sabato 19 dicembre 2015

Aspettando Natale

Natale


Natale 
nella propria stanza scura
a pensare ad una vita che non c'è.

Natale 
in una stanza gelida
con i piccioni che ti girano intorno.

Natale
alla stazione
ad aspettare un treno che non arriva.

Natale 
in chiesa 
per chiedere un poco d'amore
così caro, così raro.

Natale 
in un presepe
tra i pastori e le pecorelle,

Natale 
in allegria,
Natale 
di chicchessia;
ma il più bel Natale
è il Natale che non c'è.



peanutsfromitaly augura a tutti i lettori di trascorrere un Natale sereno e in pace.

martedì 8 dicembre 2015

Giubileo della Misericordia



Il Giubileo straordinario della misericordia è stato indetto da papa Francesco per mezzo della bolla pontificia Misericordiae Vultus. Precedentemente annunciato dallo stesso pontefice il 13 marzo 2015, ha avuto inizio oggi 8 dicembre 2015 e si concluderà il 20 novembre 2016 festa di Cristo Re. Il papa ha dichiarato che il giubileo, ricorrente nel cinquantesimo della fine del Concilio Vaticano II, sarà dedicato alla Misericordia.

Il papa ha fatto l'annuncio nel corso di una funzione religiosa:
« Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell'Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo, re dell'universo e volto vivo della misericordia del Padre. Affido l'organizzazione di questo Giubileo al Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare a ogni persona il vangelo della Misericordia. »
(Papa Francesco)

Mons. Rino Fisichella, in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, è il principale referente per l'organizzazione dell'evento giubilare. Nel maggio 2015, nella Sala Stampa della Santa Sede, lo stesso presule ha dato alcune anticipazioni sulle modalità di svolgimento dell'anno giubilare.

Sabato 11 aprile 2015, durante la celebrazione dei primi vespri della Domenica della Divina Misericordia, è stato indetto ufficialmente con la consegna e la lettura della bolla Misericordiae Vultus, avvenute alla presenza di papa Francesco davanti alla Porta santa della Basilica di San Pietro. La Bolla evidenzia la necessità di indire un Anno Santo Straordinario per tenere viva, nella Chiesa Cattolica, la consapevolezza di essere presente nel mondo quale dispensatrice della Misericordia di Dio. La capacità di dialogare col mondo e l'apertura a ogni uomo sono state le grandi sfide vinte dal Concilio Vaticano II. Il Giubileo vuole essere occasione per porre atti di ulteriore apertura. La Bolla ricorda, inoltre, i grandi eventi della Storia della Salvezza nei quali Dio si manifesta con il suo Amore Misericordioso.

L'apertura del Giubileo è stata inizialmente fissata per l'8 dicembre 2015. La scelta di tale data non era casuale, cadendo in tal giorno il cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II. Prima di tale data però, come segno della vicinanza della Chiesa universale alla Repubblica centrafricana, colpita dalle violenze della guerra civile, papa Francesco ha aperto la porta santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui il 29 novembre, in occasione del suo viaggio apostolico in Africa, anticipando di fatto l'inizio del giubileo straordinario.

Durante tale manifestazione vi sono dei momenti specifici per certe categorie di fedeli. Tra questi vi sono:

  • A tutti coloro che operano nel pellegrinaggio: dal 19 al 21 gennaio 2016
  • Invio dei missionari della misericordia: previsto per il 10 febbraio 2016
  • Tutto il variegato mondo che si ritrova nella spiritualità della misericordia: 3 aprile 2016
  • Raduno dei ragazzi dai 13 ai 16 anni: 24 aprile 2016
  • Incontro con i diaconi: 29 maggio 2016
  • Incontro con i sacerdoti: previsto per il 3 giugno 2016
  • Incontro con gli ammalati: previsto per il 12 giugno 2016
  • Incontro dei giovani in occasione della giornata mondiale della gioventù: a Cracovia dal 26 luglio al 1º agosto 2016
  • Incontro con il volontariato: si terrà il 4 settembre 2016
  • Il mondo della spiritualità mariana: 9 ottobre 2016

La porta santa verrà aperta nelle basiliche papali. Inoltre, viene data la facoltà a ogni diocesi di aprire una o più porte sante.

Un sito dove trovare tutte le informazioni utili sul Giubileo: http://www.giubileopapafrancesco.it/

domenica 6 dicembre 2015

Museo del Presepio



Il Museo, fondato nel 1967, occupa circa trecento mq., suddivisi in tre navate, nei locali sottostanti la Chiesa dei Ss. Quirico e Giulitta, ai Fori Imperiali a Roma.

A un livello ancora sottostante, è visibile, con accesso dal Museo stesso, la piccola abside affrescata della originaria Chiesa protocristiana (VI-VII sec).

Il Museo nacque grazie all’allora Presidente, e fondatore, dell’Associazione Angelo Stefanucci, che donò gran parte della sua raccolta di presepi di tutto il mondo: intorno a quel primo nucleo di opere, col tempo si sono raccolte centinaia di presepi, alcuni acquistati e altri donati dagli autori, o da privati e istituzioni pubbliche e private.

Il Museo raccoglie presepi, anche scenografici, e figure di notevole pregio storico e artistico: più di 1.000 gruppi presepiali, per un totale di migliaia di pezzi, provenienti da tutte le regioni italiane e da decine di nazioni, offrono una panoramica ampia ed esaustiva sulle varie interpretazioni ed ambientazioni della Natività, oltre ad una esemplificazione dei materiali che possono essere utilizzati.

Sono esposti presepi, rappresentativi delle migliori firme del settore, in cartapesta leccese, terracotta siciliana, legno, ceramica, vetro, madreperla, pietra, carbone, panno, marzapane, uova, foglie di mais ecc., oltre ad alcune statue napoletane dei secoli XVIII e XIX. Tra i pezzi più antichi, un presepio costruito con piccole conchiglie (Sicilia – Sec. XVII), un S. Bambino in avorio (Sec. XVII), una serie di statue di scuola bolognese (Sec. XVIII).

Tra i presepi scenografici, da citare, oltre ad un grande presepio in stile settecentesco napoletano, diverse opere della scuola catalana del gesso, nonché dei più noti “Maestri” del presepio italiani e stranieri.

Per informazioni: http://www.presepio.it/

sabato 5 dicembre 2015

La prima della Scala




Come tradizione, il 7 dicembre, Sant'Ambrogio, avrà luogo l'apertura della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano.

Quest'anno l'opera rappresentata è Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly.

Giovanna d'Arco è un dramma lirico di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1845, tratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller La Pulzella d'Orléans.

Dopo il discreto successo de I due Foscari al teatro Argentina, Verdi fu a Milano per un'opera vecchia e un'opera nuova. All'apertura della stagione di carnevale 1845 (ovvero il 26 dicembre 1844) provvidero I Lombardi alla prima crociata. Qualche settimana dopo, la sera del 15 febbraio 1845, andò in scena Giovanna d'Arco, che Temistocle Solera, su commissione del Teatro alla Scala, aveva tratto dal dramma di Schiller La vergine d'Orléans. Solera ridusse a cinque i personaggi, che nel dramma di Schiller erano venticinque, e, mentre nel dramma originario Giovanna d'Arco si innamora di un nemico inglese, nell'adattamento di Solera la protagonista s'innamora del re francese Carlo VII. Il libretto di Solera è stato definito «un cumulo d'incongruenze e un'offesa continua al buon gusto artistico e alla verità storica». Verdi iniziò a comporre questa sua nuova opera il 9 dicembre 1844, e terminò la composizione il 6 gennaio 1845; iniziò a strumentarla il 12 gennaio, mentre erano già in corso le prove.

Gli interpreti principali erano Erminia Frezzolini, Antonio Poggi e Filippo Colini. L'opera a Milano ebbe un buon successo e le recensioni dell'epoca registrano molti elogi soprattutto per la performance della Frezzolini. Venne poi rappresentata a Firenze (dove inizialmente non piacque), a Senigallia, dove ottenne grande successo di pubblico, e a Roma, dove il titolo fu cambiato in Orietta di Lesbo e l'ambientazione mutata per motivi di censura, intendendosi evitare di mettere in scena una santa cristiana.

Oggi l'opera è raramente rappresentata, probabilmente a causa della debolezza drammaturgica del libretto, ma in passato ha conosciuto molte riprese, e il ruolo di Giovanna fu interpretato anche da cantanti di fama internazionale come (Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Katia Ricciarelli, Susan Dunn, June Anderson, Mariella Devia). Alcuni bravi Carlo VII furono Carlo Bergonzi e Plácido Domingo. Da ricordare il Giacomo di Sherrill Milnes.

Una ripresa dell'opera in tempi moderni è avvenuta, con successo, al Festival della Valle d'Itria di Martina Franca nel luglio 2013 in cui, a vestire i panni dell'eroina francese, è stata Jessica Pratt.

Il 7 dicembre 2015, serata inaugurale della stagione scaligera 2015-2016, Riccardo Chailly dirigerà Giovanna d'Arco per la prima volta nel teatro dal 23 settembre 1865. Saranno Anna Netrebko, Francesco Meli e Carlos Álvarez gli interpreti di questa produzione curata da Moshe Leiser e Patrice Caurier.

mercoledì 2 dicembre 2015

Storia d'Italia: Carlo V e Francesco I



Con la formazione della Lega di Cambrai (1508), voluta dal papa Giulio II in funzione antiveneziana, i francesi fecero ritorno in Italia, sconfiggendo nel 1509 con la battaglia di Agnadello i Veneziani, ma in seguito destando le preoccupazioni dei principi della penisola. Il pontefice costituì allora una Lega Santa che nel 1513 costrinse i francesi alla ritirata. Le mire francesi sull'Italia furono ereditate nel 1515 da Francesco I di Valois, che fu protagonista insieme al rivale Carlo V di una lunga lotta per l'egemonia continentale che ebbe in Italia il suo principale teatro. Col trattato di Noyon del 1516 le due grandi contendenti riconoscevano le rispettive conquiste: alla Francia veniva confermato il possesso del Ducato di Milano, alla Spagna quello del Regno di Napoli. Ma l'accordo non bastò a spegnere le rivalità, che esplosero nuovamente nel 1519 con l'elezione a Sacro Romano Imperatore di Carlo V, già re di Spagna, Napoli e Sicilia. Nel 1521 le armate francesi scesero nuovamente in Italia con l'obiettivo di riconquistare il reame napoletano, ma furono sconfitte nelle battaglie della Bicocca, di Romagnano e di Pavia, durante la quale lo stesso Francesco I fu fatto prigioniero e condotto a Madrid per poi essere liberato solo dopo la cessione di Milano agli spagnoli (1525).

L'allarme per la crescente potenza degli Asburgo portò alla costituzione della Lega di Cognac, promossa dal papa Clemente VII e siglata dal sovrano francese insieme alle repubbliche di Venezia e Firenze. Un'alleanza fragile che non fu in grado di evitare il terribile sacco di Roma del maggio 1527 ad opera dei Lanzichenecchi, soldati imperiali di origine prevalentemente tedesca e fede luterana. Tale episodio suscitò orrore e costernazione in tutto il mondo cattolico e costrinse il papa, asserragliato in Castel Sant'Angelo, alla pace con l'imperatore, dal quale ottenne la restaurazione dei Medici a Firenze, dove si era costituita una repubblica (1527-1530). Il 5 agosto 1529 venne stipulata la pace di Cambrai, con la quale la Francia rinunciava alle mire sull'Italia mentre la Spagna vedeva riconosciuto il possesso di Napoli e Milano.

L'equilibrio fu nuovamente infranto nel 1542, con l'inizio di una nuova fase di conflitti franco-spagnoli in territorio italiano. Gli scontri ebbero esiti alterni, sanciti da deboli trattati di pace (come la pace di Crépy del 1544) e continuarono anche dopo la morte di Francesco I e l'ascesa al trono del suo successore Enrico II nel 1547. Ma lo scenario internazionale mutò di colpo nel 1556, quando Carlo V abdicò dopo aver diviso i suoi possedimenti fra il figlio Filippo II e il fratello Ferdinando I. Furono proprio Enrico e Filippo a stipulare nel 1559 la pace di Cateau-Cambrésis, che mise fine definitivamente allo scontro tra Francia e Spagna per l'egemonia europea e sancì, dopo un sessantennio di guerre continue, quella fine della libertà italiana avviata dalla spedizione di Carlo VIII nel 1494. La Spagna consolidò la propria posizione di dominio in Italia, destinata a durare fino al 1714, anno della conclusione della guerra di successione spagnola e dell'avvento dell'Austria come potenza egemone sulla penisola.

Da questo momento si può considerare esaurita la parabola del Rinascimento: l'Italia è quasi interamente soggetta alla corona spagnola ed è interessata da quel processo di reazione della Chiesa cattolica al luteranesimo che va sotto il nome di Controriforma. Il periodo che seguì la fine delle guerre d'Italia - dalla seconda metà del XVI a tutto il XVII secolo - è stato a lungo etichettato come Età della decadenza, una formula per molti versi semplicistica che è stata fatta oggetto di profonda revisione da molti storici del XX secolo.

40 CONTINUA.