venerdì 25 novembre 2016

Giovanni dal Ponte

Incoronazione della Vergine


Giovanni dal Ponte: potrebbe trattarsi del pittore Giovanni di Marco, di epoca più tarda rispetto a quella indicata dal Vasari. La sua bottega era vicino alla chiesa di Santo Stefano al Ponte a Firenze, da cui il nome cui fa riferimento lo storico de Le Vite.

Legato alla tradizione del giottismo con adattamenti al gusto tardogotico, nonché spunti tratti dai contemporanei Masolino, Masaccio e Beato Angelico, collaborò nel 1424 con Smeraldo di Giovanni a un ciclo di affreschi nella basilica di Santa Trinita. Autore di grandi polittici, molto della sua opera era già perduta nel Cinquecento.

Giovanni dal Ponte fu dotato di un linguaggio al tempo stesso assai individuale ed estroso, nonché aggiornato sull’attività dei maggiori artisti operanti in quel tempo nel capoluogo toscano.

Dal 22 novembre 2016 al 21 marzo 2017 a Firenze, presso la Galleria dell'Accademia e Museo degli strumenti musicali gli è dedicata la mostra Giovanni dal Ponte (1385-1437):  Protagonista dell’Umanesimo tardogotico.

La produzione di Giovanni dal Ponte sarà accuratamente  documentata in ogni fase del suo percorso artistico non soltanto grazie ai prestiti ottenuti dall’Italia, ma in particolare per le numerose opere che giungeranno dall’estero.

sabato 5 novembre 2016

La lenticchia

Lenticchie e cotechino


Lens culinaris è una pianta dicotiledone della famiglia delle Leguminose detta volgarmente lenticchia, coltivata sin dall'antichità. È una pianta annuale, utilizzata per i semi commestibili, ricchi di proteine e di ferro noti come lenticchie.

Diverse sono le varietà di lenticchie. I frutti sono dei legumi che contengono due semi rotondi appiattiti. La lenticchia rappresenta una delle prime specie domesticate: testimonianze archeologiche relative alla grotta di Franchthi in Grecia dimostrano che venisse mangiata tra il 13.000 e l'11.000 a.C. e il suo consumo viene attestato nell'episodio biblico di Esaù, nella Genesi.

In Italia, le lenticchie più diffuse sono:


  • Lenticchia di Castelluccio di Norcia a Indicazione geografica protetta (I.G.P.) e a Denominazione di origine protetta (D.O.P.)
  • Lenticchia di Colfiorito prodotto agroalimentare tradizionale
  • Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food
  • Lenticchia di Ustica prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food
  • Lenticchia di Onano prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food
  • Lenticchia di Altamura prodotto agroalimentare tradizionale
  • Lenticchia di Villalba prodotto agroalimentare tradizionale
  • Lenticchia di Ventotene prodotto agroalimentare tradizionale
  • Lenticchia di Rascino prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food
  • Lenticchia di Valle Agricola prodotto agroalimentare tradizionale
  • Lenticchia nera di Leonforte o dei Monti Erei prodotto agroalimentare tradizionale


Solo le lenticchie a buccia spessa devono essere tenute in ammollo prima di essere cucinate. Il tempo di cottura varia a seconda della varietà, quindi da pochi minuti a 40 minuti. È bene aggiungere il sale solo a fine cottura.

Qualche ricetta a base di lenticchie:


  • Zampone con lenticchie
  • Cotechino con lenticchie
  • Zuppa di lenticchie
  • Purè di lenticchie
  • Minestra di lenticchie
  • Insalata di lenticchie
  • Lenticchie in umido
  • Pasta e lenticchie


Secondo la tradizione, le lenticchie simboleggiano la prosperità e il denaro, in quanto hanno una forma che ricorda quella delle monete. Per tale motivo, in Italia durante il cenone di San Silvestro si mangiano le lenticchie (spesso come accompagnamento di zampone o cotechino), come simbolo di prosperità per l'anno nuovo.

Per approfondire: http://www.lacucinaitaliana.it/news/in-primo-piano/lenticchie-tipi/