Ieri giornata conclusiva del Meeting di Rimini.
La mattina si è aperta con l'interessantissimo incontro dal titolo: "L'ultima parola non è la parola fine, ma la parola bene: esperienza della malattia". Presenti: Rodolfo Balzarotti, Direttore Scientifico Fondazione William Congdon; Giorgio Cerati, Psichiatra; Mario Melazzini, Direttore Scientifico Centro Nemo di Milano e Silvia Spagnoli, moglie di Ugo Rossi, malato di SLA. Moderatrice Paola Marenco, Responsabile Centro Trapianti Midollo dell'Ospedale Niguarda. La testimonianza più commovente è stata quella di Silvia Spagnoli.
Originaria della provincia di Venezia, Silvia Spagnoli Rossi dopo la laurea in Economia e Commercio si trasferisce a Milano per lavoro, dove vive tuttora. Silvia è moglie di Ugo, da sei anni malato di Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e mamma di Riccardo di 7 anni e Letizia di 6. In occasione dei dieci anni di matrimonio, Silvia e Ugo hanno rinnovato le promesse matrimoniali. Nel raccontare della malattia del marito, Silvia si è chiesta che cosa vuol dire “grazia”. E ha risposto: “Un fatto che accade nella vita e che ti cambia, la trasforma in un cammino”. Il disegno di Dio, il matrimonio e la nascita del figlio sono tutte occasioni in cui questa grazia si è manifestata nella sua concretezza. “Ma anche la malattia lo è, perché lì ti accorgi che la vita diventa vera quando si smette di farla propria. Essere costretti ad affidarsi ad altri perché da sola non ce la faccio più a seguire tutto, la badante, gli amici che sono venuti in supporto, fa capire che il significato di tutto è nelle mani di un Altro che agisce in modo misterioso”. “Il mio desiderio – ha concluso Silvia – è che ognuno di noi possa percorrere il proprio cammino di santità, perché la gloria di Dio possa manifestarsi a tutto il mondo”.
Per chi volesse rivedere l'incontro: https://youtu.be/fnDcpT3CY5M
Nel pomeriggio abbiamo concluso la nostra permanenza al Meeting, assistendo all'incontro dal titolo: "Guardare lontano: la nostalgia delle stelle". Presenti: Marco Bersanelli, docente di Astrofisica all’Università statale di Milano introduce al folto pubblico di giovani e giovanissimi l’astronauta dell’Esa Roberto Vittori e Duccio Marchetto, astronomo emerito allo Space Telescope Science Institute (STScI), nonché responsabile dello studio che ha definito la partecipazione dell’Esa al Telescopio Spaziale Hubble.
In apertura Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting, dà lettura del comunicato finale del Meeting in cui è annunciato il titolo della XXXVII edizione: Tu sei un bene per me.
Tra le domande che Bersanelli propone ai relatori, una riguarda la contrapposizione tra conoscenza e fede. Vittori si porta al leggio per rispondere: “Durante la missione del 2011 ero solito, nelle ore di riposo, spostarmi nella cupola della piattaforma spaziale per osservare il fenomeno dell’alba sulla terra. Vi assicuro che il passaggio dalla notte al giorno è una questione di pochi secondi. Dopo qualche tempo, mi sono trovato a riflettere sul passo della Genesi, laddove dice che Dio separò istantaneamente la luce dalle tenebre ‘e fu sera e fu mattina’. Ho capito che era quello che avevo visto io. Un’esperienza che dalla terra non si può fare. Coincidenze?”
Per rivedere l'incontro: https://youtu.be/JYOBfWHWYUw
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