domenica 29 maggio 2016

La Biennale di Venezia

Le date da non perdere

La Biennale di Venezia è tra le più antiche, importanti e prestigiose rassegne internazionali d'arte contemporanea al mondo.

Nata come società di cultura nel 1895 con l'organizzazione della prima Esposizione Biennale d'Arte del mondo, al fine di stimolare l'attività artistica e il mercato dell'arte nella città di Venezia e nell'unificato stato italiano, ha tuttora il fine di promuovere le nuove tendenze artistiche ed organizza manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee.

A far nascere l'iniziativa fu un gruppo di intellettuali veneziani capeggiati dal sindaco del tempo, Riccardo Selvatico che con una delibera dell'amministrazione comunale di Venezia del 19 aprile 1893, proponevano di "istituire un'esposizione biennale artistica nazionale".

Il nome "Biennale" deriva dalla cadenza biennale delle sue manifestazioni (con l'eccezione della Mostra del cinema nata nel 1932 con cadenza annuale). Grazie alla Biennale di Venezia, nel settore culturale, il termine italiano "biennale" (utilizzato proprio nell'idioma nazionale in quasi tutte le parti del mondo) ha acquisito una più ampia valenza ed è diventato per antonomasia sinonimo di grande evento internazionale ricorrente a prescindere dalla cadenza.

Sia la Biennale internazionale d'arte che Mostra internazionale d'arte cinematografica sono le prime e più antiche manifestazioni realizzate nel loro genere ancora esistenti.

Ha aperto al pubblico sabato 28 maggio e terminerà domenica 27 novembre 2016, ai Giardini e all’Arsenale, la 15. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo REPORTING FROM THE FRONT, diretta da Alejandro Aravena e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

La Mostra sarà affiancata da 63 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i paesi presenti per la prima volta: Filippine, Nigeria, Seychelles e Yemen.

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, è stato affidato al team curatoriale TAMassociati: Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso.

Per tutte le informazioni: http://www.labiennale.org/it/Home.html



giovedì 19 maggio 2016

Parco dei Nebrodi

Il Parco dei Nebrodi


Il Parco regionale dei Nebrodi, istituito il 4 agosto 1993, con i suoi quasi 86.000 ha di superficie è la più grande area naturale protetta della Sicilia.

I Nebrodi, assieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l'Appennino siculo. Essi s'affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre il loro limite meridionale è segnato dall'Etna, in particolare dal fiume Alcantara e dall'alto corso del Simeto.

Notevole è la escursione altimetrica, che da poche decine di metri sul livello del mare raggiunge la quota massima di 1847 metri di Monte Soro. Altri rilievi da segnalare sono la Serra del Re (1754 metri), Pizzo Fau (1686 metri) e Serra Pignataro (1661 metri).

Gli elementi principali che più fortemente caratterizzano il paesaggio naturale dei Nebrodi sono l'asimmetria dei vari versanti, la diversità di modellazione dei rilievi, la ricchissima vegetazione e gli ambienti umidi.

Connotazione essenziale dell'andamento orografico è la dolcezza dei rilievi, dovuta alla presenza di estesi banchi di rocce argillose ed arenarie: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 s. l. m., hanno fianchi arrotondati e s'aprono in ampie vallate solcate da numerose fiumare che sfociano nel Mar Tirreno. Ove però predominano i calcari, il paesaggio assume aspetti dolomitici, con profili irregolari e forme aspre e fessurate. È questo il caso del Monte San Fratello e, soprattutto, delle Rocche del Crasto (1315 m s.l.m.). 

Il parco è suddiviso in quattro zone nelle quali operano, a seconda dell'interesse naturalistico, particolari divieti e limitazioni, funzionali alla conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il patrimonio dell'area protetta.

La zona A (di riserva integrale), estesa per 24.546 ettari, comprende i sistemi boschivi alle quote più elevate, le uniche stazioni siciliane di tasso (Taxus baccata) ed alcuni affioramenti rocciosi. Oltre i 1200 metri sul livello del mare, sono localizzate varie faggete (circa 10.000 ettari), mentre a quote comprese fra gli 800 e i 1200 metri, sui versanti esposti a nord, e tra i 1000 e i 1400 metri, sui versanti meridionali, è dominante il cerro. Ampie aree per il pascolo s'aprono, inoltre fra faggete e cerrete. È importante evidenziare che il faggio trova nel parco l'estremo limite meridionale della sua area di diffusione. A quote meno elevate (600-800 metri sul livello del mare) si trova la sughera che, in particolare nel territorio di Caronia, forma associazioni di grande pregio ecologico. Sono, infine, comprese nella zona A le stazioni delle specie endemiche più importanti e le zone umide d'alta quota, nonché tratti d'interessanti corsi d'acqua.

La zona B (di riserva generale), estesa per 46.879 ettari, include le rimanenti formazioni boschive ed ampie aree destinate al pascolo, localizzate ai margini dei boschi. Sono, inoltre, presenti limitate zone agricole ricadenti in aree caratterizzate da elevato pregio naturalistico e paesaggistico.

La zona C (di protezione), estesa per 569 ettari, comprende nove aree, strategicamente distribuite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento d'importanti finalità del parco quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali.

La zona D (di controllo) è l'area di preparco estesa per 13.593 ettari. Essa costituisce la fascia esterna dell'area protetta consente il passaggio graduale nelle aree a più alta valenza naturalistica.

Punti di accesso: dal versante nord percorrendo la autostrada Messina-Palermo A20 dalla quale si diramano varie importanti arterie stradali come la S.S.116 da Capo d'Orlando a Randazzo, la S.S. 289 da Sant'Agata di Militello a Cesarò, e la S.S.117 da Santo Stefano di Camastra a Nicosia, oltre a varie strade provinciali e comunali. Il parco è accessibile tutto l'anno con le comuni precauzioni nei periodi di innevamento.

Questa estate, se passate dalla bella Sicilia, dedicate una giornata per visitare il parco: ne resterete entusiasti.
Per informazioni: http://www.parcodeinebrodi.it/

sabato 14 maggio 2016

Santuario Madonna del Tindari

Santuario Madonna di Tindari


Il santuario di Tindari o santuario della Madonna Nera o primitiva cattedrale di Tindari si trova a Tindari, frazione di Patti, in provincia di Messina. Sorge sulla sommità del colle omonimo e domina i laghetti di Marinello inseriti nell'omonima riserva naturale orientata.

L'edificio attuale identifica e ricopre l'area ove è documentata la primitiva fortezza o castello di Tindari. L'ipotesi dell'esistenza della fortezza o castello di Tindari è supportata dalla presenza di merli o coronature nei preesistenti edifici di culto che rafforzano la tesi di antiche chiese ricavate in primitivi edifici fortificati.

Le origini della statua bizantina della Madonna del Tindari sono legate ad una leggenda, secondo la quale la scultura, trasportata per mare, impedì alla nave di ripartire dopo che si era rifugiata nella baia di Tindari per sfuggire alla tempesta. La statua aveva lasciato l'Oriente per sfuggire alla persecuzione iconoclasta.

I marinai, depositarono a terra via via il carico, pensando che fosse questo ad impedire il trasporto, e solo quando vi portarono anche la statua, la nave poté riprendere il mare. La statua è quindi portata sul colle soprastante, dentro una piccola chiesa che dovette in seguito essere più volte ampliata per accogliere i pellegrini, attratti dalla fama miracolosa del simulacro.

E' databile tra la fine del secolo VIII e i primi decenni del secolo IX. La Madonna è rappresentata seduta, mentre regge in grembo il Bambin Gesù, che tiene la destra sollevata, benedicente. Ella porta in capo una corona o un turbante di tipo orientale.

Un luogo bellissimo e magico, da visitare.

http://www.santuariotindari.it/

domenica 8 maggio 2016

Festa dell'Europa



Il giorno europeo o festa dell'Europa si celebra il 9 maggio di ogni anno. Questa data ricorda il giorno del 1950 in cui vi fu la presentazione da parte di Robert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato da Jean Monnet (cosiddetta Dichiarazione Schuman), che segna l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale.

La data coincide anche con il giorno che segna, de facto, la fine della Seconda guerra mondiale: il 9 maggio è infatti il giorno successivo alla firma della capitolazione nazista, quando furono catturati Hermann Göring e Vidkun Quisling.

Il Consiglio d'Europa ha celebrato il 5 maggio come "Giorno dell'Europa" fino dal 1964, ricordando la propria fondazione avvenuta il 5 maggio 1949.

La Comunità Economica Europea adottò invece come "Giorno dell'Europa" il 9 maggio in occasione del vertice tenutosi a Milano nel 1985, in ricordo della proposta che Robert Schuman presentò il 9 maggio 1950 per la creazione di un nucleo economico europeo, a partire dalla messa in comune delle riserve di carbone e acciaio, come primo passo verso una futura Europa federale, ritenuta indispensabile al mantenimento della pace.

Il giorno coincide con la Giornata della Vittoria dell'Unione Sovietica (quella di molti paesi europei occidentali cade l'8 maggio).