venerdì 8 aprile 2016

Storia d'Italia: la guerra di successione spagnola e la dominazione austriaca

L'Europa nel 1713, dopo la pace di Utrecht


Il 1º novembre 1700 morì Carlo II di Spagna, da tempo malato. La maggior parte delle dinastie regnanti al momento vantava parentele con il moribondo ed erano interessate al trono di Spagna, che sarebbe rimasto vacante con la morte di Carlo II. Cinque giorni dopo la morte, per disposizione testamentaria del defunto re, veniva proclamato nuovo re di Spagna il duca Filippo d'Angiò, nipote del re di Francia Luigi XIV, il quale assumeva il nome di Filippo V. Inghilterra, Austria e Paesi Bassi, intenzionate a impedire che la Spagna passasse sotto l'influenza francese (sarebbe stato infatti molto difficile fronteggiare un'unica sovranità borbonica da entrambe le parti dei Pirenei), strinsero la cosiddetta alleanza dell'Aja (7 settembre 1701), con la quale si impegnavano ad impedire che le volontà testamentarie del defunto re di Spagna trovassero definitiva attuazione. 

Diedero così inizio alla guerra di successione spagnola, che si combatté per ben dodici anni e coinvolse anche i possedimenti spagnoli in Italia. La guerra si concluse con la Pace di Utrecht (1713), che sancì la fine della dominazione spagnola in Italia e l'inizio di quella austriaca.

Come conseguenza della Guerra di successione spagnola (1701 –1714) Filippo V fu riconosciuto re di Spagna, ma il regno perse con il trattato di Utrecht i suoi possedimenti in Italia. Il ducato di Milano, il regno di Napoli e quello di Sicilia finirono alla casa degli Asburgo mentre il regno di Sardegna dovette essere assegnato alla Casa Savoia, regnante il duca Vittorio Amedeo II, che nell'occasione era divenuto re. In questo modo era iniziata la dominazione austriaca in Italia, che si protrasse fino al 1866.

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