Il Presidente Mattarella al Meeting di Rimini |
E' iniziata ieri alla grande la XXXVII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli a Rimini.
“Credo che sia stata una grande apertura, quella di oggi, proprio per i due importanti contributi che l’hanno caratterizzata: il messaggio di papa Francesco e l’incontro col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci hanno colpito anche alcune preoccupazioni comuni presenti nei due autorevoli interventi”. Così il presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, alla conferenza stampa inaugurale.
Scrive il Santo Padre nel suo messaggio: Il titolo dell’incontro – «Tu sei un bene per me» – è coraggioso. Infatti, ci vuole coraggio per affermare ciò, mentre tanti aspetti della realtà che ci circonda sembrano condurre in senso opposto. Troppe volte si cede alla tentazione di chiudersi nell’orizzonte ristretto dei propri interessi, così che gli altri diventano qualcosa di superfluo, o peggio ancora un fastidio, un ostacolo. Ma questo non è conforme alla nostra natura: fin da bambini noi scopriamo la bellezza del legame fra gli esseri umani, impariamo ad incontrare l’altro, riconoscendolo e rispettandolo come interlocutore e come fratello, perché figlio del comune Padre che è nei cieli. Invece l’individualismo allontana dalle persone, ne coglie soprattutto i limiti e i difetti, indebolendo il desiderio e la capacità di una convivenza in cui ciascuno possa essere libero e felice in compagnia degli altri con la ricchezza delle loro diversità.
E ancora: "C’è una parola che non dobbiamo mai stancarci di ripetere e soprattutto di testimoniare: dialogo. Scopriremo che aprirci agli altri non impoverisce il nostro sguardo, ma ci rende più ricchi perché ci fa riconoscere la verità dell’altro, l’importanza della sua esperienza e il retroterra di quello che dice, anche quando si nasconde dietro atteggiamenti e scelte che non condividiamo. Un vero incontro implica la chiarezza della propria identità, ma al tempo stesso la disponibilità a mettersi nei panni dell’altro per cogliere, al di sotto della superficie, ciò che agita il suo cuore, che cosa cerca veramente. In questo modo può iniziare quel dialogo che fa avanzare nel cammino verso nuove sintesi che arricchiscono l’uno e l’altro. Questa è la sfida davanti alla quale si trovano tutti gli uomini di buona volontà".
Inaugurando di persona il Meeting, il Presidente della Repubblica si è rivolto agli organizzatori del Meeting e ai volontari: “Siete una risorsa preziosa per la nostra società, nel ringraziarvi voglio inviare tutti i giovani a mettersi in azione per una passione, per un ideale. La Repubblica è giovane e ha attraversato e superato tante prove impegnative. Per andare avanti ha bisogno dell’attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia. Questo fattore vale di più di qualsiasi indice di borsa”. Il presidente affronta l’analisi della situazione in cui si trova la società italiana: “Sta invecchiando e ha bisogno di dare spazio alla visione dei giovani, senza lasciarsi vincere dalle paure dei cambiamenti, ma creando piuttosto ponti, condividendo benefici e difficoltà, diritti e doveri”.
Il Presidente, citando esplicitamente don Giussani, intravede il punto cruciale della ripresa nella consapevolezza che “l’io non è autosufficiente; per realizzarsi ha bisogno di un ‘tu’ e contiene l’esigenza di diventare un ‘noi’. Qui c’è la comunità, la storia, la democrazia. Senza il percorso che porta al noi, l’io diventa debole. È perciò importante dar valore al dialogo, mettere insieme le speranze e l’amicizia. L’egoismo non genera riscatto civile”. È il rischio che si corre a partire dall’esplosione di egoismo cui abbiamo assistito in questi mesi e da cui deriva la tentazione dell’isolamento. “Invece la Costituzione ci impegna a lavorare per rendere il popolo italiano più robusto nel rapporto un’Europa che non ci soddisfa sempre, ma che non può realizzarsi altrimenti. Anche in Europa la strada da percorrere è quella dell’umanità, della sicurezza e dell’accoglienza per combattere chi vuole e provoca la guerra. Senza Europa nessun Paese da solo può contrastare il problema dell’immigrazione. Dobbiamo impedire che la paura contrasti il nostro futuro. Questo è il destino migliore per noi è per i nostri giovani”.
Per seguire il Meeting: http://www.meetingrimini.org/
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