lunedì 18 aprile 2016

Ardito Desio




Ardito Desio (Palmanova, 18 aprile 1897 – Roma, 12 dicembre 2001) è stato un esploratore e geologo italiano.

Nato a Palmanova, in provincia di Udine, il 18 aprile 1897 da Antonio di Palmanova e Caterina Zorzella di Cividale del Friuli, primo di tre figli di cui due femmine: Nelsa e Bruna.

Frequentò le scuole elementari a Palmanova, le medie inferiori a Udine, le superiori a Cividale del Friuli e il liceo allo Jacopo Stellini di Udine.

Partecipò, prima come volontario ciclista nel 1915, poi di leva come ufficiale dell'8º Reggimento Alpini, alla prima guerra mondiale. Catturato, prigioniero nel novembre 1917, liberato nell'ottobre 1918. Divenne poi maggiore degli Alpini fuori servizio. Si laureò in Scienze Naturali a Firenze il 31 luglio 1920 con una tesi sul Glaciale della Valle di Resia.

Conservatore nel Museo Civico di Storia Naturale di Milano dal 1924 al 1927. Libero docente di Geologia nel 1927, assistente incaricato a Firenze, Pavia e Milano dal 1922. Professore incaricato di Geologia, Geografia fisica e Paleontologia all'Università di Milano. Vinse il concorso per la cattedra di Geologia della medesima università nel 1931. Direttore effettivo dell'Istituto di Geologia dell'Università di Milano da lui stesso fondato nel 1929, e professore incaricato di Geologia Applicata al Politecnico di Milano. Organizzò e diresse per tre anni al Politecnico il “Corso di tecnica delle perforazioni” e per quattro anni all'Università il “Corso di perfezionamento in geologia applicata” sino al 31 ottobre 1967 anno in cui andò fuori ruolo per limiti di età. Nel 1972 venne nominato Professore Emerito.

Compì studi di carattere geografico, geologico e paleontologico in Italia e all'estero: in Italia specialmente sulle Alpi Giulie, sulle Prealpi Lombarde e sui ghiacciai del gruppo dell'Ortles-Cevedale oltre a studi occasionali in Toscana ed in Valle d'Aosta. La sua attività scientifica è documentata da oltre da oltre 400 pubblicazioni di varia mole e di carattere geografico, geologico, paleontologico e idrologico. Le principali opere scientifiche riguardano le Alpi Giulie, i ghiacciai dell'Ortles-Cevedale (Alpi Centrali), il Dodecaneso, la Libia, il Sahara Orientale, l'Etiopia e il Karakorum. È autore del trattato “Geologia Applicata all'Ingegneria” (Ed. Hoepli), ed ha curato il volume “Geologia dell'Italia” e quello monografico su “L'Antartide”, editi dall'UTET.

È stato membro nazionale dell'Accademia Nazionale dei Lincei e di altre accademie italiane ed estere e corrispondente di varie società scientifiche. Fu membro onorario della Facoltà di Scienze dell'Università del Cile. Fu socio onorario della Società Geografica Italiana, della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, della Gesellschaft fuer Erdkunde di Berlino, della Geological Society di Londra, della Société Géologique de Belgique, della Paleontolgical Society of India e di altre società scientifiche.

Fu insignito della Patron’s Medal della Royal Geographical Society di Londra, della medaglia d'oro del Pakistan, della medaglia d'oro dei benemeriti della scuola della Cultura e dell'Arte d'Italia, delle medaglie d'oro della provincia e dei Comuni di Milano, di Udine, di Palmanova ecc. Fu cittadino onorario di Aosta e Tarcento. Fu presidente della Società Geologica Italiana (1941), vicepresidente della Société Géologique de France (1956), Presidente del Comitato Geologico Italiano (1963-1973), del Comitato Glaciologico Italiano (1967-1975) e poi presidente onorario. Fu Presidente dell'Associazione Nazionale dei Geologi Italiani (1955-1970), poi onorario, e primo presidente dell'Ordine Nazionale dei Geologi (1969-1979). Fondò e diresse per vari anni il Comitato Scientifico del Club Alpino Italiano. È stato membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei e socio onorario di molte società scientifiche italiane e straniere.

Fra il 1966 e il 1970 partecipò ai lavori della Commissione Interministeriale Italiana per la sistemazione idraulica e la difesa del suolo (Commissione De Marchi) come Presidente della III Sottocommissione incaricata dello studio dei fenomeni idrologici connessi con la difesa del suolo e di proporre un programma di interventi.

Come giornalista scrisse per molti anni sul Corriere della Sera e su Il Giornale, sia come corrispondente di viaggi, sia come collaboratore scientifico. Ha collaborato occasionalmente ad altri giornali ed a varie riviste italiane e straniere con articoli di indole soprattutto geografica e geologica. Fu direttore della Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, della rivista Geologia Tecnica e degli Annali del Museo Libico di Storia Naturale (da lui fondati).

Ardito Desio è morto serenamente a Roma il 12 dicembre 2001 all'età di 104 anni.

Oggi l'Archivio storico "Ardito Desio", ( http://www.arditodesio.it/ )  che contiene la documentazione testuale, fotografica e filmata dell'attività esplorativa e scientifica di Desio, è ospitato presso la sede della sezione di Roma del Club Alpino Italiano. La sezione testi dell'archivio è composta sia dagli scritti scientifici che dai diari delle spedizioni, dalle relazioni tecniche, da poster e cartoline e dai carteggi personali dello scienziato; la sezione immagini è costituita da circa quarantamila fotografie di vari autori e da circa quaranta filmati in bianco e nero e a colori. L'archivio contiene inoltre una sezione oggettistica, principalmente riguardante oggetti utilizzati nelle spedizioni o strumentazione fotografica e tecnico-scientifica.

Nessun commento:

Posta un commento