La Barbera è un vino del Piemonte, dove per tradizione è indicato al femminile (la Barbera appunto). Il vitigno, per quanto è dato conoscere, è meno antico di altri coltivati in Piemonte, quali il moscato, il grignolino (coltivato specialmente nella provincia di Asti) e il nebbiolo. La sua espansione è stata costante nei secoli ed oggi è il vitigno a bacca rossa più diffuso nella regione.
La Barbera, vitigno autoctono, è diffuso mediamente in tutto il Piemonte, principalmente nella zona di Alba e di Asti, e nell'Oltrepò Pavese. La barbera di Asti o d'Alba può ottenere una denominazione superiore dopo un anno di invecchiamento in botte di rovere, avere lo 0,5% in più di alcool sviluppato. Tipico piemontese è anche la "Barbera vivace", ovvero un barbera giovane e con una leggera effervescenza. Tra quello d'Alba, d'Asti e la barbera del Monferrato troviamo delle differenze abbastanza importanti, a causa del variare del territorio regionale relativamente alle diverse zone.
La Barbera è da bere giovane, nella sua versione senza invecchiamento, da lasciare riposare alcuni anni prima di degustare nelle sue versioni superiori. Infatti soprattutto nella Barbera d'Alba Superiore, troviamo che i tannini (che lo rendono ricco di acido gallotannico e quindi di sapore particolarmente aspro) sono piuttosto marcati e di conseguenza se bevuta poco dopo la messa in bottiglia possiamo riscontrare una certa spigolosità, che va piano piano arrotondandosi con il passare del tempo. Una barbera d'Alba superiore può, nelle sue annate migliori, raggiungere i 15°, senza pertanto avere un tasso alcolico particolarmente forte, in quanto la struttura stessa del vino tende ad equilibrarlo rendendo piacevole l'alta gradazione.
Vino di gran classe, apprezzato sulle tavole internazionali, si adatta anche molto bene nella preparazione di alcuni piatti tipici piemontesi, come arrosti di carne o risotti.
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