giovedì 27 agosto 2015

Meeting di Rimini - 7° e ultima giornata



Ieri giornata conclusiva del Meeting di Rimini.

La mattina si è aperta con l'interessantissimo incontro dal titolo: "L'ultima parola non è la parola fine, ma la parola bene: esperienza della malattia". Presenti: Rodolfo Balzarotti, Direttore Scientifico Fondazione William Congdon; Giorgio Cerati, Psichiatra; Mario Melazzini, Direttore Scientifico Centro Nemo di Milano e Silvia Spagnoli, moglie di Ugo Rossi, malato di SLA. Moderatrice Paola Marenco, Responsabile Centro Trapianti Midollo dell'Ospedale Niguarda. La testimonianza più commovente è stata quella di Silvia Spagnoli. 

Originaria della provincia di Venezia, Silvia Spagnoli Rossi dopo la laurea in Economia e Commercio si trasferisce a Milano per lavoro, dove vive tuttora. Silvia è moglie di Ugo, da sei anni malato di Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e mamma di Riccardo di 7 anni e Letizia di 6. In occasione dei dieci anni di matrimonio, Silvia e Ugo hanno rinnovato le promesse matrimoniali. Nel raccontare della malattia del marito, Silvia si è chiesta che cosa vuol dire “grazia”. E ha risposto: “Un fatto che accade nella vita e che ti cambia, la trasforma in un cammino”. Il disegno di Dio, il matrimonio e la nascita del figlio sono tutte occasioni in cui questa grazia si è manifestata nella sua concretezza. “Ma anche la malattia lo è, perché lì ti accorgi che la vita diventa vera quando si smette di farla propria. Essere costretti ad affidarsi ad altri perché da sola non ce la faccio più a seguire tutto, la badante, gli amici che sono venuti in supporto, fa capire che il significato di tutto è nelle mani di un Altro che agisce in modo misterioso”. “Il mio desiderio – ha concluso Silvia – è che ognuno di noi possa percorrere il proprio cammino di santità, perché la gloria di Dio possa manifestarsi a tutto il mondo”. 

Per chi volesse rivedere l'incontro: https://youtu.be/fnDcpT3CY5M

Nel pomeriggio abbiamo concluso la nostra permanenza al Meeting, assistendo all'incontro dal titolo: "Guardare lontano: la nostalgia delle stelle". Presenti: Marco Bersanelli, docente di Astrofisica all’Università statale di Milano introduce al folto pubblico di giovani e giovanissimi l’astronauta dell’Esa Roberto Vittori e Duccio Marchetto, astronomo emerito allo Space Telescope Science Institute (STScI), nonché responsabile dello studio che ha definito la partecipazione dell’Esa al Telescopio Spaziale Hubble. 

In apertura Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting, dà lettura del comunicato finale del Meeting in cui è annunciato il titolo della XXXVII edizione: Tu sei un bene per me. 

Tra le domande che Bersanelli propone ai relatori, una riguarda la contrapposizione tra conoscenza e fede. Vittori si porta al leggio per rispondere: “Durante la missione del 2011 ero solito, nelle ore di riposo, spostarmi nella cupola della piattaforma spaziale per osservare il fenomeno dell’alba sulla terra. Vi assicuro che il passaggio dalla notte al giorno è una questione di pochi secondi. Dopo qualche tempo, mi sono trovato a riflettere sul passo della Genesi, laddove dice che Dio separò istantaneamente la luce dalle tenebre ‘e fu sera e fu mattina’. Ho capito che era quello che avevo visto io. Un’esperienza che dalla terra non si può fare. Coincidenze?”

Per rivedere l'incontro: https://youtu.be/JYOBfWHWYUw

mercoledì 26 agosto 2015

Meeting di Rimini - 6° giornata



Penultima giornata ieri al Meeting di Rimini. Cosa è successo di significativo? Leggiamo. 

Healing: è un termine della lingua inglese difficile da tradurre in italiano. Significa curare, ma ha un connotato di attenzione, di devozione e di tenerezza. Questo termine è stato il centro dell’incontro delle 15, in auditorium B3 dal titolo: “Curare quando non c’è possibilità di cura all’inizio e fine vita”. Presenti al dibattito Elvira Parravicini, assistant professor di Pediatria al Columbia University Medical Centre (USA) e Brad Stuart, cofondatore e ceo di ACIStrangies (USA). 

L’incontro si è svolto come un dialogo nel quale la dottoressa ha proposto al professore di confrontarsi su alcune questioni emerse della sua esperienza lavorativa. Elvira Parravicini ha esordito introducendo il concetto di healing: “Io credo che ci sia un healing per il paziente e un healing per l’operatore sanitario; è come se queste due esperienze avvengano allo stesso momento, siano contemporanee, come rispondendo a un bisogno comune”. Continua poi rivolta all’ospite : “Cosa significa healing per lei?”. 

Il dottor Stuart ha risposto precisando la natura dell’essere medico, che non può limitarsi ad un semplice curare, ma a “guarire il paziente, la guarigione infatti è un processo che si può descrivere come l’aiutare una persona a prendere coscienza del proprio vero io: significa avvertire la presenza del sacro”. 

Per chi desidera rivedere l'incontro: https://youtu.be/DIWtkVzLsKg

Alle 17 abbiamo assistito al dibattito dal titolo: "Stupirsi di fatti semplici: il linguaggio dell’uomo e i limiti della comprensione" con Andrea Moro (ricercatore internazionale e neurolinguista dell’Università di Pavia) e Noam Chomsky (il linguista definito dal New York Times il più importante intellettuale americano degli ultimi cento anni, cioè da quando Einstein pubblicò la teoria della Relatività generale), moderatore Marco Bersanelli.

Il linguaggio è la capacità dell’uomo di esprimere attraverso suoni e segni ciò che è dentro alla mente. Caratteristica unica e specifica della nostra specie. Nessuna altra forma vivente lo fa come noi. Capacità sviluppata improvvisamente, in tempi assolutamente recenti rispetto alla evoluzione dell’uomo. Il processo parte un milione di anni fa, ma il punto di svolta nel quale iniziamo parlare di linguaggio è ancora più recente di 400mila anni. È un salto evolutivo senza precedenti, che ha determinato il futuro della nostra specie. E la moderna linguistica e la neurolinguistica studiano e indagano cosa si trova dentro l’evento apparentemente più semplice, naturale, eppure sorprendente: parlare.

Per rivedere l'incontro: https://youtu.be/RtfxFUFRPTU

martedì 25 agosto 2015

Meeting di Rimini - 5° giornata



Ieri quinta giornata del Meeting.

Alle ore 11 circa si è tenuto un interessante dibattito dal titolo: "Cultura, capitale umano, università: motori dell'economia". Relatori Shavar Jeffries (Public Policy Fellow at Notre Dame Center for Ethics and Culture), Mario Mariotti (Musicista), Stefano Paleari (Rettore Università di Bergamo), Pier Luigi Streparava (Commissario Generale EMO Milano 2015).

Jeffries ha esordito dicendo che “viviamo in una economia basata sui talenti, le economie funzionano se si investe nei talenti. La nostra esperienza negli Stati Uniti lo dimostra. Il sistema educativo statunitense era stato pensato nel ventesimo secolo per un’economia industriale e per assimilare gli immigrati nel tessuto sociale della nazione. Oggi questo sistema non è più adeguato a rispondere alle esigenze dell’economia moderna, basata sulla conoscenza”. Jeffries ha proseguito sottolineando che solo un terzo dei giovani americani si laurea al college “e le loro competenze si sono abbassate in matematica e scienze rispetto agli studenti degli altri Paesi”. Per cercare di superare questi gap conoscitivi, il governo federale ha creato una commissione per valutare il sistema educativo e le scuole. Tutte le scuole, sia pubbliche che private - ha spiegato il relatore - vengono valutate nei risultati e qualora una scuola abbia risultati negativi nella preparazione dei ragazzi può essere chiusa e gli alunni trasferiti in un’altra scuola. C’è poi una certificazione per gli insegnanti che tutela il livello di preparazione. “In questo tentativo di riforma dell’educazione – ha proseguito Jeffries - sono nate le charter school, scuole di diritto pubblico date in gestione ai genitori e che ricevono sussidi pubblici. Esse devono solo attenersi agli obiettivi fissati dalla legge mentre gli strumenti per raggiungerli sono liberi”. Jeffries spiega che in alcuni quartieri più difficili di New York si è constatato che questa tipologia di scuole ha dato risultati migliori rispetto alle scuole pubbliche.

"Sottovalutiamo la realtà, perché non guardiamo i numeri. Nello scorso anno sono nati in Italia 500mila bambini, questo non succedeva dal periodo bellico in cui gli uomini erano al fronte”. Il rettore di Bergamo striglia i nostri politici che non promuovono politiche per la natalità. Se non si inverte il trend rischiamo, ha affermato, un abbassamento della popolazione del 30 per cento e quindi un parallelo crollo del pil, senza che d’altronde diminuisca il nostro debito pubblico che è un aggregato consolidato.
“Oltre all’inverno demografico – ha continuato Paleari – abbiamo anche quello industriale. In sei/sette anni la produzione industriale è calata del 25 per cento e non ci sono segnali di recupero. La crescita dello 0,7 per cento del pil 2015 sembra un miracolo. L’Italia attualmente, se guardiamo i dati della finanza pubblica, ha aumentato la spesa corrente e diminuito la spesa per investimenti che raggiunge appena 1,5% del pil. Per cambiare le nostre infrastrutture ci vogliono 70 anni, questo significa che le nuove non si faranno mai”. Un altro dato su cui riflettere è l’attrattiva esercitata dal Paese verso i cervelli: “La Cina attualmente importa più talenti di quelli che esporta – ha rivelato Paleari - il trend non è ancora cambiato nel Paese, al di là degli slogan, e se non si ha il coraggio delle scelte che servono, in futuro ci troveremo in serie difficoltà”.

Per chi volesse vedere tutto l'incontro: https://youtu.be/QkEZPQshJ3o

Nel pomeriggio invece abbiamo assistito al bellissimo incontro tra Don Julian Carron, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione e Joseph Weiler, Presidente EUI European University Institute. Moderatrice dell'incontro la neo Presidente della RAI, Monica Maggioni.

L’incontro si è svolto in maniera originale e inaspettata. Alla platea è stato offerto un percorso fatto di immagini, musica e lettura atti ad introdurre i quattro sviluppi del tema con i quali i relatori si sono confrontati: Abramo e le sfide del mondo di oggi.
Il tema della nascita dell’io è introdotto suggestivamente da tre voci narranti che leggono della vocazione di Abramo dal testo della Genesi (12,1-3), a cui fanno eco un brano di don Giussani e di C.S. Lewis. La prima riflessione spetta a Weiler: “In Abramo sono tre le rivoluzioni che avvengono: la natura della conversazione tra Dio e l’uomo è alleanza tra due parti sovrane, dove il vattene è una proposta, non un’obbedienza. La seconda è il sorgere dell’interiorità che scaturisce dalla relazione con Dio. Infine Abramo nella reazione alla minaccia di Dio di distruggere Sodoma e Gomorra scopre in sé il senso della giustizia. Se non è giusto non è Dio. Abramo osa di fronte a Dio – aggiunge il rabbino – e io mi immagino che Dio esulti dicendo: così l’ho fatto”.

Carrón continua sul pensiero del professore: “Perché ciò non c’era prima? Perché è successo come avvenimento storico, quello che nell’uomo c’è già in potenza ha bisogno di una provocazione adeguata, come accade per il bambino con il tu della madre: il volto dell’uomo si svela in un rapporto”. Continua Carrón: “Mi stupisce l’essere umano che emerge nell’alleanza tra Dio e Abramo; è la consapevolezza dell’io che si afferma”.

Per chi desidera, ecco il link all'incontro: https://youtu.be/XOr467j0gW4

lunedì 24 agosto 2015

Meeting di Rimini - 4° giornata



Ieri, quarta giornata del Meeting, è molto piaciuto l'incontro delle ore 15 dal titolo: "Mossi da uno sguardo - dalla Sagrada Familia all'Abbazia di Morimondo" che introduceva ad una delle mostre presenti al Meeting.

È stato un omaggio alla memoria di Alessandro Rondena, l’architetto dei restauri dell’abbazia cistercense di Morimondo, scomparso nel gennaio scorso, Gianni Mereghetti, in rappresentanza dell’Associazione Amici Centro Culturale Shalom, coinvolge nel dialogo l’architetto José Manuel Almuzara, presidente della fondazione per la beatificazione di Antoni Gaudí, e lo scultore Etsuro Sotoo. 

E' un incontro dove a tema è il rapporto tra persone che con il proprio modo di lavorare hanno generato un'amicizia che mette al centro la ricerca della verità di sé. Racconta Sotoo: “Alessandro aveva negli occhi una domanda, alla quale non ero io che dovevo rispondere. Testimoniava nello sguardo una ricerca. Io sono diventato suo amico perché volevo seguire la sua stessa domanda. Aveva uno sguardo che tracciava un orizzonte”. 

Per chi volesse rivedere l'incontro: https://youtu.be/b43cBlZKiKs

Nel pomeriggio abbiamo assistito alla commovente testimonianza di Ibrahim Alsabagh, francescano, Parroco della Comunità Latina di Aleppo, Siria che ci ha raccontato i tre anni di guerra che la sua comunità cristiana ha dovuto sopportare. 

Lunga e appassionata la testimonianza di padre Ibrahim, che in più di un punto si è anche commosso. Il religioso ha anzitutto tracciato un quadro della situazione ad Aleppo: “Viviamo nell’instabilità, mancano le risorse alimentari, l’acqua, siamo sotto i bombardamenti e le malattie si diffondono. Vengono a chiederci l’acqua in convento. E noi cerchiamo di cogliere in tutto questo i segni dello Spirito, condividendo questa esigenza e altri mille problemi e aprendo a tutti, cristiani e musulmani, le porte del convento. Un giorno stavo portando dei sacchi e un uomo mi ha avvisato: ‘Padre, ti stai sporcando l’abito’. Gli ho risposto: ‘È fatto per sporcarsi, perché questa è la vocazione del sacerdote’”. 

Non è possibile riassumere tutto quanto ascoltato, senza rimanere indifferenti. 

Per chi volesse vedere e ascoltare le parole di padre Ibrahim: https://youtu.be/GvCa9UMQjoI


domenica 23 agosto 2015

Meeting di Rimini - 3° giornata



Terza giornata quella vissuta ieri al Meeting di Rimini. Ecco cosa vi segnaliamo.

La mattinata si è aperta con l'interessante incontro dal titolo "Incontrare Don Giussani oggi" che ha visto come relatori Gianni Riotta, Massimo Borghesi e Pietro Modiano, introdotti da Alberto Savorana, portavoce del movimento di Comunione e Liberazione.

“Il respiro del pensiero del fondatore di CL è ben più ampio – ha affermato Riotta- già negli anni Settanta appariva centrato su prospettive più grandi – nei contenuti e nella durata – delle caduche polemiche oppostegli dai suoi avversari culturali ed intervistatori”.

E' la volta di Massimo Borghesi, docente di Filosofia morale all’Università di Perugia, che sottolinea come quello del sacerdote lombardo può essere definito un itinerario moderno. “Questo in virtù della sua capacità di guardare alla realtà con una sensibilità reattiva e aperta alla problematica umana”. Ne sono esempi evidenti il successo della sua linea educativa e l’apprezzamento di autori atei ma profondamente calati nel loro tempo, come Leopardi. A proiettare il pensiero di Giussani oltre il ventesimo secolo, in una dimensione moderna, sono due fondamentali categorie, il senso religioso e l’esperienza, che consentono una disponibilità al dialogo con tutto ciò che, anche di diverso e inaspettato, l’uomo può incontrare. 

L’importanza del concetto di “incontro” è stata testimoniata dal terzo relatore, il presidente Sea (Società Esercizi Aeroportuali) Pietro Modiano, che ha raccontato della sua formazione culturale e politica. “Una formazione in ambienti milanesi in parallelo con la vicenda ciellina, ma in ambienti apparentemente ‘altri’”. Il suo recente confronto con alcuni amici del movimento si è però nutrito anzitutto del riconoscimento di una comune umanità nelle differenze, una “conoscenza amorosa” che si identifica nel “senso religioso”. 

Modiano ha potuto sperimentare che il Meeting, spesso accusato di settarismo o omologazione di pensiero, è invece perfetta espressione di quella intuizione di Giussani: “Il luogo della libertà è quello dove ci si pongono domande serie, cioè quelle sulla tendenza a superare il finito, che insegnano a guardare a un Altro e vincono, così, la tendenza alla sopraffazione”. 

Nel pomeriggio invece abbiamo partecipato all'incontro con S.Em. il Cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l'Economia della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, dal titolo intrigante: Chiesa e Denaro. Moderatore Roberto Fontolan, Direttore del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. 

“Gesù capiva il potere devastante del denaro e per questo ammoniva che non si possono servire due padroni. Ma nelle sue parabole loda l’amministratore infedele che si procura amici con la disonesta ricchezza e maltratta il servo che non ha investito presso i banchieri il talento che gli aveva lasciato il suo padrone”. Così ha iniziato il suo intervento il Card. Pell che ha poi proseguito: “La ricchezza non facilita la conversione, ricordiamo il giovane ricco e la cruna dell’ago inaccessibile al cammello – ha spiegato– ma, come diceva Margareth Thatcher, il buon samaritano non avrebbe potuto soccorrere il poveraccio malmenato dai briganti se non avesse avuto il denaro necessario a pagargli le cure e l’alloggio in albergo”. Il Vangelo, dunque, condanna il ricco Epulone, che si fa beffe di Lazzaro, ma non il buon samaritano che impiega bene i suoi soldi. 

La disponibilità di denaro non deve privarci della povertà di spirito, non deve sostituire la ricchezza spirituale della semplicità. “L’impegno di papa Francesco per una vita semplice – ha detto Pell – è uno dei motivi della sua popolarità”. I soldi vanno amministrati e spesi bene, per opere di carità e solidarietà, “ricordando però – ha ammonito il porporato – che la carità è altra cosa dalla filantropia” e che Gesù dice che “il primo comandamento è amare Dio e che da questo deriva l’amore per il prossimo. Giustizia e lavoro per il cristianesimo sono cristocentrici”.

Per chi volesse rivedere l'interessante incontro con il Card. Pell: https://youtu.be/2fZ1cADUtpk

sabato 22 agosto 2015

Meeting di Rimini - 2° giornata





Seconda giornata ieri al Meeting di Rimini.

Tra i tanti incontri che si sono tenuti e i moltissimi personaggi saliti sui diversi palchi, segnaliamo la presenza della First Lady dell'Afghanistan, Ghani Rula intervenuta nella sala B1 sul tema: "Il mio impegno per l'Afghanistan e la democrazia".

Nata e cresciuta in Libano, Rula Ghani studia a Parigi, Beirut e New York. A Beirut ha conosciuto suo marito, Ashraf Ghani, che nel settembre 2014 è stato eletto Presidente della Repubblica islamica di Afghanistan.

Da quando ha assunto il ruolo di First Lady, Rula Ghani sta lavorando per promuovere un ambiente positivo in cui ogni cittadino dell'Afghanistan, soprattutto le donne e i più poveri, possa realizzare il suo potenziale e svolgere un ruolo attivo nello sviluppo del Paese.

Alle ore 17 abbiamo partecipato all'incontro nel salone B3 con Mauro Giuseppe Lepori, Abate Generale dell'Ordine Cistercense cui è stato assegnato l'impegnativo compito di commentare il titolo del Meeting di quest'anno: "Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?".

"L'uomo è un cuore teso, in equilibrio, fra due dimensioni: la mancanza e la pienezza" esordisce così l'abate Lepori. Al centro del discorso viene posto il cuore dell'uomo. Cosa colma il desiderio di infinito del cuore? Gesù risponde a questa domanda con una parola che è anch'essa una domanda: "Seguimi". Ovvero lascia tutto perché ti manco solo io. La risposta di Cristo è una proposta di vita che coinvolge tutta la persona, che diventa missione. 

Chi volesse vedere la registrazione dell'incontro: https://youtu.be/e3LHQT97rNc .

Per chi volesse seguire il programma del Meeting: http://www.meetingrimini.org/


venerdì 21 agosto 2015

Meeting di Rimini - 1° giornata



Era già straripante di persone la Fiera di Rimini alla giornata inaugurale del Meeting.

La macchina organizzativa è partita subito a mille grazie all'ormai consolidata esperienza dei volontari del Meeting che ne permettono lo svolgimento. Tutto a posto quindi!

Abbiamo assistito all'incontro inaugurale che si è tenuto all'Auditorium B3 e subito siamo entrati nel tema centrale di questo Meeting. Il titolo dell'incontro (Le religioni sono parte della soluzione, non il problema) è stato sviluppato da Azzedine Gaci, Rettore della Moschea Othmane di Villeurbane - Francia, Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia e da S.Em. Card. Jean-Louis Tauran, Presidente Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso con l'introduzione del Presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri.

L'incontro, pensato dagli organizzatori subito dopo i tragici fatti di Francia (Charlie Hebdo) ha posto in risalto il ruolo che le tre religioni monoteiste svolgono nella società contemporanea per arginare la deriva terroristica. C'è infatti una vecchia idea nella cultura europea: è il luogo comune secondo cui le fedi sono causa della guerra e per conseguenza la pace esige la loro abolizione o la loro definitiva riduzione alla sfera privata.

I tre relatori hanno accettato la sfida a questo luogo comune ed hanno descritto ciascuno il ruolo della propria religione quale strumento a difesa della verità dell'essere umano e della pace tra gli uomini. Occorre incrementare sempre di più la conoscenza reciproca tra i fedeli delle diverse religioni affinché aumenti il rispetto reciproco tra gli uomini e la possibilità della pace per il mondo contemporaneo.

Per chi desidera seguire il Meeting: http://www.meetingrimini.org/default.asp?id=904



giovedì 20 agosto 2015

Meeting di Rimini: giornata inaugurale



Parte oggi la 36° edizione del Meeting di Rimini.

Un po' di numeri.

Sono 78 gli incontri proposti al Meeting per l’amicizia fra i popoli (“Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”), 15 le esposizioni (sommando le 5 mostre del Meeting, le 9 proposte di “Esperienze e percorsi” e il “Viaggio nel cuore di CL”), 13 gli spettacoli, 17 le manifestazioni sportive. 218 sono i relatori che interverranno agli incontri della manifestazione.

Gli ampi spazi di Rimini Fiera, trasformati dal lavoro e dalla creatività di migliaia di volontari, ospiteranno le molteplici proposte della manifestazione: sono 127.000 i metri quadrati degli spazi coperti occupati dal Meeting 2015.
Fuori dal grande contenitore fieristico verranno proposti tre spettacoli (uno al Palacongressi di Rimini, due presso la Chiesa del Suffragio, nel centro storico cittadino) e alcune manifestazioni sportive.

Sono 2.145 le persone che, durante la settimana del Meeting, impegneranno gratuitamente energie, competenze e anche ferie per consentire lo svolgimento della manifestazione e garantirle quel particolare clima che la caratterizza. Provengono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero (un centinaio): Russia, Ucraina, Bielorussia, Spagna, Stati Uniti, Paraguay, Egitto, Kazakistan, Lituania e da altri paesi.

Il lavoro dei volontari è articolato in 15 Dipartimenti; quelli numericamente più consistenti sono il dipartimento Servizi generali (494 persone) e il dipartimento Ristorazione (438 volontari).

Per completare il quadro, bisogna ricordare e aggiungere le altre 498 persone (in maggioranza universitari) che, durante il “pre-Meeting” (dall’11 al 19 agosto), hanno lavorato per l’allestimento della Fiera. Sommando i dati, sono 2.692 i “costruttori”, sotto il segno della gratuità, del 36° Meeting.

Anche quest’anno si possono seguire gli eventi del Meeting non solo sul sito www.meetingrimini.org: attraverso il lavoro di un social media team di volontari sarà possibile seguire in diretta tutto quello che succede in fiera durante la manifestazione. #meeting15 sarà l’hashtag ufficiale attraverso il quale condividere una foto, un video o un messaggio.

mercoledì 19 agosto 2015

Alcide De Gasperi



Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, o più propriamente Degasperi (Pieve Tesino, 3 aprile 1881 – Borgo Valsugana, 19 agosto 1954), è stato un politico italiano. Figlio primogenito di Amedeo di Sardagna, maresciallo maggiore della gendarmeria locale, e di Maria Morandini. Ebbe due fratelli, Mario, seminarista morto nel 1906, ed Augusto, ed una sorella. Nato in Trentino, allora parte dell'Impero austro-ungarico, è stato membro della Camera dei Deputati Austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme nella Contea del Tirolo, poi esponente del Partito Popolare Italiano e fondatore della Democrazia Cristiana con il suo scritto Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana, è stato l'ultimo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia e il primo della Repubblica Italiana.

Viene oggi considerato come uno dei padri della Repubblica Italiana e, insieme al francese Robert Schuman, al tedesco Konrad Adenauer e all'italiano Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell'Unione europea. La Chiesa cattolica lo venera come servo di Dio ed è in corso la causa di beatificazione.

Alcide De Gasperi si spense il 19 agosto 1954 nella sua casa in Val di Sella (situata nel territorio comunale di Borgo Valsugana), dove amava trascorrere lunghi periodi assieme alla famiglia. Le sue ultime parole furono: "Gesú! Gesú!". Cinque giorni prima della morte, disse alla figlia Maria Romana:
« Adesso ho fatto tutto ciò ch'era in mio potere, la mia coscienza è in pace. Vedi, il Signore ti fa lavorare, ti permette di fare progetti, ti dà energia e vita. Poi, quando credi di essere necessario e indispensabile, ti toglie tutto improvvisamente. Ti fa capire che sei soltanto utile, ti dice: ora basta, puoi andare. E tu non vuoi, vorresti presentarti al di là, col tuo compito ben finito e preciso. La nostra piccola mente umana non si rassegna a lasciare ad altri l'oggetto della propria passione incompiuto. »

La sua scomparsa improvvisa, lontano dal clamore e dall'attenzione dei palazzi romani, suscitò vasta commozione in tutta Italia; il lungo tragitto in treno con cui la salma raggiunse Roma per le esequie di Stato, fu rallentato da numerose soste impreviste perché la gente comune era accorsa da ogni parte per rendere omaggio allo statista. Dentro e fuori la chiesa dove si celebrò il funerale furono presenti rappresentanze di tutti i partiti (fatta eccezione per i deputati del MSI non dimentichi del passato di antifascista di De Gasperi). Attualmente si trova sepolto a Roma, nel porticato della Basilica di San Lorenzo fuori le mura. La tomba è opera dello scultore Giacomo Manzù.

Poco dopo la sua morte, iniziarono le richieste di avviare per lui il processo di beatificazione.

È in corso a Trento la fase diocesana del processo di canonizzazione, che è stata aperta nel 1993, per cui la Chiesa cattolica ha assegnato ad Alcide De Gasperi il titolo di Servo di Dio.

lunedì 17 agosto 2015

Meeting di Rimini




Dal 20 al 26 agosto si svolgerà la 36° edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini.

L'edizione 2015 ha per titolo: "Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?"

Leggiamo dal Comunicato stampa ufficiale del Meeting:

"Un verso del poeta Mario Luzi darà il titolo alla prossima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. 

Come il poeta, il Meeting vuole interpellare il cuore dell’uomo, scoprendo in esso l’esperienza di una mancanza che, con la sua forza travolgente, come l’acqua che fuoriesce da una diga che si rompe, lo inonda. Ma qual è l’origine di questa mancanza? Da dove viene? E’ un difetto o può essere una risorsa?

Non affrontare queste domande produce un impoverimento della persona: la riduzione del desiderio, “l'incurante superficialità o la confusione senza speranza o la ripetizione compiacente di «verità» diventate vuote e trite”, come dice Hannah Arendt, l’indifferenza nei confronti degli altri, la paradossale solitudine dentro ad un mondo iper-tecnologico e sempre connesso, la sensazione di soffocare perché le circostanze e i fatti della vita diventano una prigione, una sorta di bunker da cui non si riesce ad uscire.

L’arte, la musica, la poesia, espressioni cui il Meeting di quest’anno porrà particolare attenzione, rappresentano da sempre la testimonianza di quella irriducibile mancanza che alberga nel cuore dell’uomo, ma al tempo stesso esprimono quel grido e quella scintilla di nostalgia capaci di suscitare il desiderio dell’eterno.

Provocati e commossi di fronte alla mancanza che riconosciamo in noi e in tutti gli uomini, proveremo ad osservare i diversi campi del vivere (scienza, e biologia in particolare, diritto, filosofia, economia, politica), documentando come ogni riduzione dell’io, anche se inconsapevole, influenza la vita concreta e reale di tutti i giorni. Al tempo stesso ci metteremo sulle tracce di uomini che proprio a partire da qualcosa che manca alla loro vita non si stancano di cercare, intraprendere ed incontrare. 

Ma è ancora possibile per ciascuno di noi un imprevisto, un piccolo bagliore, in grado di fare riemergere un cuore vivo, capace di affezione e di amore, finalmente presente a se stesso e libero di fronte alla realtà? Dove incrociare lo sguardo di qualcuno che sappia ancora stupirsi e lasciarsi cambiare da ciò che accade?"

Per chi volesse seguire il Meeting giorno per giorno:  http://www.meetingrimini.org/

martedì 11 agosto 2015

Palazzo Clerici a Milano


La Galleria degli Arazzi


Palazzo Clerici era la dimora della ricca ed influente famiglia patrizia milanese dei Clerici, ed è situata a Milano, nell'omonima via, detta nel seicento "Contrada del prestino dei Bossi". Nel Settecento l'antico palazzo padronale venne completamente modificato ad opera del Marchese Anton Giorgio Clerici (1715-1768) il quale ne fece una delle dimore più sfarzose della Milano dell'epoca, con la realizzazione della famosa Galleria degli Arazzi affrescata sulla volta da Giovanni Battista Tiepolo nel 1741.

La Galleria degli Arazzi affrescata sulla volta da Giambattista Tiepolo apre al pubblico nell’ambito del programma Expo Belle Arti, curato da Vittorio Sgarbi e sostenuto dalla Regione Lombardia per la promozione del patrimonio storico e culturale lombardo, che proprio a Tiepolo ha dedicato uno speciale percorso.

Il palazzo sarà visitabile eccezionalmente fino al 6 settembre. Un'occasione da non perdere.

Per ulteriori informazioni: http://www.ispionline.it/it/palazzo-clerici

giovedì 6 agosto 2015

Consorzio di tutela della Bresaola della Valtellina



Il clima irripetibile della valle è il principale segreto che caratterizza la produzione della Bresaola della Valtellina IGP e la rende un prodotto tipico, unico e inimitabile.

L’aria fresca e tersa che discende dal cuore delle Alpi e la particolare conformazione della Provincia di Sondrio, totalmente ricompresa nella zona tipica di produzione, creano le condizioni ideali per la graduale stagionatura della bresaola.

Ma il clima non è il solo fattore determinante.

Il fascino di questo salume di elevata qualità, prodotto con i tagli migliori della coscia del manzo, è implicito nella sua trasformazione, dal momento che le fasi di lavorazione devono seguire regole precise, che la tradizione ha trasformato in veri e propri rituali, passati di padre in figlio con passione e professionalità.

La capacità nella scelta dei tagli migliori del bovino adulto, punta d’anca e magatello, l’abilità nella rifilatura, il sapiente dosaggio degli aromi naturali utilizzati, affondano le radici nel segreto di antiche ricette.

Il massaggio della carne in salagione, le giuste variazioni di temperatura e umidità, che devono avvenire in tempi e modi precisi durante la stagionatura, sono ancora oggi l’eredità di una cultura scritta nella tradizione locale.

Oggi la vera Bresaola della Valtellina – che si differenzia dalla “carne secca” e da altri prodotti derivanti dalla essiccazione di carne bovina – è garantita dal marchio comunitario IGP (Indicazione Geografica Protetta), utilizzato esclusivamente dai produttori della Provincia di Sondrio. Il marchio è riconosciuto solo ai maestri salumieri che si attengono al rigoroso Disciplinare di Produzione, sotto la stretta sorveglianza dell’Organismo di Controllo CSQA Certificazioni S.r.l. e del Consorzio di tutela, autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

È un salume molto nutriente, in assoluto il più povero di grassi, ricco di proteine, di ferro, sali minerali e vitamine, altamente digeribile: l’ideale per chi ama la leggerezza senza rinunciare al gusto.

Un ingrediente duttile, che consente combinazioni fantasiose e l’invenzione di piatti raffinati, nonché antipasti e spuntini di rapida e facile preparazione.

Per chi volesse saperne di più: http://www.bresaolavaltellina.it/

lunedì 3 agosto 2015

Storia d'Italia: la Pace di Lodi e la politica dell'equilibrio (1454-1492)


Natalizi e parentali di Platone, celebrati nella villa di Careggi da Lorenzo il Magnifico



La Pace di Lodi, firmata nella città lombarda il 9 aprile 1454, mise fine allo scontro fra Venezia e Milano che durava dall'inizio del XV secolo. Il trattato fu ratificato dai principali Stati regionali (prima fra tutti Firenze, passata da tempo dalla parte di Milano).

L'Italia settentrionale risultava in pratica spartita fra i due Stati nemici, nonostante persistessero alcune potenze minori (i Savoia, la Repubblica di Genova, i Gonzaga e gli Estensi). In particolare, stabilì la successione di Francesco Sforza al Ducato di Milano, lo spostamento della frontiera tra i suddetti stati sul fiume Adda, l'apposizione di segnali confinari lungo l'intera demarcazione (alcune croci scolpite su roccia sono tuttora esistenti) e l'inizio di un'alleanza che culminò nell'adesione – in tempi diversi – alla Lega Italica. L'importanza della Pace di Lodi consiste nell'aver dato alla penisola un nuovo assetto politico-istituzionale che – limitando le ambizioni particolari dei vari Stati – assicurò per quarant'anni un sostanziale equilibrio territoriale e favorì di conseguenza lo sviluppo del Rinascimento italiano. A farsi garante di tale equilibrio politico sarà poi – nella seconda parte del Quattrocento – Lorenzo il Magnifico, attuando la sua famosa politica dell'equilibrio.

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domenica 2 agosto 2015

Strage di Bologna



La strage di Bologna, compiuta la mattina di sabato 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna, è il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.

Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), tra cui Giuseppe Valerio Fioravanti. Gli ipotetici mandanti sono tuttora sconosciuti, ma furono rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati.

Nell'attentato rimasero uccise 85 persone ed oltre 200 rimasero ferite. Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi (per cui vennero condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza), la sentenza finale del 1995 condannò Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell’atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti.

Nei giorni successivi, la centrale Piazza Maggiore ospitò imponenti manifestazioni di sdegno e di protesta da parte della popolazione e non furono risparmiate accese critiche e proteste rivolte ai rappresentanti del governo, intervenuti il giorno 6 ai funerali delle vittime celebrati nella Basilica di San Petronio. Gli unici applausi furono riservati al presidente Sandro Pertini, giunto con un elicottero a Bologna alle 17:30 del giorno della strage, che in lacrime affermò di fronte ai giornalisti: «non ho parole, siamo di fronte all'impresa più criminale che sia avvenuta in Italia».