lunedì 26 settembre 2016

Morbegno



Il territorio della Comunità Montana Valtellina di Morbegno rappresenta un'unità costituitasi storicamente nel sec. XIV, nel periodo di passaggio dal dominio comasco a quello visconteo, quando l'attuale provincia di Sondrio si trovò divisa in 5 giurisdizioni: le "contee" di Bormio e di Chiavenna e i terzieri della Valtellina, raggruppati in un'unica entità con a capo il Governatore di Valle.

Il Terziere Inferiore corrispondeva esattamente a quello che sarà il mandamento di Morbegno. La vita dell'uomo nella Bassa Valtellina ha radici molto lontane nel tempo e le varie vicende furono interrelate in un complesso storico più ampio e coinvolsero popolazioni delle valli limitrofe e degli Stati vicini. I ritrovamenti archeologici casuali che si riferivano all'età del bronzo (2500 - 1000 a.C.) furono effettuati nella zona del colle di Fuentes, ma la maggior parte dei reperti fu dispersa.

Situata nella bassa Valtellina, Morbegno in particolare è circondata a nord dalle Alpi Retiche e a sud dalle Prealpi Bergamasche. Il fiume Adda divide la città dalle frazioni di Campovico, Paniga e Desco. Il centro storico è attraversato dal torrente Bitto affluente del fiume Adda che scorre invece a nord della città.

La cucina è quella tipica della Valtellina:

  • Bisciola - è una pagnottella dolce di farina di frumento e grano saraceno arricchita da frutta secca (uvetta, fichi e noci);
  • Bitto - è il formaggio DOP tipico valtellinese prodotto esclusivamente nei mesi estivi nei pascoli d'alta quota, ottenuto da latte di vacca con aggiunta in quantità variabile di latte caprino;
  • Bresaola - è il salume IGP tipico della Valtellina ottenuto da carni di manzo, salata e stagionata, che viene consumato crudo;
  • Coppetta - (Cupeta in dialetto morbegnese), dolce caratteristico del morbegnese. Si tratta di un impasto di miele, zucchero e noci posto tra due fogli di ostia e poi tagliato in quadrati di grandezza variabile;
  • Pizzoccheri - il piatto tipico della Valtellina per eccellenza;
  • Polenta taragna - in molte zone conosciuta semplicemente come taragna, è la polenta tipica valtellinese in cui tocchetti di formaggio vengono incorporati durante la cottura. Il nome deriva dal nome dialettale (tarai o tarell) del lungo bastone usato per mescolarla all'interno del paiolo;
  • Sciatt - frittelle di grano saraceno e formaggio locale, solitamente serviti con cicoria;
  • Taroz - è una purea di patate, fagioli e fagiolini, condito con burro e formaggio tipico.

Ma il prodotto tipico di queste zone è il vino.

Morbegno in Cantinahttp://morbegnoincantina.it/ ) è la manifestazione che vi guida alla scoperta dei sapori tipici della Valtellina e insieme vi porta indietro nel tempo, tra le mura delle antiche cantine del centro storico cittadino, tra dimore nobiliari e chiese pluricentenarie, in un dedalo di strette vie dove passeggiare senza fretta, con un calice di vino in mano.

Nato più di vent’anni fa da un’idea di tre morbegnesi, il “giro delle cantine” ha travalicato i propri confini e rappresenta oggi uno degli eventi di maggiore rilievo della stagione autunnale della provincia di Sondrio.

Per quattro fine settimana consecutivi – dal 24 settembre al 16 ottobre 2016 – potrete gustare le eccellenze della tradizione enogastronomica valtellinese nell’atmosfera unica delle antiche cantine di uno dei borghi più affascinanti della regione, dove il tempo sembra essersi fermato. Questo è Morbegno in Cantina, “l’originale” da oltre vent’anni.

domenica 18 settembre 2016

Isola di Ponza

Ponza
Dopo un periodo di vacanze, riprendiamo i nostri appuntamenti usuali con le bellezze d'Italia.

Oggi vi facciamo conoscere l'Isola di Ponza, dove abbiamo trascorso una splendida settimana.

Ponza è la maggiore delle Isole Ponziane (il cui arcipelago comprende anche le isole di Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano) ed è situata davanti al Golfo di Gaeta (nel Mar Tirreno), 21 miglia nautiche a sud di San Felice Circeo.

Ponza ha una superficie di 7,5 km² ed è quasi completamente collinare: sovrastata al centro dai monti Core (201 m), Tre Venti (177 m) e Pagliaro (177 m), raggiunge la massima altitudine con i 280 m del monte Guardia, posto all'estremità meridionale dell'isola.

Le sue spiagge sono frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione (insieme con i numerosi crateri vulcanici spenti ma tutt'oggi riconoscibili) dell'origine vulcanica dell'isola. La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei, oltre ovviamente a bagnanti, che prediligono la celebre spiaggia di Chiaia di Luna (a sud-ovest), circondata da un'alta scogliera a picco sul mare.

Famosi sono anche la Scogliera e i Faraglioni di Lucia Rosa, che prendono il nome dalla protagonista di una tragedia realmente accaduta nel XIX secolo. Lucia Rosa era una giovane donna di diciannove anni, innamorata di un misero contadino ma impedita a sposarlo per l'opposizione della famiglia: la ragazza, in preda alla disperazione, si suicidò gettandosi dall'alta scogliera, che venne ribattezzata in suo nome dagli abitanti del posto.

La forma dell'isola è stretta e allungata, e si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, alla Punta dell'Incenso, a nord-est, che dà sulla vicina Isola di Gavi; quest'ultima è separata da Ponza da un braccio di mare di appena 120 metri.

La vegetazione è tipicamente mediterranea, con prevalenza di agavi, fichi d'India e ginestre.

Per via delle coste frastagliate, di origine vulcanica, che offrono un ambiente subacqueo estremamente vario, Ponza è visitata ogni anno da un gran numero di sub.

Vari i punti di interesse conosciuti:

"Le Formiche", un gruppo di scogli affioranti, considerati l'immersione più interessante dell'isola per via dei canaloni a 30 metri di profondità che si affacciano su un gradone che digrada fino a oltre 50 metri, dove la gorgonia rossa è visitata da murene e cernie;

"Punta della Guardia", franata ricca di saraghi e cernie da un lato e parete dall'altro lato, fino a 42 metri di profondità;

la "Secca di Mezzogiorno", che sale dal fondo marino a circa un miglio da Palmarola da 80 a 40 metri, ricoperta di gorgonie rosse e abitata da aragoste, cernie e murene;

lo "Scoglio della Botte", a otto miglia dall'isola, con due grotte situate a 36 e 27 metri di profondità. Qui fanno da padroni i gamberi Plesionika narval, abbondantissimi all'interno;

"Punta del Papa", rinomata per le gorgonie, una parete fino ai 36 metri di profondità ricca di spaccature.

Per informazioni e prenotare un soggiorno: http://www.comune.ponza.lt.it/