sabato 13 settembre 2014

Cassinetta di Lugagnano

Villa Visconti Maineri

Cassinetta di Lugagnano è un comune italiano della provincia di Milano, in Lombardia. E' inserito nell'elenco dei Borghi più belli d'Italia. Il suo nome deriva forse dalla Cassina Biraga, con riferimento al fondatore Maffiolo Birago, uno dei personaggi che più hanno lasciato il segno nelle vicende del paese. È probabile che il toponimo provenga da "Lucanianus", aggettivo derivato dal nome proprio "Lucanius".

Il nucleo più antico del paese è quello di Lugagnano, sulla sponda destra del Naviglio, dove i primi insediamenti risalirebbero all'epoca romana. Alcuni ritrovamenti di reperti sepolcrali dell'epoca sono attualmente conservati nel Museo Pisani Dossi di Corbetta. Potrebbe risalire ad epoca anteriore all'anno 1000 il sarcofago in granito, con avanzi di piatti e vasellame in vetro e terracotta, rinvenuto in epoca imprecisata nella campagna cassinettese.

Lugagnano era un vasto insediamento che si estendeva fino ai confini di Abbiategrasso e di Robecco sul cui territorio si ha notizia dell'esistenza di un castello circondato da fossato e di una chiesa dedicata a San Protasio. I primi documenti risalgono al 1251. Nel Medioevo il paese era arroccato intorno ad un castello circondato da un fossato, che fu feudo di diversi signori. La storia locale, quindi, per molti secoli si identificò con quella dei proprietari del maniero, di cui rimangono brevi accenni in alcuni documenti comunali. Nel XIII secolo fu proprietà della famiglia dei Casterno, per passare quindi ai Pietrasanta. Il 1º febbraio 1358, Uberto di Pietrasanta lo vendette con un sedime al vicino territorio di Robecco. Sempre nello stesso documento del 1358 si può rilevare che Lugagnano era posto in territorio di Robecco. Fu dato in feudo nel 1451 dal Duca di Milano Francesco Sforza a Baldassare Barzi e suoi discendenti, con diritto di dazi di vino, pane, carne e imbottato, "come anteriormente era goduta da Sperone Pietrasanta". Ma il capitano Girolamo Barzi fu bandito per fratricidio e perciò il feudo fu devoluto alla Camera di Milano il 30 aprile 1656 e concesso al generale Giovanni Vasquez de Coronado, castellano di Milano, il 28 giugno 1657, con facoltà di darlo ad altri.
Il 15 luglio 1657, Lugagnano è infeudata al conte Angelo Trivulzio, ma il capitano Girolamo Barzi, venuto a transazione con la regia Ducale Camera, riesce ad ottenere per i suoi figli, il 22 settembre 1672, i feudi di Lugagnano e Robecco con relativi dazi.
In età nepoleonica, fra il 1809 e il 1816, il Comune di Lugagnano fu temporaneamente soppresso ed annesso a Robecco.

Da vedere:

  • Il ponte sul Naviglio fu ricostruito nel 1862 per facilitare la navigazione sul canale. Accanto al ponte è posta la statua di San Carlo Borromeo, realizzata nel 1749 per ricordare la sua breve sosta nel 1584: si fermò qui, fortemente ammalato, mentre, navigando sul Naviglio, era diretto a Milano, dove sarebbe morto poco dopo.
  • Di origine quattrocentesca ma rimaneggiata nel Settecento è la chiesa di Santa Maria Nascente e Sant’Antonio Abate. Lungo il Naviglio subito dopo il ponte di Cassinetta si incontra l’oratorio di San Giuseppe, interessante esempio di rococò lombardo costruito nel 1742 come cappella legata alla Villa Castiglioni Nai Bossi: da notare la ricca balaustra in ferro battuto dell’epoca.
  • Il vero patrimonio del borgo sono le splendide ville nobiliari legate ai nomi delle più importanti famiglie milanesi - i Trivulzio, i Visconti, i Mantegazza, i Castiglioni, i Parravicini - chiamate “ville di delizia”. La definizione fu coniata nel XVIII secolo dall´incisore Marcantonio Dal Re, in occasione dell’illustrazione del suo libro sulle bellezze architettoniche del luogo. Queste “case da nobile” erano utilizzate dai proprietari per effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli, e come abitazioni per la villeggiatura.
  • Villa Negri è la prima dimora storica che si incontra sul Naviglio, sulla destra, appena arrivati a Cassinetta e superato il bivio per Albairate. 
  • Accanto al ponte e lungo il Naviglio Grande appare nella sua maestosità, colorata del giallo della Milano settecentesca e neoclassica, Villa Visconti Castiglione Maineri.
  • Villa Cattaneo Krentzlin, protetta da un muro di cinta e nascosta dagli alberi, si allunga sulla riva del Naviglio subito dopo Villa Visconti Maineri. 
  • Villa Castiglioni Nai Bossi, l’ultima villa che si incontra sul Naviglio Grande nell’abitato di Cassinetta, lungo la pista ciclabile che porta a Robecco, risale alla prima metà del Settecento ed è probabilmente opera dello stesso proprietario, l’architetto Carlo Federico Castiglioni. 
  • Villa Morlin-Visconti (ora Grosso-Pambieri) è stata costruita nel 1825 in stile neoclassico, ripiegata su se stessa attorno a una corte interna. 
  • Villa Frotta Eusebio, risalente al secondo quarto del Settecento, si affaccia lungo via Roma, che collegava Lugagnano a Cassinetta. 
  • Villa Mantegazza Macinaghi guarda, con un semplice portone ad arco, sulla piazzetta Trivulzio, lungo il lato sud della via principale di Lugagnano. Il cortile civile, aperto sulla piazzetta tramite il portone, è circondato su tre lati da corpi di fabbrica con una pianta ad "U". 
  • Anche Villa Trivulzio, dei primi decenni dell’Ottocento, si presenta nel caratteristico "giallo lombardo" dell’epoca; si trova all’imbocco della strada per Robecco. 
  • Villa Birago Clari Monzini è la più antica e più grande dimora patrizia sulla riva destra del Naviglio. Un tempo si collegava al canale tramite un viale alberato di 800 metri che da piazza del Teatro, attraverso un grande parco, proseguiva oltre il corso d’acqua fino alla grande esedra di Villa Gambotto Negri. 
  • Villa Clari, edificata nella seconda metà del Cinquecento, è costituita da quattro corpi che si aprono su un cortile centrale. Per questo si pensa che l’edificio sia sorto sulle basi dell’antico fortilizio militare di Lugagnano. 
  • Villa Beolco Negri è l’odierno palazzo del Comune: dell’antica casa da nobile non è rimasto molto.
  • Da vedere, infine, il mulino della Pazza Biraga. I primi documenti relativi al territorio di Cassina Biraga risalgono al 1428, anno in cui Maffiolo Birago costruì la roggia, facendola derivare dal Naviglio, per il funzionamento di un mulino. Questo, edificato poco dopo, al limite fra il territorio di Cassina Biraga e Lugagnano, è ancora esistente e funzionante.

Link: http://www.comune.cassinettadilugagnano.mi.it/
Distanza: 27 km da Piazza Duomo di Milano
Tempo: 53 minuti in auto
(fonte: Viamichelin -http://www.viamichelin.it/web/Itinerari )

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