sabato 7 gennaio 2017

Castello Sforzesco di Milano



Il Castello Sforzesco è uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Fra il Cinquecento e il Seicento era una delle principali cittadelle militari d'Europa; restaurato in stile storicista da Luca Beltrami tra il 1890 e il 1905, ora è sede di importanti istituzioni culturali e meta turistica. È uno dei più grandi castelli d'Europa.

Il quadrilatero attuale del castello racchiude tre corti distinte: l'ampia piazza d'armi, così detta perché destinata ad accogliere le truppe di stanza nel castello, il cortile della rocchetta e la corte ducale, che costituivano invece l'effettiva residenza dei duchi prima,e poi dei governatori. Le due corti sono separate dalla piazza d'armi dal fossato morto, parte dell'antico fossato medievale in corrispondenza del quale sono le fondazioni del castello di porta Giovia.

Il lato sinistro della piazza d'armi è occupato dal cosiddetto Ospedale spagnolo, fabbricato costruito nel 1576 per il ricovero dei castellani infetti da peste, restaurato nel corso del 2015 allo scopo di trasferirvi la Pietà Rondanini di Michelangelo. Il lato destro della piazza è invece adibito ad esposizione di reperti della Milano di epoca rinascimentale. In particolare sono stati qui rimontati i prospetti di due edifici quattrocenteschi demoliti all'inizio del novecento. Il prospetto sulla destra della porta dei carmini, con un portico a colonne e due sovrastanti piani con finestre ad arco, proviene dalla Malastalla, come erano dette le antiche prigioni milanesi, soprattutto destinate agli insolventi, poste in Via Orefici, soppresse nel 1787 quando i carcerati furono trasferiti nel Palazzo del Capitano di Giustizia. Il prospetto con le sue originali decorazioni in cotto fu qui trasferito negli anni trenta a seguito della demolizione dell'antico fabbricato delle prigioni. Il prospetto a fianco invece apparteneva ad una dimora quattrocentesca di Via Bassano Porrone, distrutta nel 1902 con la risistemazione del Cordusio.

Gli appartamenti dei Duchi ed il fulcro della vita di corte in epoca rinascimentale erano situati in quella che oggi è detta Corte Ducale. La corte ha forma a U, e occupano l'area nord del castello. Essa fu edificata e decorata nella seconda metà del Quattrocento principalmente ad opera di Galeazzo Maria Sforza, che qui venne a risiedere a seguito del suo matrimonio con Bona nel 1468 fino alla sua morte, e di Ludovico il Moro che vi risiedette durante tutto il ventennio del suo ducato. Benché danneggiata e alterata nei quattro secoli successivi in cui fu trasformata in caserma, i restauri ottocenteschi ne hanno ricostruito l'aspetto e le decorazioni rinascimentali. i due lati più lunghi del cortile si presentano ricoperti da intonaco chiaro con decorazioni a graffio, su cui si aprono sui due piani monofore a ogiva con cornici in cotto decorate, restaurate sulla base dei calchi delle cornici meglio conservate.

Affresco dell'elefante

La parete di fondo è occupata dal cosiddetto Portico dell'Elefante, un armonioso porticato retto da colonne in pietra che ospita uno sbiadito affresco raffigurante animali esotici fra cui un leone e, appunto, un elefante. Sotto il portico è oggi posta la lapide, in caratteri latini, che sorgeva di fronte alla "Colonna infame" nell'odierna piazza Vetra, costruita nel 1630 e demolita nel 1778. La colonna fu eretta sul luogo della casa di Gian Giacomo Mora, ingiustamente accusato di avere diffuso la peste come "untore", e per questo torturato e giustiziato, come fu descritto da Alessandro Manzoni nella sua Storia della colonna infame.

L'accesso al secondo piano avviene attraverso una scalinata posta a fianco della porta del Barco, costruita a piccole rampe in modo da poter essere percorsa anche a cavallo, che conduce alla Loggia di Galeazzo Maria, un elegante loggiato retto da eleganti ed esili colonnine, aperto sulla corte. Sul muraglione che divide la corte ducale dalla Rocchetta, è una piccola fontanella di gusto rinascimentale decorata con le imprese sforzesche e Viscontee. Un'altra fontana, a doppia vasca, in cotto, si trova nel cortiletto omonimo, scolpita su modello di un'acquasantiera della collegiata di Bellinzona.
Per chi volesse maggiori informazioni: https://www.milanocastello.it/

Nessun commento:

Posta un commento