interna. Il numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l'elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato. L'ordine lungo le pareti non segue una regola precisa, può infatti essere indifferentemente orario o antiorario. Secondo un documento della diocesi di Nanterre "l'ordine più diffuso è quello antiorario, ma non c'è una regola generale".

A Trapani da oltre 400 anni si svolge la processione dei misteri il Venerdì Santo. L'origine è spagnola, dalle antiche Casazas e, infatti, ha analogie importanti con le feste andaluse.

La processione composta da 20 gruppi sacri, ha inizio alle 14 del venerdì santo, per concludersi ventiquattro ore dopo. Viene considerata la più lunga manifestazione religiosa italiana dopo la Sagra di sant'Efisio che dura ben 4 giorni, e soprattutto una tra le più antiche. La processione che parte dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, percorre le principali vie cittadine.


La processione dei Misteri di Trapani

martedì 15 aprile 2014

La colomba pasquale

Con colomba pasquale si indicano diversi dolci pasquali tipici dell'Italia. Vi sono due principali dolci cui fa riferimento la dizione "colomba pasquale": uno è la colomba pasquale inventata in Lombardia negli anni trenta del 1900 dalla Motta e poi diventata quella commercialmente più diffusa in tutta Italia, l'altro di più antica tradizione è la colomba pasquale diffusa in Sicilia e chiamata anche i palummeddi o pastifuorti. Entrambe sono state ufficialmente inserite nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) e riconosciute come tipiche dei rispettivi territori (Lombardia e Sicilia).

Fu Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che negli anni trenta del 1900 per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma destinato alle solennità della Pasqua. La ricetta poi venne ripresa da Angelo Vergani che nel 1944 fondò la Vergani srl, azienda di Milano che ancora oggi produce colombe.

Da allora la colomba pasquale si diffuse sulle tavole di tutti gli italiani, e anche ben oltre i confini dell'Italia. L'impasto originale, a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha successivamente assunto varie forme e varianti.

Vi sono leggende che vorrebbero far risalire questo dolce pasquale in epoca longobarda, addirittura al re longobardo Alboino che durante l'assedio di Pavia (metà VI secolo) si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba. Un'altra leggenda vuole la colomba pasquale legata alla regina longobarda Teodolinda ed il santo abate irlandese San Colombano. La leggenda vuole che San Colombano al suo arrivo in città, attorno al 612 venisse ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un sontuoso pranzo. Gli furono servite numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, benché non fosse di venerdì, rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di penitenza quale quello quaresimale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro tuniche monastiche. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano. La colomba bianca è anche il simbolo iconografico del Santo ed è sempre raffigurata sulla sua spalla.






domenica 13 aprile 2014

La Settimana Santa

Con la Santa Messa celebrata questa mattina alle ore 9,30 in Piazza San Pietro da Papa Francesco, hanno inizio i riti della Settimana Santa.

La Settimana Santa è la settimana nella quale il Cristianesimo celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e resurrezione.

In tutto il mondo, i cattolici chiamano Settimana Santa il periodo, da Domenica delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si ricorda la Resurrezione dai morti di Gesù Cristo. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e si celebra ogni anno la prima domenica di luna piena di Primavera (tra fine marzo e aprile).

I riti religiosi della Settimana Santa sono celebrati con solennità in tutte le chiese del mondo cristiano.

In Italia sono innumerevoli le manifestazioni legate a questo periodo liturgico. 

Tra gli innumerevoli riti, segnaliamo quelli della Settimana Santa di Lanciano (Abruzzo) che vedono la presenza delle quattro confraternite cittadine: arciconfraternita Orazione e Morte, chiesa di Santa Chiara, confraternita dei Santi Simone e Giuda Taddeo, chiesa di Sant'Agostino, confraternita la Concezione, chiesa di Santa Maria Maggiore, confraternita il Santo Rosario, chiesa del Purgatorio.

La Settimana Santa di Polistena (Calabria) è costituita da una serie di Riti religiosi che si tramandano nelle generazioni ormai dalla fine del 1700. Alcuni di questi Riti nel corso del tempo si sono ispirati a quelli di origine spagnola. I Riti attraggono migliaia di turisti e fedeli da tutta la nazione; iniziano con la Domenica delle Palme e terminano la Domenica di Pasqua, vedendo il giorno più intenso il Venerdì Santo con 4 Riti.

I riti della Settimana Santa di Procida (Campania) rappresentano uno degli eventi religiosi più importanti che si svolgono nell'isola. Il ciclo di festività si apre con la cerimonia della domenica delle Palme per culminare con i riti del Giovedì e del Venerdì santo, per poi concludersi nel giorno di Pasqua.

La settimana santa di Bitonto (Puglia) è una delle principali ricorrenze rituali tradizionali della città. Durante la settimana, che precede la Pasqua, si tengono le visite ai sepolcri (re sebbùlche, in dialetto bitontino) e la tradizionale processione del Venerdì santo. Le giornate cerimoniali principali sono il Venerdì di Passione, il Mercoledì santo, il Giovedì santo, la Processione di Gala. Tutte le statue esposte in processione sono di legno, alcune delle quali sono definiti veri capolavori della scultura lignea e risalgono all'epoca seicentesca, tranne Calvario che è in cartapesta.

I riti della Settimana Santa di Barcellona Pozzo di Gotto (Sumana Santa in siciliano) sono una manifestazione religiosa popolare tipica. Essi si svolgono seguendo un calendario prestabilito:

  • Mercoledì Santo: "Rito dell’Ecce Homo" e incontro dei Visillanti di Barcellona e Pozzo di Gotto, presso la Chiesa di Gesù e Maria a Pozzo di Gotto.
  • Giovedì Santo: in tutte le chiese Messa in Coena Domini con rito della lavanda dei piedi, processione degli Apostoli e visita agli Altari della Reposizione impropriamente detti Sepolcri.
  • Venerdì Santo: in tutte le parrocchie è rievocata la Passione del Signore, nella forma liturgica ecclesiale della Passio declamata come "lettura" dei testi tratti dai Vangeli. Segue la legatura simbolica delle Campane, strumenti un tempo sostituiti dal suono delle traccole, la spoliazione e l'abbrunamento degli Altari. A Pozzo di Gotto: vestizione dei Giudei. La Passio figurata o Processione delle Vare seguite dai Visillanti al canto della Visilla ("Vexilla Regis Prodeunt ") di Venanzio Fortunato e l'incontro al vespro sul Ponte Longano, costituisce il momento più drammatico, intimo, emotivamente più toccante, e allo stesso tempo, il più solenne, spettacolare del complesso delle tradizioni popolari cittadine legate alle celebrazioni del Triduo Pasquale.
  • Sabato Santo: in tutte le parrocchie: Veglia Pasquale. Nella Chiesa di Santa Maria Assunta "Â calata 'a Tila", rito che prevede l'improvviso disvelamento del presbiterio durante la Veglia della Notte di Pasqua al pronunciamento del Gloria, per rappresentare e mostare in modo figurato il Cristo Risorto.
  • Lunedì dell'Angelo: presso la Chiesa di Gesù e Maria, a Pozzo di Gotto: Messa solenne e Riposizione nella Teca dell’Ecce Homo.
  • Domenica in Albis: presso la Parrocchia di Oreto la Processione per l'Incontro tra il Cristo Risorto con Maria.
Rito della Settimana Santa a Barcellona Pozzo di Gotto

martedì 8 aprile 2014

Vinitaly

Dal 6 al 9 aprile è in corso a Verona la 48° edizione di Vinitaly.

Vinitaly è il Salone Internazionale del vino e dei distillati che si tiene a Verona, dal 1967, con cadenza annuale. Vinitaly si estende per oltre 95 000 m², conta più di 4 000 espositori l’anno e registra circa 150 000 visitatori per edizione. Il salone raccoglie produttori, importatori, distributori, ristoratori, tecnici, giornalisti e opinion leaders provenienti da tutto il mondo.

Ogni anno ospita oltre cinquanta degustazioni tematiche di vini italiani e stranieri e propone un programma convegnistico che affronta le principali tematiche legate alla domanda ed offerta del mercato del vino, le analisi sono condotte dell’Osservatori di Vinitaly Studi&Ricerche.

Oltre alle aree espositive dedicate ai produttori di vino, il salone si compone di workshop, buyers club ed aree espositive speciali per promuovere il Made in Italy e far conoscere sul mercato le aziende emergenti. Nel contesto di Vinitaly si organizzano concorsi e premi internazionali, i più famosi: il Concorso Enologico l’Internazionale, International Packaging Competition e il Premio Internazionale Vinitaly che assieme all’International Wine and Spirit Competition promuove la divulgazione della cultura del vino nel mondo. In contemporanea al Salone del vino si tengono: Sol, Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva Extravergine di Qualità, Agrifood Club, Rassegna dell’Agroalimentare di Qualità, ed Enolitech, Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticultura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie.

Vinitaly inoltre organizza il fuorisalone Vinitaly for You, evento winebar aperto a tutti gli appassionati del vino, che si tiene nel centro storico di Verona, nella suggestiva cornice del palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra.

Vinitaly svolge anche la funzione di ambasciatore del vino italiano nel mondo attraverso Vinitaly in the world che organizza eventi B2B e B2C nei principali mercati internazionali.

Di seguito il link al sito: http://www.vinitaly.com






martedì 1 aprile 2014

Il Pesce d'Aprile

La tradizione del pesce d'aprile, seguita in diversi paesi del mondo, consiste in uno scherzo da mettere in atto il 1º aprile. Lo scherzo può essere anche molto sofisticato e ha lo scopo di creare imbarazzo nelle vittime, in altri casi è solo un sistema per divertirsi fra amici.

Le origini del pesce d'aprile non sono note, anche se sono state proposte diverse teorie. Si considera che sia collegato all'equinozio di primavera, che cade il 21 marzo. Prima dell'adozione del Calendario Gregoriano nel 1582, veniva osservato come Capodanno da diverse culture distanti, come l'antica Roma e l'India. Il Capodanno era in origine celebrato dal 25 marzo al 1º aprile, prima che la riforma di papa Gregorio XIII lo spostasse indietro al 1º gennaio. In seguito a ciò, secondo una prima versione sull'origine di questa usanza, si creò in Francia la tradizione di consegnare dei pacchi regalo vuoti in corrispondenza del 1º di aprile. Il nome che venne dato alla strana usanza fu poisson d'Avril, per l'appunto pesce d'aprile.

Ma dato che l'usanza è un po' comune a tutta l'Europa, alcuni studiosi sono andati più indietro nel tempo e hanno ipotizzato come origine del pesce d'aprile l'età classica, ed in particolare hanno intravisto sia nel mito di Proserpina che dopo essere stata rapita da Plutone, viene cercata invano dalla madre, ingannata da una ninfa, sia nella festa pagana di Venere Verticordia alcune possibili comunanze con l'usanza attuale.

Una possibile origine dello scherzo d'aprile potrebbe essere data dalla data della morte di Gesù che secondo il calendario Gregoriano avvenne il 1° aprile del 33. I nemici del cristianesimo potrebbero aver adottato questa data per burlarsi dei cristiani che credevano in Gesù. Il pesce potrebbe essere stato preso dall'usanza dei primi cristiani di farsi riconoscere con il segno del pesce, il cui nome in greco formava l'acrostico per "Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore" (ICHTYS).