giovedì 7 luglio 2016

L'Isola Comacina

L'Isola Comacina

L'isola Comacina è un lembo di terra (lunghezza 600 m, larghezza 200 m, perimetro 2 km, superficie 7,5 ettari) circondato dal Lago di Como.

È situata nel comune di Tremezzina, in corrispondenza dell'insenatura della costa occidentale del ramo comasco fra Argegno e la penisola di Lavedo, nelle acque antistanti la Zoca de l'oli (conca dell'olio): il territorio più a nord dell'Italia dove, in una condizione climatica particolarmente mite, viene coltivato l'ulivo e viene prodotto olio d'oliva. Dagli abitanti di Ossuccio viene ancora chiamata el castell (il castello).

Il vecchio proprietario, Giuseppe Caprani, lasciò l'isola in eredità al re Alberto I del Belgio, che la donò allo Stato italiano. Quest'ultimo la cedette, a sua volta, al presidente dell'Accademia di Brera con lo scopo di costruire un villaggio per artisti e un albergo. Attualmente l'isola è di proprietà dell'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano ( http://www.accademiadibrera.milano.it/it/bando-residenze-d%E2%80%99artista-isola-comacina-2016.html ).

Ogni anno, la domenica più vicina al 24 giugno, vi si svolge la tradizionale festa di san Giovanni con solenne processione di barche e con il tradizionale spettacolo pirotecnico sul lago.

Oltre alle poche costruzioni recenti, l'unico edificio ancora integro è la chiesetta barocca di San Giovanni che contiene al suo interno resti di murature romane e tardoromane, parte di fondazioni di una cappella romanica e resti di un battistero (mosaico) del V secolo.

Accanto a questa costruzione si possono individuare i resti della basilica di Sant'Eufemia dell'XI secolo, di pianta a tre navate absidate con cripta. Sull'isola si possono vedere i resti delle chiese di Santa Maria del Portico (XII secolo), di San Pietro in Castello e dei Santi Faustino e Giovita.

Sull'isola esistevano, secondo la tradizione, ben nove chiese prima che i comaschi, nell'anno 1169, le radessero al suolo.

Discussa è l'interpretazione dell'aggettivo "comacina". Solitamente è interpretato come "di Como" o "del lago di Como", quindi come "isola del lago di Como". Autori recenti fanno derivare l'aggettivo da "νήσος κωμανίκεια", così è stata chiamata l'isola da Giorgio Ciprio nella sua opera geografica, quando accenna al presidio bizantino ed alla resistenza di Francione.


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