domenica 31 agosto 2014

Rimini, 7° giornata del Meeting


Un incontro al salone D5


Si è chiusa ieri a Rimini la 35° edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli. Il titolo del Meeting di quest’anno era: “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo”.

Per chi ha potuto verificare di persona, pure solo per una giornata, l’esperienza del Meeting, anche quest’anno si sarà commosso nel vedere decine di migliaia di persone, soprattutto giovani e giovanissimi ragazzi, partecipare attenti e curiosi a quanto accadeva nei saloni della fiera riminese. 

Per prima cosa diamo l’idea di quello che è accaduto nella settimana del Meeting: 100 convegni con 280 relatori provenienti da tutti i continenti, 14 mostre, 17 spettacoli, 10 eventi sportivi e oltre 4.000 volontari provenienti da 43 Paesi del mondo che hanno reso possibile tutto questo.

Forse il Meeting di quest’anno è stato, dal punto di vista mediatico, un po’ sotto tono per la mancanza di ospiti politici italiani di primo piano, ma invece dal punto di vista culturale e religioso sarà ricordato sicuramente come un’edizione che lascerà un segno negli anni a venire.

Le “periferie” non sono lontane – ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio che ha mandato per l’inizio del Meeting - fanno anzi parte del nostro mondo e del nostro vissuto e le tragedie che si verificano quotidianamente in molte parti del pianeta ci riguardano da vicino».

«Il cristiano non ha paura di decentrarsi, di andare verso le periferie, perché ha il suo centro in Gesù Cristo», ha scritto invece papa Francesco nel messaggio augurale al Meeting. Le periferie, ricorda il Santo Padre, «non sono soltanto luoghi, ma anche e soprattutto persone (...). Non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria». 

Le periferie del mondo sono state raccontate attraverso grandi testimoni come Padre Pizzaballa, Custode di Terrasanta, Aleksandr Filonenko, professore Ucraino, il vescovo di Aleppo, Georges Abou Khazen e ancora Panteleimon, Vicario di Sua Santità il Patriarca di Mosca e dell’intera Russia, Shlemon Warduni, Vescovo Ausiliare Caldeo in Iraq, ma anche da personalità italiane come il Card. Gualtiero Bassetti, Padre Antonio Spadaro, il Presidente Luciano Violante, il Prof. Giorgio Buccellati.

Tra tutti gli incontri a cui abbiamo assistito, sicuramente uno dei più emozionanti è stato quello con il fisico, filosofo e teologo ortodosso Filonenko che ha trattato la sua relazione avente a tema il titolo del Meeting. “La periferia non è una questione geografica, è questione di un incontro che ci rende vivi", così ha esordito Filonenko. Che poi ha continuato: "La periferia è quel luogo in cui Gesù ci si fa incontro, affinché dalla stanza soffocante dell’abbandono e della solitudine possiamo uscire nell’universalità, nella cattolicità. La periferia è più simile alla riva dell’oceano, all’apertura che rende possibile il contatto con il mistero”. 

Del resto anche il Salvatore dell’uomo, per venire al mondo, ha scelto una terra di periferia rispetto al centro del mondo che allora era Roma, e non sarà stata certamente una casualità.

Aspettiamo a questo punto in trepida attesa il prossimo Meeting 2015 che avrà il titolo: "Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?"

sabato 30 agosto 2014

Rimini, 6° giornata del Meeting

Roberto Maroni al Meeting di Rimini

Ieri abbiamo assistito all'incontro: EXPO: il mondo si incontra in Italia, presente tra l'altro il Presidente della Lombardia, Roberto Maroni e Giuseppe Sala, commissario unico dell’Esposizione universale di Milano.

“Il modello di riferimento per il reclutamento dei volontari di Expo 2015 – afferma Sala – è proprio quello imparato qui al Meeting”. Saranno infatti diecimila i volontari impegnati in Expo, 450 ogni due settimane. Ben 55 paesi sui 147 invitati avranno un loro padiglione espositivo, mentre gli altri verranno raggruppati (anche questo criterio è mutuato dal Meeting) secondo il settore agroalimentare di riferimento. Ad oggi sono stati venduti cinque milioni di biglietti, di cui un milione solo in Cina, a testimoniare che Expo sarà “un incontro di popoli e di culture in cui l’Italia avrà modo di farsi conoscere”.

Il Presidente Maroni inizia con il descrivere le azioni strategiche della regione Lombardia. Alcune sono immediate. “In primo luogo il contrasto alla contraffazione dei prodotti italiani, mediante la sottoscrizione di un documento da parte di tutti i paesi espositori, che vede Coldiretti come partner operativo”. Il presidente lombardo cita poi la realizzazione di infrastrutture strategiche, dalla bretella autostradale Brebemi alla Pedemontana, dall’alta velocità con Torino e Roma al potenziamento del trasporto regionale ferroviario. Altrettanto importanti sono il potenziamento dei servizi sanitari di pronto intervento (“anche per scongiurare il pericolo di diffusione di malattie infettive”) e la promozione turistica dei territori lombardi in collaborazione con i sindaci.

Il presidente della Lombardia passa poi al dopo-Expo. È già stato programmato il riutilizzo degli spazi fieristici, per il quale è stato indetto un bando da 315 milioni di euro che scade nel 2014 e che consentirà ai concorrenti l’utilizzo degli spazi e delle aree urbane già da metà 2016. “Inoltre – aggiunge Maroni – è già previsto un investimento di 24 milioni di euro come contributo ai datori di lavoro finalizzato alla formazione e all’assunzione del personale impiegato come volontario”.

Una constatazione corale, espressa da Sala ma anticipata tra le righe da tutti i relatori, riguarda l’esperienza di collaborazione fattiva tra i vari partner della manifestazione, sia istituzionali sia commerciali. Altrettanto condiviso l’appello a fare di Expo “un fatto di talenti, non un fatto di tangenti” e a cogliere l’occasione per mettere le basi di uno sviluppo economico duraturo.

Per chi volesse vedere l'incontro: http://youtu.be/aUSTiYGTFM8?list=UUla4q878AbRmoMcHp60GMfg

venerdì 29 agosto 2014

Rimini, 5° giornata del Meeting

Giuliano Poletti


Ieri abbiamo seguito l'incontro dal tema: Creare occupazione. Quali garanzie? presente il Ministro del Lavoro  Giuliano Poletti.

Dice il Ministro: “In Italia abbiamo bisogno di costruire una cultura del lavoro. Questo Paese non ha ancora risolto il tema delle relazioni tra lavoro e impresa. C’è ancora troppa gente che pensa che l’impresa sia il luogo dove si sfrutta il lavoro e quindi le imprese vanno sopportate perché non se ne può fare a meno, ma chiuse in un recinto con paletti e filo spinato perché, se sono lasciate libere, fanno disastri. Occorre cambiare la testa”.

Il ministro prosegue nel suo ragionamento: “Sarà un passo avanti quando il primo maggio sarà la festa insieme di lavoratori e di imprese. L’impianto storico che vede il conflitto come relazione tipica tra lavoro e impresa non funziona più, perché oggi il lavoro è fatto di tanto sapere, tanta cultura, tanto impegno, tanta responsabilità”. Il ministro critica la mentalità oggi diffusa che punta troppo spesso alla rendita, anche a scapito della ricerca di nuove opportunità da cogliere. “In questa logica ogni cambiamento è una minaccia: meglio stare così che peggio”. Contesta anche il sistema delle sovvenzioni così come sono organizzate oggi, per le quali non si chiede nessun impegno da parte di chi le riceve: “Occorre cambiare la logica: prima uno si dia da fare e poi arriverà anche la sovvenzione”. Manca nella nostra società anche una giusta considerazione dell’ambizione, che non è un connotato negativo.

“Una società dinamica accetta il successo e anche l’insuccesso - dice sempre Poletti - che non deve risultare una condanna a vita”. Che cosa può fare il pubblico a questo proposito? “Promuovere la crescita eliminando le norme tortura, ad esempio i contratti di lavoro di oltre trecento pagine. Abbiamo approvato un decreto e una legge delega per affrontare tutta la materia”. Il ministro conclude: “Al nostro Paese servono un mercato del lavoro trasparente, un nuovo dinamismo degli uffici per l’impiego. E soprattutto serve fiducia, perché le potenzialità ci sono e vanno vissute con responsabilità”.

Per chi desidera vedere l'incontro: http://youtu.be/NmEyl2wFvGI?list=UUla4q878AbRmoMcHp60GMfg

giovedì 28 agosto 2014

Rimini, 4° giornata del Meeting

Il popolo del Meeting

Ieri abbiamo seguito l'incontro che aveva come titolo: "Chi ha secolarizzato l'Europa?" con relatori Brad Gregory, professore di Storia presso l'Università di Notre Dame, USA; Adrian Pabst, docente di Politica alla Kent University di Canterbury, UK; Mauro Magatti, professore di Sociologia Generale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

Secondo Brad S. Gregory,“la secolarizzazione è avvenuta grazie ai cristiani” e questo per un doppio paradosso. “Da una parte i loro sforzi per rendere la società più cristiana hanno sortito l’effetto opposto: aprire la strada al rifiuto delle idee e delle pratiche cristiane e allo sviluppo di processi alternativi”. I semi della secolarizzazione nascono inoltre in Europa dagli sviluppi della riforma protestante, quando emergono le problematiche della chiesa tardomedievale e i protestanti contestano l’autorità della chiesa cattolica romana. Tale contestazione, spiega Gregory, non avviene per un’incapacità a vivere gli insegnamenti della Chiesa da parte dei cristiani, “ma per la negazione della validità degli stessi insegnamenti”. I protestanti chiedono un ritorno alla pura scrittura, ma fra i diversi interpreti sorgono immediatamente divergenze dottrinali, e così nasce non solo la divisione tra cattolici e protestanti, ma anche tra le stesse confessioni protestanti che dura fino a oggi.

Adrian Pabst esamina la differenza tra secolarizzazione e secolarismo: “La prima indica un processo di trasformazione religiosa riguardante i costumi, le istituzioni e le pratiche. Il secolarismo si riferisce alla laicizzazione di idee e ideali e arriva anche ad assumere toni fondamentalistici”. Attraverso un excursus lungo i secoli si giunge a un’era moderna definita da un dualismo tra sacro e profano. “La modernità – osserva Pabst - ridefinisce l’idea di santità, in quanto le cose importanti della vita diventano il potere e il denaro, giungendo così alla profanazione del sacro e alla sacralizzazione del profano”. La secolarizzazione è un fatto contingente e non definitivo, perciò modificabile: “Sono proprio le minoranze creative che vivendo in modo nuovo l’esperienza di fede possono vincere la battaglia tra secolarizzazione e fondamentalismo”.

Mauro Magatti, individua nella società moderna occidentale il risultato di un rapporto complesso tra l’uomo e Dio. “Il cristianesimo che nasce dall’Incarnazione del Figlio di Dio fa emergere la questione del secolo: la necessità di non sovrapporre adesivamente l’esperienza religiosa a quella profana. Se tutto l’orizzonte della vita fosse preso da Dio, non ci sarebbe spazio per la libertà dell’uomo”. Dopo mille anni di cristianesimo, nella società occidentale matura un nuovo modo di pensare il rapporto col trascendente. Proprio in questo momento si presenta alla storia il primo laico, san Francesco, il primo uomo moderno dell’Europa. Magatti mette in luce come la secolarizzazione può essere intesa in due modi, come processo di autonomia dell’uomo, che non ha bisogno della trascendenza, ma anche come sforzo continuo di giusto rapporto tra l’uomo e Dio. Per spiegare questa duplicità Magatti propone una rilettura della parabola del Figliol prodigo. Noi moderni rientriamo nella figura del figliol prodigo, perché siamo tutti soggetti ai venti distruttivi della mentalità che ci circonda. Quale può essere allora in questo contesto il ruolo dei cristiani? “Testimoniare la nostalgia della casa del Padre, quindi un’idea ontologico-relazionale dell’essere nel mondo. Essere moderni significa stabilire legami sani con Dio e fra noi”.

Per chi volesse vedere l'incontro: http://youtu.be/ok7bYZScTgk?list=UUla4q878AbRmoMcHp60GMfg


mercoledì 27 agosto 2014

Rimini, 3° giornata del Meeting


L'archeologo Paolo Matthiae

Martedì 26 agosto abbiamo assistito all'incontro dal titolo: L'archeologia in Siria oggi: un progetto per la pace.

Relatori: Paolo Matthiae, l'archeologo italiano che ha scoperto Ebla, Giorgio Buccellati, professore emerito di Storia e Archeologia alla UCLA, USA e Ziad Hilal, coordinatore dei centri di educazione per bambini del Jesuit Refugee Service ad Homs, in Siria.

Dalle relazioni dei due archeologi è emersa la pesante situazione in cui vivono i custodi delle belle arti oggi in Siria che rischiano la vita pur di difendere gli scavi e i preziosi luoghi e siti archeologici di cui è ricca la regione.

Il religioso Hilal ha raccontato invece di quello che i gesuiti stanno facendo oggi ad Homs, città siriana distrutta dalla guerra, per cercare di aiutare i bambini rimasti in città insieme alle loro famiglie. Parliamo dei più poveri che non hanno la possibilità di fuggire dalla guerra e sono costretti a rimanere a vivere una vita in mezzo a mille difficoltà e pericoli.

Per chi volesse vedere l'incontro: http://youtu.be/xo3zEpOY_I8?list=UUla4q878AbRmoMcHp60GMfg

martedì 26 agosto 2014

Rimini, 2° giornata del Meeting

Filonenko al Meeting di Rimini


Lunedì 25 agosto abbiamo assistito all'incontro principale che aveva a tema il titolo del Meeting: Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo.

L'incontro è stato tenuto da Aleksandr Filonenko, fisico nucleare e docente di Filosofia all’Università di Char’kov in Ucraina. È la prima volta nella storia del Meeting che una personalità non cattolica tiene la relazione sul tema del Meeting.

“La periferia non è una questione geografica, è questione di un incontro che ci rende vivi", così ha esordito Filonenko. Che poi ha continuato: "La periferia è quel luogo in cui Gesù ci si fa incontro, affinché dalla stanza soffocante dell’abbandono e della solitudine possiamo uscire nell’universalità, nella cattolicità. La periferia è più simile alla riva dell’oceano, all’apertura che rende possibile il contatto con il mistero”. Quando nella nostra vita irrompe come un lampo la Presenza che ci capovolge, tra spazi anonimi in cui il potere agisce in nome della sicurezza “accade un avvenimento e può, se noi lo vogliamo, accadere un incontro che dà l’avvio a un nuovo inizio di umanità. La periferia come speranza di un inizio coincide con il luogo della riscoperta della persona."

In sintesi l’uomo della periferia è assimilabile al “giardiniere che vive dell’amore di Dio e così coltiva umilmente il mondo e costruisce una cultura”. Nella figura del giardiniere si affievolisce anche l’opposizione tradizionale tra natura e cultura. “In essa, se da una parte si riuniscono tutte le arti, le scienze e i mestieri – dall'architettura e la poesia fino alla botanica e la meteorologia”, dall’altra si riconosce un atteggiamento di profondo rispetto davanti alla natura. “Davanti ai germogli di quel qualcosa di nuovo”, afferma infatti il teologo ortodosso ucraino, “si può solo servire, senza fare calcoli, senza impossessarsene ma sperando”.

Un incontro ricco di profonde riflessioni che merita di essere riascoltato sul canale del Meeting di YouTube al seguente link: http://youtu.be/2T4flAugmaM?list=UUla4q878AbRmoMcHp60GMfg

lunedì 25 agosto 2014

Rimini, 1° giornata del Meeting


Pierbattista Pizzaballa al Meeting

Domenica 24 agosto il Meeting è iniziato con la Santa Messa celebrata da monsignor Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini.

Tra gli incontri della giornata, abbiamo partecipato alle ore 15 a quello dal titolo: Il potere del cuore. Ricercatori di verità con la partecipazione di Pierbattista Pizzaballa, custode di Terrasanta.

Il religioso racconta davanti ad una sala stracolma di persone la realtà quotidiana di un Medio Oriente ormai allo stremo per le guerre che si succedono senza sosta da anni, ma alla fine ci lascia con un messaggio di speranza: "Non sono un ‘buonista’ incantato. Non nego i problemi drammatici, i tradimenti e le crudeltà che interrogano la coscienza di tutti, interpellano in particolare il mondo islamico e ci chiedono di essere fermi e chiari nel chiedere loro una posizione altrettanto ferma e chiara contro tutto ciò. Ma credo che non basti fermarsi a questo. È necessario avere sempre chiara una prospettiva, la ricostruzione, la vita. Non basta denunciare, bisogna indicare una via, la strada. Il male che sta di fronte a noi ci interpella come cristiani e ci chiede di esserlo ancora di più e fino in fondo. È proprio in queste circostanze che siamo chiamati a vivere la nostra vocazione cristiana in maniera completa, senza fughe e senza paure. Il male non deve spaventare un cristiano”

Per chi volesse seguire l'intervento di Padre Pizzaballa: http://youtu.be/m55lxigJ_PE?list=UUla4q878AbRmoMcHp60GMfg

domenica 24 agosto 2014

Meeting Rimini: giornata inaugurale

Mons. Luigi Giussani

Inizia oggi la 35° edizione del Meeting di Rimini.

Riportiamo stralci del Comunicato Stampa iniziale che spiega il tema e le intenzioni di questo Meeting:

"Rimini, 23 agosto 2014 – «Gli uomini e le donne del nostro tempo corrono il grande rischio di vivere
una tristezza individualistica, isolata anche in mezzo a una grande quantità di beni di consumo».

Queste parole, contenute nel messaggio che il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, ha inviato a nome di papa Francesco, descrivono la situazione di quelle periferie del mondo e dell’esistenza che il Meeting mette a tema nella sua XXXV edizione..."

"Un Meeting dedicato all’uomo, al suo cuore, all’irriducibile desiderio di bene che lo costituisce e
che non smette di gridare neppure nei contesti più difficili e contraddittori come vediamo in questi
tempi drammatici per le sorti del mondo. Il Meeting di quest’anno vuole raccontare il potere del cuore, che permette all’uomo di vivere dentro il dramma, dentro le difficoltà delle periferie più lontane e dentro le sfide della quotidianità. Proprio a questo il Meeting ha deciso di dedicare l’incontro inaugurale, con la presenza di Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terrasanta, testimone eccezionale di una speranza altrimenti impossibile".

"«Il cristiano non ha paura di decentrarsi, di andare verso le periferie, perché ha il suo centro in
Gesù Cristo», scrive sempre papa Francesco nel messaggio al Meeting.
Le periferie, ricorda il Santo Padre, «non sono soltanto luoghi, ma anche e soprattutto persone (...).
Non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali: quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria».

«In presenza di una cultura dominante che mette al primo posto l’apparenza, ciò che è superficiale 
e provvisorio, la sfida è scegliere e amare la realtà», nella settimana del Meeting desideriamo 
accogliere questa sfida del Papa a «non perdere mai il contatto con la realtà, anzi ad essere amanti 
della realtà». È questo che don Giussani ha indicato costantemente come l’unica strada per essere 
veramente religiosi, cioè uomini: «Vivere sempre intensamente il reale, senza rinnegare e dimenticare nulla». "

Per seguire il Meeting:http://www.meetingrimini.org/

venerdì 22 agosto 2014

Meeting di Rimini



Dal 24 al 30 agosto si svolgerà la 35° edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini.

L'edizione 2014 si intitola: Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo.

Leggiamo dal comunicato ufficiale di apertura del Meeting:

"Quella del prossimo Meeting sarà l’esperienza di un viaggio verso le periferie del mondo e dell'esistenza, in cui paragonarsi con le sfide che la realtà pone.

Il periodo storico in cui ci troviamo è estremamente complesso; problemi irrisolti e nuove sfide riempiono l’orizzonte di ogni uomo.

La crisi della cultura occidentale e l’evidente incapacità degli adulti di assumersi responsabilità e di educare, lo smarrimento del senso della vita e l’inquietante solitudine di tanti, l'insicurezza dell'economia globalizzata e lo spettro di nuove speculazioni finanziarie, la migrazione di interi popoli alla ricerca di una ultima speranza, il futuro lavorativo incerto di milioni di giovani e meno giovani, il dramma di paesi alla ricerca della libertà, la violenza sofferta sempre più tragicamente dalle comunità cristiane nel mondo.

C'è qualcosa che permette di vivere in queste periferie? Le grandi domande di felicità di giustizia di amore e di bellezza fanno vibrare il cuore dell'uomo a qualsiasi latitudine geografica o in qualsiasi condizione o periferia esistenziale egli si trovi. Questa può essere la risorsa.

Desideriamo incontrare persone per cui la realtà è innanzitutto qualcosa da abbracciare e non da combattere, un misterioso “dato” da cui lasciarsi provocare, consapevoli che “le cose e gli altri” rappresentano un bene, l'occasione attraverso cui il destino si fa presente.

Nella storia cristiana questo destino si è rivelato diventando una compagnia concreta che genera uomini capaci di valorizzare ogni sincero tentativo di ricerca, e desiderosi di costruire con tutti il bene comune".

Per chi volesse seguire il Meeting giorno per giorno:  http://www.meetingrimini.org/

giovedì 21 agosto 2014

Bormio

Un angolo della mostra del ricamo presso il Museo Civico di Bormio 


La perla della Valtellina è Bormio.

Ubicata nel Parco Nazionale dello Stelvio, Bormio è una località turistica, estiva ed invernale.

Oltre che per lo sci Bormio è nota per le sue terme, citate fin dal tempo degli antichi romani. Gli stabilimenti termali sono tre: le Terme di Bormio, che si trovano sul territorio di Bormio, e due stabilimenti, i Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi, che si trovano sul territorio della frazione di Premadio del limitrofo comune di Valdidentro.

Bormio è un'importante meta del turismo montano nazionale. I turisti vengono attratti dalle sue tradizioni ancorate a secoli di storia, dalla cucina tipica con i suoi formaggi e i suoi vini. Nucleo portante dell'industria turistica locale sono gli sport invernali, che spaziano dal pattinaggio allo sleddog allo snowboard, ma soprattutto lo sci nordico e alpino, che possono essere praticati anche in estate sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio. Tra gli sport estivi vi sono buone attrezzature per la pratica della mountain bike, le scalate, il golf, la pesca sportiva, il tiro con l'arco e l'equitazione. Altro settore turistico di punta, è quello del benessere e del relax. Infatti oltre ad avere un clima temperato nella "Magnifica terra" sono presenti le terme. Grazie alla sua collocazione alle porte del Parco Nazionale dello Stelvio è possibile effettuare passeggiate oppure dedicarsi alla micologia.

Altra fonte di ricchezza di questa zona è l'acqua utilizzata soprattutto per la produzione dell'energia idroelettrica ma sfruttata anche per degli stabilimenti termali che risalgono all'epoca romana ed oggi noti col nome Bagni di Bormio, anche se non si trovano nel comune di Bormio, ma in quello vicino di Valdidentro. Esistono i Bagni Vecchi che risalgono all'epoca romana e i Bagni Nuovi che risalgono al 1835 d.C.

Sino al 15 settembre 2014 presso il Museo Civico si può visitare anche una bellissima mostra di ricamo, organizzata dall’Associazione Bormio Ricama in collaborazione con il comune di Bormio che intende valorizzare, promuovere e divulgare l’arte del ricamo.

Al ricamo contemporaneo, presentato nelle diverse tecniche (Ars Canusina, Assia, Bandera, Bizantina ars, Boutis, Caterina de Medici, Hardanger, Intaglio, Macramé, Punto Croce, Sfilature, Retini di Fondo, Ricamo Assisi, Sfilato Siciliano, Silin, Blackwork) la mostra affianca numerose opere di ricamo antico eseguito in loco, di diversa provenienza ed estrazione: dai semplici lavori ed imparaticci provenienti dalle case contadine, eseguiti su tele di lino casalinghe e rozze, ai lavori raffinati e precisi, eseguiti per la committenza ecclesiastica o nobile. Biancheria intima di straordinaria raffinatezza e corredi da neonato, fanno bella mostra di sé nell’ambientazione delle sale del museo.

sabato 16 agosto 2014

Filarmonica Santa Cecilia

Il Maestro Alessandro Benazzo al termine del concerto di Ferragosto 2014


Ieri sera a Porlezza, estremo lembo d'Italia affacciato sul lago di Lugano, si è tenuto il tradizionale concerto di Ferragosto della Filarmonica Santa Cecilia, diretta magistralmente dal Maestro Alessandro Benazzo.

La Banda ha eseguito un vario repertorio musicale, partendo dalla Carmen rivisitata da Massimo Picchioni per arrivare ad Atlantic Avenue di James L. Hosay, un rock lento anni '60 che ci ha riportato sulle calde spiagge estive dell'est coast americana.

Ospite d'onore della serata la soprano Anna Guastalli che ha incantato il numerosissimo pubblico presente con alcuni brani di famose canzoni, tra cui l'emozionante Memory di Andrew Lloyd Webber.

A coordinare il tutto, la direzione del Maestro Alessandro Benazzo che, anno dopo anno, sta portando la Filarmonica Santa Cecilia a risultati espressivi e qualitativi davvero unici.

In conclusione: due ore trascorse molto piacevolmente in compagnia della Filarmonica Santa Cecilia e della buona musica. 

Per chi volesse informazioni su questa antica ma sempre più che mai viva istituzione musicale può curiosare nel sito http://www.filarmonicaporlezza.it/


venerdì 15 agosto 2014

Ferragosto



Il 15 agosto la Chiesa Cattolica celebra l'Assunzione di Maria in cielo. L'Assunzione di Maria, nel pensiero cattolico, è un'anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.

In Italia sono numerosi i festeggiamenti per la Madonna Assunta. Fra le feste più importanti si ricordano:

-La Cavalcata dell'Assunta di Fermo che si svolge ogni anno il 15 agosto. È considerato il palio più antico d'Italia (è stato istituito nel 1182 ma alcune fonti testimoniano l'esistenza della competizione fin dal 998).

-Il Palio di Siena che si corre in suo onore il 16 agosto;

-Il Palio delle Contrade che si corre in Suo onore ad Allumiere la prima domenica dopo il 15 agosto di ogni anno;

-A San Cataldo, dall'ultima domenica di luglio al 15 agosto, si svolge un fitto programma di festeggiamenti, iniziando con l'esposizione della "dormitio Virginis" in chiesa Madre, opera in cera del sec. XVII. Si svolgono manifestazioni culturali e teatrali e la "Quindicina in onore dell'Assunta" sempre in chiesa Madre. Il 14 agosto si ci sposta nella chiesa degli "Ex-Cappuccini" dove è stato conservato il culto all'Assunta e dove vi si conserva la statua dell'Assunta in forma eretta e vi si cantano i primi Vespri della solennità. Il giorno dopo, il 15 agosto, diverse sante Messe si svolgono sia in chiesa Madre che agli "Ex-Cappuccini", mentre a mezzogiorno, 21 colpi di cannone ricordano alla città il giorno della Madonna. Nella sera, in Piazza Madrice, davanti la chiesa Madre, ha luogo una solenne celebrazione della Messa a cui fa seguito la processione della Madonna Assunta per le principali vie della città.

-Ad Avellino per tutto il periodo che va dal 26 luglio, giorno in cui viene issato il Pannetto dell'Assunta, compatrona della città, vi sono un susseguirsi di manifestazioni teatrali e feste di piazza, con la partecipazione di artisti famosi ed internazionali di musica leggera, che trova il culmine nei giorni che vanno dal 13 al 18 circa di agosto. Il giorno 14 avviene l'omaggio floreale dell'amministrazione comunale alla Madonna. Il giorno 15 nel tardo pomeriggio avviene la tradizionale processione con il simulacro della Vergine. Verso la mezzanotte, vi sono i fuochi pirotecnici nel piazzale dello stadio Partenio. Le manifestazioni del ferragosto si chiudono alla fine del mese. Durante questo periodo, c'è anche la tradizionale fiera delle bancarelle.

-la processione della "Vara" a Messina (fercolo di dimensioni enormi, oltre 13 m d'altezza), trascinato per le principali vie della città da oltre 1500 fedeli scalzi e vestiti di bianco;

-a Tusa (Messina) il 13 agosto iniziano i festeggiamenti con la processione del simulacro della Madonna morta (Dormitio Mariae), adagiata in una bara di legno dorata. Il 14 agosto, dopo i vespri solenni e la santa messa, nella chiesa madre si mette in scena l'Assunzione con un complesso meccanismo risalente al '600, fatto di teli, luci, statue e veli che vedono la Madonna ascendere al cielo tra i canti dei fedeli che la chiamano "Acchianata da Madonna". Il 15, nel primo pomeriggio avviene la tradizionale "Cavalcata Storica" nella quale i cavalieri portano offerte votive alla Madonna e nel tardo pomeriggio la processione del simulacro dell'acclamatissima Madonna Assunta, venerata col titolo di regina di Tusa. La domenica successiva, chiamata Ottava, si riproducono, in misura minore, i festeggiamenti di giorno 15;

-la Faradda di li Candareri di Sassari che si svolge il 14 agosto per il secolare scioglimento di un voto all'Assunta (che secondo la tradizione salvò la città dalla Peste);

-a Silvi (TE) le feste cominciano dal 10 agosto circa e finiscono il 16 dello stesso mese. Il culmine delle celebrazioni si ha il 15, quando verso le 8.00 si preleva dalla chiesa dell'Assunta la statua della Vergine, detta "Madonnina del Mare". La statua, alla presenza del vescovo e dei parroci, viene messa su una barca (dove si celebra la messa), addobbata e agghindata, seguita da altre barche anch'esse decorate, e viene portata in processione fino alla Torre di Cerrano, dove rigira per poi tornare a Piazza dei Pini e di qui in chiesa. Il 16, a chiusura, nel paese vecchio si celebra la messa in onore di San Rocco e viene aperta la chiesa omonima, chiusa durante l'anno. Anticamente la processione a mare era per sant'Antonio da Padova.

-a Santa Maria Capua Vetere (CE), la Beata Vergine Assunta in cielo viene festeggiata il 14 agosto, giorno in cui si svolge la solenne processione con il Simulacro della Vergine Assunta, donato all'Università nel 1836 dal Re Ferdinando II, che, dopo gli spari delle batterie di salve in Piazza Mazzini, termina con il simulato "incendio del campanile" del Duomo, singolare spettacolo pirotecnico che simboleggia l'Assunzione al cielo e la partecipazione di Maria Santissima alla vittoria finale del Figlio sul peccato e sulla morte;

-a Randazzo (CT) il 15 agosto viene fatta sfilare "a Vara", un fercolo del XVI secolo alto circa 15 metri. Sulla Vara trovano posto una trentina di bambini che raffigurano i misteri della morte, dell'assunzione e dell'incoronazione della Vergine Maria.


lunedì 11 agosto 2014

Rifugio Battaglione Alpini Monte Granero

Rifugio Monte Granero

Il rifugio Battaglione Alpini Monte Granero, spesso indicato semplicemente come rifugio Granero, è un rifugio alpino situato in alta val Pellice, ai piedi del vallone che conduce al passo Luisàs ed ai monti Granero e Meidassa

Fu costruito a partire dal 1926, e venne inaugurato il 22 luglio 1928. La costruzione originale, in muratura a due piani, poteva ospitare 22 persone. Ad inizio XXI secolo è stato restaurato ed ampliato alla capienza attuale; inoltre, nel 2005, è stato dotato di una centralina idroelettrica.

È una costruzione in muratura, a due piani, posta in vicinanza del Lago Lungo, in località Adrech del Laus. Dispone di 48 posti letto; offre servizi di bar, ristorante ed alberghetto. È dotato di servizi igienici interni, docce calde, telefono pubblico e di emergenza, ed impianto elettrico a 220 V, alimentato da una centralina idroelettrica. Nel periodo di chiusura è aperto il solo locale invernale, che dispone di 6 posti.

L'accesso più comodo è dalla val Pellice. Dalla frazione Villanova di Bobbio Pellice si risale per il sentiero GTA fino all'inizio della Conca del Pra, ove sorge il rifugio Willy Jervis. Da qui si risale la conca, sempre seguendo il sentiero, dapprima in piano per un lungo tratto, poi in decisa salita fino al rifugio.

Ascensioni:


  • Monte Granero - 3171 m
  • Monte Meidassa - 3105 m
  • Punta Manzol - 2933 m
  • Monte Agugliassa - 2791 m
  • Monte Barsajas - 2993 m
  • Rocce Fourioun - 3153 m
Nei dintorni del rifugio è possibile praticare il bouldering. Inoltre, sono disponibili tre palestre di arrampicata: la palestra del Lago Lungo, lo scudo di Pekopon ed il muro di Tannhauser.

Per informazioni: http://www.rifugiogranero.com/


domenica 10 agosto 2014

Notte di San Lorenzo



Sarà una notte di San Lorenzo speciale quella di domenica 10 agosto 2014. La Luna raggiungerà il massimo annuale della luminosità e cancellerà la vista di molte delle stelle cadenti alla vista delle quali si esprime tradizionalmente un desiderio, ma lo spettacolo rimandato a causa della Super Luna, sarà comunque assicurato nei giorni successivi con sciami di meteore fino a fine mese. A confortare gli amanti del cielo notturno ci saranno poi Venere e Giove che si “sfioreranno” all’alba del 18, diventando tanto luminosi che l’ultima volta le loro luci furono scambiate per Ufo. 

“La Luna particolarmente luminosa – spiega Paolo Volpini dell’Unione Astrofili Italiana (Uai) – prevista per il 10 darà certamente fastidio, ma lo spettacolo delle stelle cadenti sarà comunque assicurato”. A tentare rischiare di rovinare la notte dei desideri sarà un evento non propriamente raro che si verifica quando si ha la coincidenza della Luna piena con il momento del perigeo (cioè alla distanza minima dalla Terra). In queste occasioni il nostro satellite appare del 14% più grande e del 30% più luminoso, da qui il nome di ‘Super Luna’. La sua luce renderà quindi più difficile vedere le stelle cadenti ma non impossibile. In ogni caso il picco delle meteore di San Lorenzo, le cosiddette Perseidi, è previsto per il 12 agosto quando la Luna avrà iniziato la fase calante e resteranno visibili ancora per diversi giorni.

“Purtroppo la luce della Luna – ha spiegato Volpini – rimarrà fastidiosa anche dopo il suo tramonto, l’importante per vedere le Perseidi sarà andare lontano dalle luci della città”. In ogni caso, pochi giorni dopo entreranno in scena altre meteore, meno famose ma altrettanto spettacolari: le Kappa Cignidi. Per l’occasione delle tradizionali ‘lacrime’ di San Lorenzo, la Uai organizza inoltre in tutta Italia l’iniziativa ‘Notti delle stelle – Calici di stelle 2014′, un’occasione per abbinare la cultura enogastronomica al piacere della scoperta del cielo in compagnia di esperti e con il supporto di telescopi.

L’evento clou del cielo di agosto sarà però la congiunzione dei due oggetti più luminosi del cielo: Venere e Giove, il cui massimo avvicinamento è previsto poco prima dell’alba del 18 agosto. Il loro incontro, dato dall’allineamento tra Terra e i due pianeti, si preannuncia super spettacolare. “L’ultima volta le loro luci furono scambiate per Ufo”, ha spiegato Volpini. Infine, per i nottambuli sarà possibile osservare, ma con l’uso di un piccolo binocolo, una piccola cometa, la C/2014 E2 Jacques, scoperta a inizio anno da un astronomo brasiliano e visibile nelle ultime ore della notte.


Articolo pubblicato da Redazione Il Fatto Quotidiano del 9 agosto 2014

sabato 9 agosto 2014

Stromboli



Da un paio di giorni è ripresa l'attività eruttiva sullo Stromboli, un vulcano attivo facente parte dell'Arco Eoliano. Posta nel bacino Tirreno del mare Mediterraneo occidentale, l'isola di Stromboli è la più settentrionale delle Eolie e si estende su una superficie di 12,2 km².

L'edificio vulcanico è alto 926 m s.l.m. e raggiunge una profondità compresa tra 1300 m e 2400 m al di sotto del livello del mare. Stromboli ha una persistente attività esplosiva ed è uno dei vulcani più attivi del mondo. A poche centinaia di metri a nord-est dell'isola di Stromboli si trova il neck di Strombolicchio, residuo di un antico camino vulcanico. L'isolotto ospita un faro della Marina, attualmente disabitato e automatizzato.

Il vulcano è chiamato dai suoi abitanti (gli stombolani) Struògnoli, o anche Iddu (Lui in siciliano), in riferimento alla natura divina che un tempo era attribuita ai fenomeni naturali incontrollabili.

Il nome proviene dal greco antico Στρογγύλη (rotondo) per via della sua forma. In siciliano strummulu significa trottola.

Stromboli dà il nome a un tipo di vulcani caratterizzati da un'attività vulcanica effusiva detta Stromboliana.

Per chi volesse seguire via web l'attività eruttiva in corso si può collegare al sito:
http://www.ct.ingv.it/it/webcam-eolie.html

mercoledì 6 agosto 2014

Domenico Modugno



Venti anni fa moriva a Lampedusa, Domenico Modugno.

Domenico Modugno (Polignano a Mare, 9 gennaio 1928 – Lampedusa, 6 agosto 1994) è stato un cantautore, chitarrista, attore, regista e uomo politico italiano. Considerato uno dei padri della canzone italiana e uno tra i più prolifici artisti in generale, avendo scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, nonché recitato in 13 spettacoli teatrali, condotto alcuni programmi televisivi, e vinto quattro Festival di Sanremo: universalmente nota è la prima di tali quattro vittorie, quella del 1958 (primo cantautore in gara nella storia della manifestazione) con Nel blu dipinto di blu, ma ribattezzata quasi subito dal pubblico Volare, destinata a diventare una delle canzoni italiane più conosciute, se non la più conosciuta al mondo, tanto da vendere 800 000 copie in Italia e oltre 22 milioni nel mondo.

Modugno è anche uno dei due cantanti italiani (l'altro è Renato Carosone), ad aver venduto dischi negli Stati Uniti senza inciderli in inglese. Nei suoi ultimi anni fu anche deputato e dirigente del Partito Radicale. È tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi con oltre 60 milioni di copie.




Per chi volesse conoscere meglio Domenico Modugno: http://www.domenicomodugno.it/sito/

lunedì 4 agosto 2014

La dinastia dei Flavi (69 - 96)

Pompei e il Vesuvio sullo sfondo


Alla morte di Nerone l'ingerenza dell'esercito nella nomina dell'imperatore fu la causa di una guerra per la successione: nel 68, noto come anno dei quattro imperatori, il trono fu conteso da quattro candidati, ognuno eletto imperatore dalla rispettiva legione: Galba, Otone, Vitellio e Vespasiano.

La guerra civile si concluse con la vittoria di Vespasiano, che fondò la dinastia Flavia. Questo imperatore riuscì a liberare Roma dai problemi finanziari creati dagli eccessi di Nerone e dalle guerre civili. Aumentando le tasse in modo drammatico, egli riuscì a raggiungere un'eccedenza di bilancio ed a realizzare numerose opere pubbliche, come il Colosseo e un Foro il cui centro era il Tempio della Pace. Il regno del suo successore, il figlio Tito, durò soli due anni e fu segnato da due tragedie: nel 79 l'eruzione del Vesuvio distrusse Pompei ed Ercolano, e nell'80 un incendio distrusse gran parte di Roma. 

Tito morì nell'81 a 41 anni, forse assassinato dal fratello Domiziano impaziente di succedergli. Fu con Domiziano che i rapporti già tesi tra la dinastia flavia e il senato si deteriorarono a causa della divinizzazione dell'imperatore secondo modalità tipicamente ellenistiche e del divorzio dalla moglie Domizia, di estrazione senatoria. Nella parte finale del suo regno perseguitò filosofi e, nel 95, i Cristiani. Morì l'anno seguente, vittima di una congiura. 22 CONTINUA

domenica 3 agosto 2014

Teatro alla Scala

Interno del Teatro

Forse non tutti sanno che il 3 agosto 1778 fu inaugurato con L'Europa riconosciuta, dramma per musica composto per l'occasione da Antonio Salieri il Teatro alla Scala di Milano.

Il Teatro è uno dei più famosi al mondo: da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente riconosciuti ed è stato committente di opere tuttora presenti nei cartelloni dei teatri lirici di tutto il mondo. È situato nell'omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, oggi sede del Museo teatrale alla Scala.

Il teatro prende nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, a sua volta così intitolata in onore della committente Regina della Scala. La chiesa fu demolita alla fine del XVIII secolo per far posto al teatro “Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala”.

Il Teatro alla Scala fu costruito in conformità al decreto dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria dopo che un incendio, divampato il 26 febbraio 1776, aveva distrutto il teatro di corte. Il progetto venne affidato al celebre architetto Giuseppe Piermarini, il quale provvide anche al disegno del “Teatro Interinale”, una struttura temporanea costruita presso la chiesa di San Giovanni in Conca, e del Teatro della Cannobiana, dalla pianta assai simile a quella della Scala, ma in dimensione ridotta, dedicato a spettacoli più “popolari”.

La decorazione pittorica fu realizzata da Giuseppe Levati e Giuseppe Reina. Domenico Riccardi dipinse invece il sipario, rappresentante, pare su suggerimento del Parini, il “Parnaso”. Le spese per l'edificazione del nuovo teatro furono sostenute dai palchettisti del “Regio Ducale” in cambio del rinnovo della proprietà dei palchi.

Nel proprio progetto, ispiratosi al Teatro di corte della Reggia di Caserta di Vanvitelli, il Piermarini ne modificò curvatura e strutture decorative in modo da migliorarne l'acustica: la sala divenne immediatamente il modello per il "teatro all'italiana", la cui forma a "ferro di cavallo" venne in seguito impiegata in molti teatri d’Europa come la Staatsoper di Vienna (1869), il Palais Garnier a Parigi (1875), la Royal Opera House di Londra (1858).

Per informazioni sul Teatro: http://www.teatroallascala.org/it/