domenica 17 novembre 2013

I Domenica di Avvento

Oggi nella Diocesi di Milano si celebra la prima Domenica di Avvento. Questo perché nella Diocesi di Milano è in vigore il Rito ambrosiano, mentre nel resto del mondo la Chiesa segue il Rito romano.

Il rito ambrosiano è il rito liturgico ufficiale adottato nell'arcidiocesi di Milano, che si distingue da quello utilizzato comunemente nel resto dell'Occidente, detto invece rito romano.

Il rito ambrosiano deriva dalla tradizione che si è stratificata nella liturgia dell'arcidiocesi di Milano e che viene fatta risalire all'opera del vescovo Ambrogio, ma in alcuni tratti è addirittura precedente. La sua sopravvivenza vide molti critici, quando vennero soppressi altri riti locali (come il rito patriarchino, a cui erano legate le città di Monza e Como).

Quando papa Gregorio I, alla fine del VI secolo, modificò, riordinò ed estese a tutta la chiesa latina la liturgia romana, il rito ambrosiano riuscì nuovamente a sopravvivere alla soppressione insieme al rito mozarabico.

La sua legittimazione definitiva si ebbe comunque con il Concilio di Trento (occorre tener conto che il papa Pio IV era milanese e che l'anima del Concilio fu l'arcivescovo di Milano san Carlo Borromeo) e ribadita dal Concilio Vaticano II.

Le caratteristiche della liturgia ambrosiana sono un forte cristocentrismo, derivante dalla lotta contro l'eresia ariana al tempo di Ambrogio, e una vicinanza con le liturgie orientali, prese da Ambrogio stesso come modello per la Chiesa milanese, seppur facendo sempre riferimento agli usi della Chiesa di Roma come fonte normativa.

Un elemento fondamentale del rito e della liturgia ambrosiana è costituito dal canto "ambrosiano". Fu Sant'Ambrogio stesso che, per la prima volta in assoluto nella liturgia della Chiesa, introdusse nel 386 l'uso di canti non derivanti dai salmi (gli unici fino ad allora cantati durante le messe). Questa sua innovazione si diffuse presto anche nelle Chiese di altro rito.

Ambrogio è stato definito il più musicale dei Padri, in quanto ha personalmente composto testi e musiche dei suoi inni, innovando anche lo stile, grazie all'introduzione della metrica classica al posto di quella libera che era simile alla salmodia ebraica. Scelse per i suoi inni il dimetro giambico e introdusse la antifonia, elemento fondamentale per consentire a tutta la massa di fedeli una maggiore partecipazione al rito, grazie ad un canto collettivo eseguito da un'ala maschile e da un'altra ala composta da donne e bambini. Per agevolare il popolo alla declamazione, Sant'Ambrogio realizzò versetti facili da recitare ed eliminò sia il ruolo del solista sia la presenza dei vocalizzi, rendendo tutto l'insieme più armonico.

Come il canto gregoriano, anche il canto ambrosiano fu naturalmente modificato nel corso dei secoli dalla sua elaborazione da parte di Ambrogio, ma non di meno oggi lo si definisce il più antico corpus musicale occidentale. Per preservare questo patrimonio insostituibile è stato istituito il PIAMS (Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra) consociato con il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma.

Particolare anche il tempo di Avvento, dedicato alla preparazione del Natale: non è formato da quattro settimane, come nel rito romano, ma da sei settimane. Inizia la prima domenica dopo la festa di S. Martino (11 novembre). Gli ultimi giorni dell'Avvento sono le feriae de Exceptato (ferie dell'Accolto) e costituiscono in sostanza la novena di Natale.



Basilica di S. Ambrogio a Milano

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