Il salone B3 gremito prima dell'incontro con Bersanelli |
Nell'Auditorium B3 (il più grande del Meeting) si è parlato di Astrofisica ieri pomeriggio.
Presenti insieme al moderatore, Marco Bersanelli (docente di Astrofisica all'Università degli Studi di Milano) due illustri ospiti: Roberto Battiston (Presidente ASI - Agenzia Spaziale Italiana) e Laura Cadonati (Professore Associato presso la Scuola di Fisica del Georgian Institute of Technology, USA).
L’astrofisica Cadonati ha esordito spiegando il fenomeno fisico delle onde gravitazionali, ovvero la deformazione della curvatura dello spazio-tempo. Il pubblico ha potuto apprezzare il concetto grazie ad animazioni in cui lo spazio bidimensionale veniva rappresentato da un tessuto. “Le onde gravitazionali sono onde su questo tessuto bidimensionale che si propagano dal moto spirale di due oggetti incredibilmente pesanti”. È stato il caso di due buchi neri per l’onda rilevata da Ligo, una struttura ad “L” le cui braccia contano ben 4 km di lunghezza ciascuna. Struttura che ha permesso di rilevare, grazie ad un complesso sistema di laser, una differenza di spostamento tra le due braccia di una distanza pari ad un millesimo della dimensione di un protone, e lo ha fatto in modo inequivocabile per ben due volte portando all’annuncio della scoperta l’11 febbraio 2016.
Ma la ricerca non finisce qui: “Dietro l’angolo avete un nuovo rivelatore”. La ricercatrice si riferisce alla stazione Virgo nei pressi di Pisa, che permetterà di esplorare un numero maggiore di eventi gravitazionali e consentirà, con l’aiuto delle due stazioni Ligo nei Usa e di altre stazioni che verranno costruite nel mondo, di localizzare più precisamente le deformazioni dello spazio-tempo.
Battiston ha introdotto la sua relazione in modo teatrale: una simulazione al computer del buco nero Gargantua, noto ai più per il film Interstellar, con tanto di colonna sonora del Blockbuster americano: “Viaggiando di fronte al buco nero ad un terzo della velocità della luce noi vediamo questa incredibile distorsione della luce delle stelle e delle nebulose che stanno dietro al buco nero. Questa non è fantascienza!”. Infatti l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), assieme a quella italiana, sono riusciti a “vedere” la luce emessa da un satellite piegarsi per la presenza del sole.
Battiston ha introdotto la sua relazione in modo teatrale: una simulazione al computer del buco nero Gargantua, noto ai più per il film Interstellar, con tanto di colonna sonora del Blockbuster americano: “Viaggiando di fronte al buco nero ad un terzo della velocità della luce noi vediamo questa incredibile distorsione della luce delle stelle e delle nebulose che stanno dietro al buco nero. Questa non è fantascienza!”. Infatti l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), assieme a quella italiana, sono riusciti a “vedere” la luce emessa da un satellite piegarsi per la presenza del sole.
Il Presidente Asi ha poi parlato delle onde gravitazionali, soprattutto in relazione al progetto Lisa, progetto che permetterà lo studio delle onde gravitazionali da un punto di vista completamente nuovo: “Abbiamo visto questa rete di interferometri con braccia di 3-4 km, impressionante di per sè, ma anche nello spazio si può fare qualcosa di incredibile. L’interferometro potrebbe contare svariati milioni di chilometri di dimensione. Un numero da capogiro!” e continua: “questo permetterebbe di ‘sentire’ frequenze bassissime. Come se il suono di Ligo fosse un violino e quello di Lisa un contrabbasso. Per ascoltare l’orchestra dell’universo gravitazionale abbiamo bisogno di tutte le frequenze”.
"Anche il segnale più impercettibile, rimanda a qualcosa di grande", ha concluso Marco Bersanelli.
"Anche il segnale più impercettibile, rimanda a qualcosa di grande", ha concluso Marco Bersanelli.
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