Venezia, fondata dai veneti in fuga da Attila nel 415, cominciò un graduale processo di indipendenza nel 697 - con l'elezione del primo doge Paoluccio Anafesto - per completarlo nel 751, dopo il crollo dell'Esarcato di Ravenna. La città lagunare acquisì potenza dallo sviluppo dei rapporti commerciali con l'Impero Bizantino, di cui formalmente faceva ancora parte, pur nell'ambito di una sostanziale indipendenza, per restarne anche in seguito alleata nella lotta contro Arabi e Normanni.
Intorno all'anno Mille cominciò la sua espansione nell'Adriatico, sconfiggendo i pirati che occupavano le coste dell'Istria e della Dalmazia e ponendo quelle regioni e le loro principali città sotto il suo dominio.
Istituzionalmente Venezia era retta da un'oligarchia delle principali famiglie mercantili, sotto la presidenza del doge e di numerose e articolate magistrature, tra cui il Senato; notevole fu la Serrata del Maggior Consiglio (1297), con cui furono esclusi dal governo coloro che non appartenevano alle più importanti famiglie mercantili.
A Venezia fu stilato il Capitolare nauticum, uno dei primi codici di navigazione, giuntoci nella redazione del 1256, ma anteriore di un paio di secoli.
La quarta crociata (1202-1204) le permise di conquistare le località marittime commercialmente più importanti dell'Impero bizantino, tra cui Corfù (1207) e Creta (1209), e di raggiungere la Siria e l'Egitto: raggiunse così il culmine della propria potenza, dominando i traffici commerciali tra Europa ed Oriente; aveva fondachi in tutto il Mediterraneo orientale ed era detta la Serenissima.
Alla fine del XIV secolo, Venezia era divenuta uno degli stati più ricchi d'Europa: la sua moneta, lo zecchino, era coniata in oro e fu una delle più potenti al mondo.
Tra i secoli XIV e XVIII la Serenissima Repubblica di Venezia, in riposta alla politica aggressiva del Ducato di Milano, conquistò un vasto Dominio di Terraferma, comprendente il Veneto, il Friuli, la Venezia Giulia e la Lombardia fino a Brescia: a ciò si accompagnava lo Stato da Mar, un vero e proprio impero coloniale costituito dai possedimenti d'oltremare, tra cui l'Istria, la Dalmazia (tranne Ragusa), quasi tutte le isole greche e Cipro. La Serenissima fu quindi la più estesa delle repubbliche marinare, nonché uno dei più potenti stati della penisola italiana.
Il suo potere nel Mediterraneo orientale nei secoli successivi, nonostante la vittoria di Lepanto, fu minacciato e compromesso dall'espansione dell'Impero ottomano in quelle aree e dallo spostamento dei commerci sull'Atlantico; iniziò così una lenta decadenza, culminata con la conquista napoleonica del 1797, che la ridusse a un'infima città-stato dipendente dagli Asburgo, fino all'unione col regno Lombardo Veneto nel (1848).
Artisticamente Venezia ebbe per secoli risonanza europea: nel Medioevo, fondendo nell'architettura gli stili romanico, gotico e bizantino; nel Rinascimento, coi pittori Tiziano, Giorgione, Tintoretto, Giovanni Bellini e Lorenzo Lotto; nel Barocco, coi compostitori Vivaldi, Tartini e Tommaso Albinoni; nel Settecento, coi vedutisti Giambattista Tiepolo e Canaletto, il commediografo Goldoni, lo scultore Canova e l'avventuriero Giacomo Casanova.
Tra i più importanti navigatori e viaggiatori veneziani si annoverano Sebastiano Caboto, scopritore della Terranova, e Marco Polo, celebre per il suo viaggio in Cina.
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