Umberto Nobile e la cagnetta Titina |
Umberto Nobile (Lauro, 21 gennaio 1885 – Roma, 30 luglio 1978) è stato un militare, esploratore e ingegnere italiano.
Fu docente di Costruzioni Aeronautiche dell'Università di Napoli per oltre trent'anni, nonché direttore dello Stabilimento militare di Costruzioni Aeronautiche a Roma dal 1919 al 1928 e generale del Corpo del Genio Aeronautico ruolo Ingegneri dell'Aeronautica Militare. Nobile è stato uno dei pionieri e delle personalità più elevate della storia dell'aeronautica italiana; divenne famoso al grande pubblico per le sue due trasvolate in dirigibile del Polo Nord, compiute nel 1926 a bordo del dirigibile Norge e nel 1928 a bordo del dirigibile Italia, quest'ultima conclusasi in tragedia.
Alle ore 9.30 del 10 aprile 1926 il Dirigibile NORGE, comandato da Umberto Nobile, iniziò il suo volo da Ciampino, facendo tappa a Pulham (Inghilterra), Oslo, Leningrado e Vadso (Norvegia), e giungendo il 7 maggio alle Isole Svalbard. Da qui , saliti a bordo anche l'esploratore norvegese Roald Amundsen e lo sponsor statunitense Lincoln Ellsworth, il NORGE riprese il volo il giorno 11 maggio e giunse sopra il Polo Nord il 12 maggio, alle 1.30, ora di Greenwich . Proseguirono come programmato verso l'Alaska e atterrarono due giorni dopo a Teller, invece che a Nome, per le avverse condizioni atmosferiche, compiendo una traversata di oltre 5300 km di volo ininterrotto.
Nobile ritornò al Polo Nord come comandante del dirigibile Italia. Questa nuova spedizione, dal carattere marcatamente scientifico, ebbe inizio il 15 aprile 1928, da Milano. Alla spedizione partecipò anche, con funzioni di supporto, un gruppo di alpini al comando del capitano Gennaro Sora, che avrebbe poi preso parte alle operazioni di soccorso conseguenti il disastro del dirigibile Italia.
Dopo aver attraversato le Alpi, l'Austria, la Cecoslovacchia, la Germania e la Svezia l'Italia raggiunse Kingsbay, base norvegese nelle isole Svalbard. Dopo aver effettuato un primo viaggio di esplorazione a oriente delle Svalbard l'Italia partì per il Polo Nord il 23 maggio 1928. L'ambito limite geografico fu raggiunto alle 00:24 del 24 maggio 1928; dalla verticale del punto furono lanciate una croce benedetta da Pio XI e una bandiera dell'Italia. Il dirigibile non poté effettuare un atterraggio come previsto a causa delle avverse condizioni climatiche e dopo due ore sopra il polo iniziò il viaggio di ritorno.
A tragitto quasi del tutto completato, proprio mentre spiccavano all'orizzonte le montagne delle isole Svalbard, il dirigibile Italia si schiantò sui ghiacci a causa di una violenta tempesta. La cabina di comando rimase sul ghiaccio con dieci uomini (Nobile, Zappi, Mariano, Viglieri, Biagi, Behounek, Malmgren, Cecioni, Trojani, Pomella morto nell'impatto) e Titina, la cagnetta del Generale, i quali vennero sbalzati dall'urto sul ghiaccio, mentre il resto del dirigibile (l'involucro con l'idrogeno e la grande trave chiglia sottostante contenente gran parte del carico), reso più leggero riprendeva quota portando con sé altri membri dell'equipaggio destinati a scomparire per sempre (Pontremoli, Arduino, Ciocca, Lago, Alessandrini e Caratti). Nobile riportò gravi ferite a un braccio e a una gamba, al punto da dover essere sistemato in un sacco a pelo, dove rimase fino all'arrivo dei soccorsi.
I superstiti, fortunatamente, si trovarono circondati di materiali caduti con l'impatto o gettati eroicamente da Arduino dall'aeronave tra i quali cibo, una radio e la famosa Tenda Rossa (in realtà di color argento, colorata di rosso con dell'anilina, sostanza usata per le rilevazioni altimetriche) entro la quale si adattarono a vivere per sette settimane.